A TEATRO NELLE CASE 2014 FESTIVAL D'AUTUNNO
SENTIRE VICINO, GUARDARE LONTANO
ALBERO STELLA DI POETI RARI

 


da "Canti del guardare lontano" (Einaudi 2012)
Il teatro vagante di Giuliano Scabia
 

 

"Poeta estroso, cordiale e raffinato, con il suo sublime dal basso, capace di convocare tutti i tempi e tutti i luoghi della poesia, tutti i poeti da Orfeo in poi, con la sua chioma candida e il viso da eterno ragazzo, attento e stupito dalla meraviglia dell'attimo e dal mistero dei giorni e della spedizione umana, Giuliano canta le bestie e le piante, le stelle e gli dèi, che per lui non sono mai fuggiti, ma stanno nel reale come le nostre domande, i nostri ritmi inventivi, sorpresi dalla inarrestabile pregnanza e duttilità della lingua materna e fraterna, tanto che Scabia pare un poeta volgare del Duemila, catapultato dal Trecento nell'era globale. Egli è leggero, ma per gravità, profondo, come un mare neologizzante, per onomatopea del passo e del tremito, suo concetto chiave, che sta per emozione, corpo canoro. Così, come un Palazzeschi che non si diverta, ma che si emozioni, è soprattutto capace di far passare negli altri l'emozione, e cioè di commuoverci e rallegrarci." (Gianni D'Elia)

Giuliano Scabia è nato a Padova nel 1935. Attualmente vive a Firenze. Scrittore, poeta, drammaturgo, narratore dei propri testi, è protagonista di alcune tra le esperienze teatrali più vive degli ultimi decenni.
La sua scrittura si snoda su diversi percorsi: la poesia, la saga e il ciclo del Teatro Vagante.
Giuliano Scabia definisce così il Teatro Vagante: avventura terrestre e cosmica di attori in cerca del senso della vita e delle loro visioni.
Una delle costanti dell'attività di Giuliano Scabia è stata progettare testi o "azioni teatrali" pensate per persone o gruppi precisi, con i quali condividere interessi culturali, politici, artistici, umani.
Sperimentando però sempre, in teatro e fuori, prose, poesie e drammi in un'interrogazione continua delle forme, nella metamorfosi della lingua, convinto che "coloro insieme ai quali canti modificano il tuo canto".
Ha insegnato Drammaturgia al DAMS di Bologna dall'anno accademico 1972/73 al 2004/05.


domenica 5 ottobre ore 16,00
Borgo e Oratorio di Oliveto (Monteveglio)

Ingresso: intero 10 euro - ridotto (fino a 25 anni e sopra i 60) 7 euro
Prenotazione telefonica obbligatoria allo 0516704373