A TEATRO NELLE CASE 2024
PRIMAVERA
FESTE D'ALTRI TEMPI
NEGRI SENZA MEMORIA
bugie bianche capitolo secondo



uno spettacolo di e con Alessandro Berti
disegno luci Théo Longuemare
cura Gaia Raffiotta
produzione Casavuota
con il sostegno di Sciaranuova Festival e Teatro Comunale Laura Betti

Un racconto-concerto, con un repertorio musicale che va dai canti di emigrazione italiana a Frank Sinatra, sul rapporto fra italo e afroamericani, fatto di ipocrisie e sostegno reciproco, diffidenza e attrazione

«Italians are niggaz with short memories», dichiara il rapper nero Chuck Nice nel 2002, gli italiani sono «negri dalla memoria corta», scatenando le polemiche delle associazioni italoamericane. Ma sono giustificate queste proteste? Non è forse vero che per decenni i nostri emigranti occuparono un posto di mezzo tra neri e bianchi, assieme ai latinos e ai cinesi?
Lo spettacolo ripercorre una parte di questa storia: dalle alleanze tra contadini siciliani e figli di schiavi neri in Lousiana alle influenze paradossali dell'antropologia positivista sulle leggi americane di classificazione etnica, dai linciaggi di lavoratori italiani alla solidarietà con gli afroamericani da parte di piccoli circoli anarchici, dal pugno di ferro razzista del poliziotto-sindaco Frank Rizzo ai tentativi di costruire un liceo interrazziale a New York da parte dell’educatore Covello, fino a Frank Sinatra, che si trovò più volte a dovere affrontare la questione pubblicamente e in un caso, misconosciuto ma illuminante, raccontato nello spettacolo, a non sapere bene come venirne fuori.
Negri senza memoria è un monologo vertiginoso, pieno di canzoni, di notizie, di storie, un lavoro che si insinua con cocciuta disinvoltura dentro un enorme materiale storiografico, interpretandolo e facendo venire alla luce sfumature inedite. Senza sguardo pregiudiziale, continuamente ribadendo la complessità della materia e la difficoltà di giudicarla, il lavoro illumina però alcune questioni ritornanti, nel rapporto tra italo e afro-americani: la volontà dei nostri di non schierarsi troppo apertamente, un contrasto tra solidarietà privata e indifferenza pubblica, la paura di perdere i privilegi derivanti dal colore.
Questioni attualissime anche oggi, con l’Italia diventata terra di immigrazione, una terra che fatica a ricordare i milioni di italiani nel mondo, partiti su transatlantici strapieni a cercare fortuna, e che hanno fatto, oltre alla propria, la fortuna del paese d’arrivo.
Negri senza memoria (2020) fa parte della trilogia teatrale BUGIE BIANCHE, un viaggio nella storia e nell’attualità del rapporto tra maggioranza bianca e minoranza nera nelle società occidentali, di cui fanno parte anche BLACK DICK (2018) e BLIND LOVE (2022). Bugie Bianche è un progetto di Casavuota, con il sostegno di ERT/Emilia Romagna Teatro Fondazione- Gender Bender Festival - Teatro Laura Betti - Opera Prima Festival – Ogni casa è un teatro - Sciaranuova Festival - Barfly Teatro Fuori Luogo.
Bugie Bianche è anche un libro edito dalla collana Linea di ERT / Teatro Nazionale e Luca Sossella editore, contenente i testi dei tre spettacoli.

ALESSANDRO BERTI

Alessandro Berti è attore, regista e drammaturgo.
Dopo la scuola del Teatro di Genova fonda con Michela Lucenti L’Impasto Comunità Teatrale, per cui scrive e dirige tutti gli spettacoli, tra cui ricordiamo: Skankrer (1996), Terra di burro (1997), Trionfo anonimo (2000), L’agenda di Seattle (2001), Il quartiere (2002). Nel 2002 vince il premio Gherardi con il suo Teatro in versi.
Dal 2006 comincia una ricerca sul monologo come canale privilegiato di relazione col pubblico. Di questa ricerca danno conto gli spettacoli Confine (2006), Pietra, pianta (2009), L’abbandono (2010), Combattimento spirituale davanti a una cucina Ikea (2011, Premio I Teatri Del Sacro), Un cristiano (2014).
Con i successivi Fermarsi (2015) e Leila della tempesta (2016), dialogo a due su religioni, laicità e Costituzione, il lavoro di Berti accentua l’interesse per tematiche sociali, confermato dalla trilogia Bugie bianche, di cui fanno parte Black Dick (2018),
Negri senza memoria (2020) e Blind Love (2022).
Nel 2021 gli è stato assegnato il PREMIO RICCIONE PER L’INNOVAZIONE DRAMMATURGICA “Per la determinazione costante nell’affrontare le questioni più urgenti del nostro presente senza mai scindere la dimensione politica da quella intima, ma anzi rintracciando attraverso la scrittura i nessi sostanziali che legano pubblico e privato. Il suo lavoro di produzione e scavo dei materiali documentali e poetici conduce a una messa in parola mai retorica, potente nel divenire speech pungente, azione emotiva e strumento di analisi e critica della realtà” (dalla motivazione della giuria del premio Riccione 2021).

Mercoledì 1 maggio ore 15,00 al Teatro delle Ariette

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