Sabato 8 aprile 2017
Via Rio Marzatore 2781
Castello di Serravalle
Valsamoggia BO
UN TEATRO IN MEZZO AI CAMPI
Inaugurazione del
Teatro delle Ariette
Sabato 8 aprile 2017.
Il Deposito Attrezzi delle Ariette diventerà ufficialmente un teatro.
Prenderà il nome del luogo che lo accoglie e della compagnia che lo abita.
Si chiamerà Teatro delle Ariette.
Un teatro in mezzo ai campi, per sancire un patto tra l'uomo e la natura.
Durante i suoi 17 anni di vita come edificio rurale ha ospitato tanti artisti, uomini, donne.
Continuerà a farlo, speriamo, per sempre.
Come per sempre, speriamo, attorno ci gireranno cinghiali, caprioli, volpi, lupi e ci cresceranno alberi, erba, frumento e fiori.
Per il momento aspettiamo voi a braccia aperte, come se fossimo amici da sempre.
UN TEATRO IN MEZZO AI CAMPI
INAUGURAZIONE DEL TEATRO DELLE ARIETTE
FARSI LUOGO. VARCO AL TEATRO IN 101 MOVIMENTI
MARCO MARTINELLI
Sul finire del 2015 è uscito per la imolese Cue Press Farsi luogo. Varco al teatro in 101 movimenti, piccolo libro - poco meno di cinquanta pagine - con cui il regista, drammaturgo e fondatore del Teatro delle Albe Marco Martinelli dà un'altra grande prova del suo talento di oratore civile.
Per Marco Martinelli il concetto di "farsi luogo" rovescia la barbarie uniformante della società dei "non-luoghi": è un concetto-strumento di lavoro, viene da lontano e torna a più riprese nell'illustrazione della sua arte di drammaturgo e regista, per un teatro che trovi il proprio senso anche, ma non solo, nella creazione di comunità. Non un manuale di teatro, ma una mappa etica e estetica per la prassi scenica, il rinviare tutto al fuoco primario che fa ardere l'attore-artista.
In questo libro però il concetto di "farsi luogo" si espande ulteriormente, diventando zeitgeist, ponendosi con buona evidenza come dichiarazione di poetica del teatro di Martinelli (e naturalmente di Ermanna Montanari e delle Albe tutte) e assumendo di conseguenza le caratteristiche di un testo di riferimento. Nei suoi "101 movimenti", Martinelli, senza mezzi termini e spesso travalicando i toni dell'invettiva, dice chiaramente di certe spiacevoli situazioni attuali
- <<Apparire tutti i giorni sul giornale, in televisione, nello sciame della rete, questo richiede il mercato [...] la trappola del teatro sociale>>
- pungola i giovani - <<Ah quando c'era Pasolini! Nostalgia all'ingrosso: una diavoleria. Un alibi per starsene a poltrire. Ogni epoca è buona per rivoltarsi, credetemi>>
- torna su alcuni suoi concetti-base - <<il teatro come luogo dell'eresia [...] il teatro come antro della polis, nella polis: il luogo, e la comunità, e il coro, noi ce li dobbiamo letteralmente inventare [...] il teatro come tradizione, ovvero come seduta spiritica: da Aristofane a Jarry, da Ruzante
a Brecht>> - non si risparmia una feroce tirata verso "il regista famoso". Ma poi dedica tutta la seconda parte del libro anche a ricordare
- sempre supportato da una buona dose di passaggi autobiografici - tutti gli elementi fondamentali del "farsi luogo": dagli amati attori, naturalmente, al pubblico e ai critici, dai datori luci a tutti i tecnici, dai costumisti alle maschere, dagli attrezzisti agli organizzatori e così via. Una lettura che si incastona tra cuore e cervello e che restituisce una figura sempre più rara ai nostri giorni, quella di un maestro.
<<Se volete trovare le indicazioni di un vero maestro alle nuove leve, leggete Farsi luogo di Marco Martinelli
- scrive Renato Palazzi su delteatro.it -. In questo prezioso libriccino, una quarantina di pagine di serrate argomentazioni, il regista del Teatro delle Albe non dispensa consigli su cosa fare se si dimentica la battuta, ma traccia la vibrante mappa etica
- e più ancora, vorrei dire, profondamente morale, dunque profondamente politica
- di un teatro che sia utile e necessario come l'ago per cucire>>.
Sabato 8 aprile
Teatro delle Ariette
ore 11.00
Ingresso gratuito
Info allo 0516704373