diario

6 giugno 2016

TUTTO QUELLO CHE SO DEL GRANO
Un progetto di creazione di Paola Berselli e Stefano Pasquini




Il tentativo impossibile di tornare a casa, in quel posto dove siamo già stati… ritrovare quella luce… quelle piante cresciute tra le pietre… i fiori selvatici che sbucano dal catrame… quella promessa di vita e di futuro…
Il desiderio inappagabile di tornare in quel posto per interrogarlo, condividerlo, riprendere i giochi interrotti nell’infanzia e mettere tutta l’immaginazione della vita davanti, osservare l’espandersi delle radici in un disegno di mappe e percorsi possibili.
Luce, luce e ancora luce su un mondo che ancora non c’è, ma sta per sbocciare, germogliare, nascere.
Nascere seme, docile, umile, memoria e promessa di una trasformazione.
Un chicco di grano.
Frutto e seme allo stesso tempo.
Raccolto di un percorso passato e promessa di futuro.
Chicco da macinare, per diventare farina ed essere mangiato come nutrimento.
Seme da affidare alla terra, per diventare raccolto.
Nello stesso chicco… tutto il tempo… tutto l’universo.
L’universo in un seme.
Tutta l’umanità, tutti i tempi, tutte le vite, animali, vegetali, minerali, racchiuse in quel seme.
Cosa c’è scritto nel DNA del seme che siamo?


23 dicembre 2015


TUTTO QUELLO CHE SO DEL GRANO
visioni di teatro, pensieri di vita

è il primo passo verso un nuovo spettacolo
è un laboratorio di ricerca
è luogo di incontro e confronto
è aperto a tutti
è fatto anche di un bicchiere di vino e una focaccia

2-24 marzo 2016
Teatro delle Moline
via delle Moline 1/b

PROGRAMMA

LABORATORIO NOMADE DI PRATICA TEATRALE
Dal 2010, presso la nostra sede, conduciamo il Laboratorio Permanente di Pratica Teatrale aperto a tutti i non professionisti che amano il teatro. Ogni tanto, con lo stesso spirito, conduciamo laboratori in luoghi diversi dalla nostra sede. Vi aspettiamo alle Moline per condividere il nostro nuovo percorso di creazione.
Mercoledì 2-9-16 ore 20,30

INCONTRI
La vita e il teatro ci hanno portati, nel tempo, a incontrare persone che hanno lasciato un segno e ispirato le nostre azioni. Vogliamo farvele conoscere, per ascoltare insieme le loro avventure umane e professionali.
Giovedì 3 ore 20,30 Serge Peyrat 41 anni al Théâtre de la Ville
Domenica 6 ore 18,00 Andrea Giubilato Di cosa parliamo quando parliamo di agricoltura
Giovedì 10 ore 20,30 Rosita Volani Da vicino nessuno è normale
Domenica 13 ore 18,00 Angelo Garagnani e Ennio Pasquini Pane e mortadella
Giovedì 17 ore 20,30 Francis Peduzzi Le Channel, Scène National de Calais

SPAVENTAPASSERI IN TOURNÉE
Alterniamo attività sul territorio e tournée. Siamo stanziali e nomadi allo stesso tempo. Quando stiamo alle Ariette siamo un po’ spaventapasseri, lavoriamo i campi, facciamo la legna, accudiamo animali.
Nel 2014 abbiamo immaginato che questi spaventapasseri lasciassero per la prima volta le Ariette, dopo 25 anni, e seguissero la nostra tournée 14/15. Stefano Massari ha accompagnato il loro viaggio, creando una serie di videoclip, da Volterra a Parigi, da Correggio a Bordeaux.
Venerdì 4-11-18 ore 20,30

LA VITA ATTORNO A UN TAVOLO
Un sogno: pensare che il teatro può cucire territori, uomini e destini.
Nel sogno un grande tavolo, quello di “Teatro da mangiare?”, come un tappeto volante, attraversa le campagne e i paesi. Attorno al tavolo si racconta la vita e si ascoltano le storie, senza giudicare. Il sogno è diventato
un progetto: TERRITORI DA CUCIRE, che abbiamo realizzato nel corso del 2015.
Il sogno è diventato un film: VALSAMOGGIA, LA VITA ATTORNO A UN TAVOLO di Stefano Massari, che racconta lo svolgersi di questo progetto.
Sabato 5-12-19 ore 20,30

TUTTO QUELLO CHE SO DEL GRANO primo studio
È un percorso parallelo: la creazione di uno spettacolo, la realizzazione di un film. Una focaccia. Una lettera. Un uomo e una donna. La campagna e il teatro.
Tutto quello che so può essere niente. E il grano? Alle soglie dei sessant’anni, qualcosa devi pure avere imparato, qualcosa devi sapere, e questo qualcosa non puoi tenerlo per te, perché fai teatro, perché sei un’attrice…
Domenica 20 ore 18,00 il film di Stefano Massari
Martedì 22 - Mercoledì 23 - Giovedì 24 ore 20,30 il nostro spettacolo

Tutte le serate iniziano alle ore 20,30 domenica ore 18,00 - ingresso 5 Euro
TUTTO QUELLO CHE SO DEL GRANO primo studio 22-23-24 marzo - da 8 a 15 Euro
 


info e prenotazioni: 051 2910910
www.arenadelsole.it
 


17 novembre 2014


Ci siamo!
L’avventura è cominciata.
Adesso, quando partiamo in tournée, gli spaventapasseri vengono con noi. Noi andiamo a lavorare, loro sono in viaggio, così hanno il tempo e la voglia di guardarsi intorno.
Tanta voglia, perché stavano piantati alle Ariette da venticinque anni.
Gli spaventapasseri viaggiano e guardano il mondo. Lo guardano nell’unico modo di cui sono capaci, perché di base sarebbero ciechi (non vedenti) e, come i vampiri, immortali.
Sono stupefatti dalla bellezza terribile della natura, commossi dalla vita e dalle opere degli uomini, allibiti di fronte alla società, della quale non fanno parte perché sono stati costruiti come limite di separazione tra gli uomini e le bestie.
Ma questi spaventapasseri hanno scoperto di avere un cuore che batte nel petto.
Tutto è cominciato così.
Quello che li tiene in vita è il desiderio. Un desiderio reciproco.
Fintanto che uno desidererà avere accanto l’altro, saranno vivi.
È questa l’eternità che conoscono. È questa l’immortalità degli spaventapasseri.
È questo che li spinge a viaggiare.
Se volete seguire il loro viaggio andate a questo indirizzo:
http://ariette2781.wix.com/2781

Le Ariette 20 ottobre 2014

Anche quest’anno il festival d’autunno è finito. Ma in un certo senso continua con un felice fuori programma: una replica straordinaria di SUL TETTO DEL MONDO domenica 2 novembre ore 18,30 al Deposito Attrezzi. Continuiamo a lavorare alla nostra ultima creazione, a limare, a precisare, a scavare e abbiamo bisogno di incontrarvi ancora.
Siamo stanchi e contenti, come ogni anno, da diciotto anni, alla fine del festival. Diciotto anni fa eravamo un po’ più giovani e un po’ meno stanchi, oh come passa il tempo!
Abbiamo lavato i piatti, riordinato il Deposito, sistemato l’attrezzeria.
Abbiamo caricato il furgone e lunedì mattina (13 ottobre) siamo partiti per Le Havre (nel nord della Francia, sul mare) dove è cominciata un’altra avventura con un vecchio/nuovo compagno di viaggio: Stefano Massari (e la sua telecamera).
Ieri siamo tornati e oggi siamo di nuovo alle Ariette.
Oggi è il mio compleanno e penso che il popolo delle Ariette, quel popolo che abbiamo sempre cercato e mai trovato, assomiglia alle onde del mare, va e viene, si infrange e si ricompone, si allarga e si restringe in un movimento continuo e imprendibile.
Ci aspetta molto lavoro: laboratori, tournée, creazioni. Ci aspettano innumerevoli incontri e altrettante partenze e penso che ancora ho voglia di cercare, di farmi domande, di stare nel mondo per quello che sono e con quello che so fare, come ho sempre fatto.
Credo di non essere fatto per stare da solo a coltivare un orto, ma per affrontare con Paola il mare aperto, sempre con gioia e con passione, perché il futuro ci viene incontro sulle ali del vento!
Un grande abbraccio

19 agosto 2014

TEATRO DELLE ARIETTE


A TEATRO NELLE CASE Festival d'autunno
1-10 ottobre 2014
nel comune di Valsamoggia (BO), località di Bazzano, Monteveglio e Castello di Serravalle
SENTIRE VICINO, GUARDARE LONTANO




continuare
seminare
immaginare
vedere
vivere
praticare
una realtà diversa

Sentire vicino, guardare lontano. Per questo torna alle Ariette il maestro Giuliano Scabia, ospite d'eccezione di questa diciottesima edizione del festival, che ha montato per l'occasione "Albero stella di poeti rari" (al borgo storico di Oliveto, domenica 5).
Con lui tornano a presentare i loro nuovi lavori anche Cuocolo-Bosetti "The walk" (per le strade di Bazzano, giovedì 2 - venerdì 3 - sabato 4), Alessandro Berti "Un cristiano. Don Giovanni Fornasini a Monte Sole" (in una casa privata, giovedì 2) e il docente di performing media Carlo Infante con "Da vicinio nessuno è normale" radio-walkshow (all'interno del mercato settimanale di Bazzano, sabato 4).
Accogliamo invece per la prima volta la poetessa Azzurra D'agostino "Canti di un luogo abbandonato" (all'oratorio S. Rocco, domenica 5) e Babilonia Teatri che meritano, e a cui dedichiamo, uno spazio particolare. Presenteranno due spettacoli: lo storico "Made in Italy" e il recente "Pinocchio" progettato con l'associazione Gli Amici di Luca (al Deposito Attrezzi, venerdì 3 e sabato 4).
In apertura del festival un esperimento: cinema (in una casa privata, mercoledì 1) con il film doc di Germano Maccioni "Lo stato di eccezione. Processo per Monte Sole 62 anni dopo".
Poi un momento di discussione e riflessione condotto da Massimo Marino, studioso, critico teatrale e molto altro ancora "il Teatro, i Teatranti e gli Spettatori" (Rocca dei Bentivoglio, sabato 4).
In chiusura (al Deposito Attrezzi) il frutto di un anno del nostro lavoro: "2781" appunti per un film, film di Stefano Massari (domenica 5) sul Teatro delle Ariette e il debutto ufficiale, dopo l'anteprima di Volterrateatro, del nostro nuovo spettacolo "Sul tetto del mondo" produzione Teatro delle Ariette (giovedì 9 e venerdì 10).

Sono in tanti quelli che ci stanno vicino e guardano lontano insieme a noi:
in primo luogo gli artisti che in questi tempi difficili tirano la cinghia
l'associazione Carta|Bianca con il progetto "Sulle tracce di Dossetti" che ha collaborato alla sezione dedicata a Monte Sole
i cittadini che a diverso titolo contribuiscono con idee, suggerimenti e mettendo a disposizione i loro spazi privati
e gli spettatori che con la loro presenza chiudono il cerchio e danno un senso a tutto questo lavoro
Grazie  

Direzione artistica e organizzazione TEATRO DELLE ARIETTE
Ufficio Stampa e promozione leStaffette

con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Valsamoggia, Fondazione Rocca dei Bentivoglio Bazzano

Ingresso: intero 10 euro - ridotto (fino a 25 anni e sopra i 60) 7 euro
Film "Lo stato di eccezione Processo per Monte Sole 62 anni dopo" ingresso 5 euro
"Da vicino nessuno è normale"
radio - walk show ingresso 5 euro
"Canti di un luogo abbandonato" ingresso 5 euro
"Sul tetto del mondo" ingresso 15 euro
"2781" Appunti per un film ingresso gratuito
"Il Teatro, i Teatranti e gli Spettatori" Incontro ingresso gratuito

Prenotazione telefonica obbligatoria 051 6704373


14 aprile 2014

ASCOLTACI SU RAIRADIO3
lunedì 21 aprile alle ore 22,50 su Rairadio3 per la trasmissione Teatri in prova andrà in onda l'intervista che Laura Palmieri ci ha fatto il 23 marzo nella cucina delle Ariette in occasione di Nozze d'argento, un fine settimana alle Ariette. 

28 febbraio 2014

TEATRO DELLE ARIETTE


A TEATRO NELLE CASE Primavera 2014
NOZZE D'ARGENTO

21 marzo - 18 giugno 2014



Da 25 anni Paola e io viviamo su un fazzoletto di terra che le mappe catastali identificano come Le Ariette. Partiamo e torniamo spesso da quando il teatro è tornato. Quando siamo arrivati, nel 1989, avevamo trent’anni e il mondo era molto diverso. Alle Ariette ci siamo accorti che tutto è relativo. Nella nostra stalla, in mezzo alle pecore, siamo rinati bambini. Quando ci siamo sposati nel municipio di Anzola, il 18 di giugno del 1989, siamo volati via. Le nostre anime si sono conficcate in questo pezzo di collina argillosa e si sono sciolte nel fango. Poi la pioggia, la neve e il sole ci hanno sposato alle Ariette. Oggi posso dire che non avrei mai immaginato tutto quello che è accaduto.

PROGRAMMA

21-22-23 marzo
NOZZE D'ARGENTO #1

MATRIMONIO D’INVERNO
Teatro delle Ariette
21-22 marzo ore 20

TEATRO NATURALE?
Io, il couscous e Albert Camus
Teatro delle Ariette
23 marzo ore 13

IL TEATRO, I TEATRANTI E GLI SPETTATORI
incontro condotto da Massimo Marino
23 marzo ore 15

11-12-13 aprile
MENTE LOCALE

VISIONI SUL TERRITORIO
documentari e incontri
a cura di Giorgia Boldrini
11-12-13 aprile

27 aprile - 1 maggio
RESISTENZE

È BELLO VIVERE LIBERI
di e con Marta Cuscunà
27 aprile ore 15,30

UN CRISTIANO
di e con Alessandro Berti
1 maggio ore 17,30

18 giugno
NOZZE D'ARGENTO #2

SUL TETTO DEL MONDO
Teatro delle Ariette
18 giugno ore 20
 

30 gennaio 2014

IL TEATRO, I TEATRANTI E GLI SPETTATORI
percorso di ricerca e di studio sulla relazione che lega indissolubilmente i 3 elementi (soggetti) costitutivi dell’evento teatrale.

Potrebbe essere il titolo di un atto unico con tre personaggi, o meglio un personaggio (il Teatro) e due cori (i Teatranti e gli Spettatori).
Un gioco.
Si potrebbe lanciare la sfida ad alcuni artisti, spettatori e critici in un processo di scrittura individuale e collettiva, oppure affidare l’incarico a tre rappresentanti, uno per ogni categoria, oppure pescare nel materiale già scritto per comporre il testo a collage, oppure…
Se ti chiedessi di trovare le parole per il Teatro dove le andresti a cercare?
Da Shakespeare? Craig? Pina Bausch?... e allora chi sarebbero i Teatranti?
Quanto agli spettatori, la letteratura non se ne è mai molto occupata, chi sono allora? Con quali parole si esprimono?
Sarebbe una pièce di affermazioni e accuse dove ognuno lamenta di essere tradito dagli altri due soggetti? E il Teatro cercherebbe alleati tra gli Spettatori o tra i Teatranti? E i Teatranti a chi si appoggerebbero? E gli Spettatori? Oppure andrebbero tutti d’accordo?
Un atto unico.
Un Triangolo, una Trinità seduta in assemblea.
Come la Trinità nessuna delle parti può esistere senza l’altra, quindi ogni parte è condannata a convivere con le altre due di cui, forse, desidererebbe liberarsi, come ci si libera di una zavorra.
Non so bene, però l’idea mi stuzzica e soprattutto mi diverte.
Forse il dibattito che stiamo organizzando per domenica 23 marzo potrebbe essere la prima tappa di creazione di questo atto unico.
Ti piacerebbe partecipare?
Facci sapere.


26 gennaio 2014

domenica 26 gennaio 2014 h.18,30
Piazza Libertà Monteveglio
 
TEATRO DELLE ARIETTE | GIORNATA DELLA MEMORIA
LA NOTTE - evento teatrale di piazza



liberamente ispirato all'omonimo romanzo autobiografico di Elie Wiesel
ideazione, regia e organizzazione Teatro delle Ariette

con
Flavio Azolini, Emanuele Baroni, Stefano Caiazzo, Matteo Castaldo, Sonia Ferri, Giulia Gamberi, Giulia Gamberini, Alessandro Memoli, Riccardo Memoli, Enrico Osti, Giuseppe Patti, Chaiyot Phongsathon, Michael Trombetta
e
Annamaria Andrei, Stefanie Baumann, Matilde Betti, Maria Luisa Bompani, Daniela Correggiari, Morena Diamantini, Germana Fratello, Donatella Ianelli, Paola Jara, Jolanda Gigli, Valentina Nanni, Roberto, Pasqualina Siotto, Barbara Vagnozzi

Un gruppo di ragazzi ci ha chiesto di "fare qualcosa" insieme per la Giornata della Memoria.
Abbiamo risposto dicendo che non si trattava soltanto di "fare qualcosa", che avremmo dovuto "fare qualcosa di importante", metterci in gioco e abbiamo proposto di lavorare su LA NOTTE, il romanzo autobiografico nel quale Wiesel, ebreo rumeno, racconta la deportazione ad Auschwitz, la vita nel campo di concentramento quando aveva soltanto 16 anni, la lotta per la sopravvivenza, lo scontro col Dio tanto amato e il legame fortissimo col padre, deportato con lui, ma che non riuscirà a salvarsi.
I ragazzi hanno accettato. Poi il gruppo di lavoro si è allargato anche ai partecipanti del Laboratorio Permanente di Pratica Teatrale del Teatro delle Ariette.
L'evento teatrale non sarà il racconto di quello che è scritto nel libro, ma la messa in scena delle suggestioni che il libro ha evocato in ognuno di noi.
LA NOTTE sarà un evento collettivo, costruito con il contributo di idee di tutti.

E noi vogliamo condividerlo con tutti quelli che saranno in piazza a Monteveglio il 26 gennaio, non solo come semplici spettatori, ma come cittadini che si fanno domande e insieme cercano delle risposte.

info
Teatro delle Ariette 051 6704373

Il progetto è realizzato in collaborazione e con il sostegno del Comune di Valsamoggia.

 

11 gennaio 2014

sabato 11 gennaio 2014 h.17,30

TEATRO DELLE ARIETTE - CARTA|BIANCA
MERCUZIO NON VUOLE MORIRE - DOCUMENTI



Uno sguardo su Mercuzio non vuole morire della Compagnia della Fortezza, l'evento teatrale collettivo che ha pacificamente invaso la piazza di Bazzano il 19 maggio scorso. Le fotografie, il film e un incontro con Armando Punzo, regista della compagnia, che da 25 anni fa teatro all'interno del carcere di Volterra

ore 17,30
le fotografie
Roberto Cerè
Carlo Onofri
Carlo Pelloni
Giovanni B.Parente
Andrea Zamboni

ore 18,00
il film
MERCUZIO A BAZZANO
di Stefano Massari
produzione Teatro delle Ariette

ore 19,00
MERCUZIO E ALTRE UTOPIE
incontro con Armando Punzo
direttore e regista della Compagnia della Fortezza
presentazione del libro
È ai vinti che va il suo amore
I primi 25 anni di autoreclusione
con la Compagnia della Fortezza di Volterra
(Ed. Clichy-Firenze)

Conduce Massimo Marino
Aperitivo delle Ariette

Ingresso libero
Un ringraziamento alla Fondazione Rocca dei Bentivoglio

info e prenotazioni
Teatro delle Ariette 051 6704373
o Libreria Carta|Bianca 051 830192

 

18 novembre 2013

sabato 30 novembre h.21,00
Teatro delle Ariette - Deposito Attrezzi (Castello di Serravalle)
domenica 1 dicembre h.18,00
Rocca dei Bentivoglio (Bazzano)

LABORATORIO PERMANENTE DI PRATICA TEATRALE
ULISSE IN VALSAMOGGIA



di e con Annamaria Andrei, Stefanie Baumann, Matilde Betti, Maria Luisa Bompani, Daniela Correggiari, Morena Diamantini, Germana Fratello, Donatella Ianelli, Paola Jara, Jolanda Gigli, Valentina Nanni, Roberto, Lucia Ruffo, Olga Scotto, Pasqualina Siotto, Enrico Suffritti, Barbara Vagnozzi, Giovanni Zanasi

esito dell'anno di lavoro 2013 condotto da Stefano Pasquini, Paola Berselli e Maurizio Ferraresi

Eccoci alla fine!
La fine di un anno di lavoro attorno all’Odissea di Omero in diverse situazioni: a Milano con il collettivo di Olinda per la creazione di “Un’Odissea in Comasina, esperimento di teatro per una comunità” e con Stefano Massari per la realizzazione del film “Cercando Itaca”; a Solara di Bomporto, alla Lanterna di Diogene, con il gruppo di ragazzi disabili che lavora nell’osteria dove abbiamo creato “Le disavventure e le insidie di Ulisse”; e alle Ariette con il nostro Laboratorio Permanente di Pratica Teatrale per la creazione di “Ulisse in Valsamoggia”.
Lavoriamo da gennaio seguendo un metodo molto semplice: facciamo incontrare il mito scritto da Omero con le storie di vita di tutti quelli che partecipano al progetto, uomini, donne, giovani, vecchi, italiani, stranieri, disabili, educatori, cittadini. E questo incontro spesso è diventato uno scontro.
Ci siamo fatti alcune semplici domande e le abbiamo portate in scena: “cos’è un’odissea?”, “chi sono io?”, “dov’è Itaca?”, “cosa ricordo?”.
Nel tentativo di rispondere a queste domande ci siamo ritrovati viaggiatori in mezzo a un mare in tempesta, la rotta smarrita, in questo presente confuso, la casa lontana, impossibile poterci tornare.
Allora ci siamo aperti alla scoperta e all’incontro come unica possibilità di salvezza, io di fronte a te, tu di fronte a me, l’io e l’altro, e come per miracolo, malgrado tutte le differenze, ci siamo riconosciuti.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Info e prenotazioni 051 6704373

Il progetto è sostenuto dal Comune di Monteveglio, dalla Fondazione Rocca dei Bentivoglio di Bazzano e realizzato dal Teatro delle Ariette con il contributo di Regione Emilia Romagna Assessorato Cultura e Provincia di Bologna Assessorato Cultura.
 

14 ottobre 2013

7 NOVEMBRE 2013
ALBERT CAMUS COMPIE 100 ANNI



Non ci piacciono le celebrazioni, ma i compleanni sì, perché festeggiano qualcosa che viene al mondo e non lo lascia più, viene al mondo e al mondo regala pensieri, parole e azioni.
Per questo vogliamo festeggiare il compleanno di un uomo, un intellettuale, un artista che dentro di noi ha lasciato un segno di bellezza, di utopia e di vitalità.
Tanti auguri Albert!

Giovedì 7 novembre ore 20,30
Libreria Carta|Bianca – Bazzano
Festa di compleanno (vi racconto come sono nato)
a seguire Il primo uomo un film di Gianni Amelio
ingresso gratuito

Venerdì 8 novembre ore 20,30
Teatro delle Ariette – Deposito Attrezzi
Teatro naturale? Io, il couscous e Albert Camus
uno spettacolo del Teatro delle Ariette
Ingresso gratuito prenotazione obbligatoria 051 6704373

Sabato 9 novembre ore 18,00
Libreria Carta|Bianca – Bazzano
Il portiere e lo straniero un libro di Emanuele Santi (L’Asino d’oro Edizioni)
Incontro con l’autore
ingresso gratuito

info e prenotazioni Teatro delle Ariette 051 6704373 o Libreria Carta|Bianca 051 830192
 

27 agosto 2013

TEATRO DELLE ARIETTE


A TEATRO NELLE CASE
Festival d'autunno 2013

27 settembre – 6 ottobre 2013

C'è un'isola in mezzo al mare.
Ci siamo dati appuntamento là.
In mezzo, tra noi e l'isola, il viaggio.
L'incontro con l'ignoto, le scoperte, le paure, le gioie e i dolori, i lutti, le scelte giuste e sbagliate che facciamo in viaggio, sono soltanto il prezzo da pagare in cambio dell'illusione di tornare dove siamo già stati, dove siamo nati, nello stesso posto, la stessa luce, la stessa ora.
L'illusione di tornare dove non si può tornare.
Noi crediamo alle favole.
Non faremmo teatro se non credessimo alle favole.
Le favole le ascoltano i bambini, si raccontano apposta per loro. Quando vado a teatro io sono un bambino, mi lascio andare, mi torna la gioia di quell'età, la gioia di una storia, il dono più grande.
Guardo, ascolto e mi faccio rapire, torno là, su quell'isola da dove sono venuto, in quel letto notturno di favole e sogni.

E così quest'anno c'è il Teatro delle Albe che da 30 anni accende l'immaginazione di migliaia di spettatori e di adolescenti che, in giro per il pianeta, frequentano la loro non-scuola. Presenteranno due spettacoli, "Odiséa" e "Incantati" e potremo incontrare il loro regista, drammaturgo e direttore artistico Marco Martinelli.
C'è Stefano Vercelli che nel 2000 e 2001 ha portato lo spettacolo "Amnesie" in molte case della Valsamoggia. Quest'anno, in prima assoluta, debutta nelle nostre case con un nuovo lavoro "La cosa che preme".
E poi Catherine Zambon, autrice francese, l'abbiamo incontrata a Calais. Ha scritto un testo sugli allevatori francesi, "Les Agricoles", che debutterà all'inizio del 2014. Le abbiamo chiesto di venire a leggerlo in italiano, lei ha accettato e si è messa a tradurre e a studiare.
Ci sono le foto dei fotografi bazzanesi e i film di Stefano Massari, "Mercuzio a Bazzano" e "Cercando Itaca".
Ci sono i nostri amici della Cooperativa Olinda di Milano coi quali abbiamo realizzato quest'estate "Un'Odissea in Comasina, esperimento di teatro per una comunità" e ci siamo noi, Teatro delle Ariette, con "CARPI, 7-17 febbraio 2013 diario della vita quotidiana", scritto nel febbraio scorso, nove mesi dopo il terremoto.
E poi ci siete voi, giovani, vecchi, donne, bambini, cittadini, sognatori.
Sì, c'è un'isola in mezzo al mare, è A TEATRO NELLE CASE Festival d'autunno 2013.
Ci siamo dati appuntamento là, vi aspettiamo, mettetevi in viaggio!

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Ingresso agli spettacoli 10,00 €
Ridotti (fino a 25 anni e sopra i 60) 7,00 €, tranne che per "Un'Odissea in Comasina"
Prenotazione telefonica obbligatoria 051 6704373

Gli incontri con Catherine Zambon e Marco Martinelli, la proiezione di "Mercuzio a Bazzano" e la mostra fotografica sono a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

Direzione artistica e organizzazione
TEATRO DELLE ARIETTE
con il contributo di: Regione Emilia Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Monteveglio, Fondazione Rocca dei Bentivoglio Bazzano

A TEATRO NELLE CASE è realizzato grazie a tutte le persone e le famiglie che ci aiutano con il loro lavoro e la loro ospitalità.


1 agosto 2013

Se volete potete leggere qui la lettera inviata agli amministratori dei 60 Comuni della Provincia di Bologna dal Coordinamento Gruppi Legge 13 Bologna


17 luglio 2013

TEATRO DELLE ARIETTE


A TEATRO NELLE CASE - Festival d'autunno 2013


27 settembre – 6 ottobre 2013


30 maggio 2013

TEATRO DELLE ARIETTE - OLINDA


UN'ODISSEA IN COMASINA

Esperimento di teatro per una comunità

giovedì 13, 20, 27, giugno – 4, 11 luglio 2013 ore 20,00
spettacolo con cena, prenotazione necessaria


un progetto di Paola Berselli e Stefano Pasquini
racconto e riduzione del testo Stefano Pasquini
video Stefano Massari
con il lavoro collettivo di Olinda
e la partecipazione degli studenti di Asnada e della non-scuola

Non so che senso avrebbe oggi mettere in scena l’Odissea.
Anzi sono convinto che l’Odissea non si può mettere in scena, ma rappresenta una straordinaria occasione di teatro.
Il teatro è il gesto di una comunità e l’Odissea sta alle fondamenta della nostra comunità.
Fondamenta tanto profonde da essere oramai irraggiungibili, invisibili, dimenticate.
Questo mi interessa dell’Odissea oggi: il suo invincibile anacronismo.
Quali frammenti, quali brandelli sono rimasti attaccati alle nostre vite, si sono arenati nei meandri della memoria?
Che cos’è una sirena oggi? L’orologio di una fabbrica? Il clacson di un’ambulanza? E la dea civetta è forse quella che fa l’occhiolino ai passanti? O una divina macchina della polizia?
L’Odissea in fondo è una favola raccontata a tavola, tra grigliate, formaggi, piadine e bicchieri di vino: la favola delle origini e dei destini di una comunità e degli dei e degli uomini che la compongono.
Per questo abbiamo deciso di ascoltare l’Odissea interrogandola e interrogandoci su di lei.
Abbiamo scelto di usare le parole di Omero tradotte da Emilio Villa, tagliate, triturate e infilate nelle nostre bocche moderne, di raccogliere i pensieri, le voci e i volti della gente della Comasina, di osservare i luoghi del Paolo Pini e di incontrarci 5 volte al tramonto, in spazi diversi, ma sempre attorno a un cuoco (Stefano) e sempre attorno a un tavolo e a qualcosa da mangiare e da bere.
Non vogliamo mettere in scena l’Odissea, ma noi stessi, la nostra comunità catturata nell’atto di interrogare quelle parole antiche, quelle vecchie storie di un mondo che non c’è più e vive sprofondato dentro di noi nel mistero della sua disarmante attualità.
                                                                                                                Stefano Pasquini – Teatro delle Ariette

Prima puntata La zattera di Odisseo (canto V)
Seconda puntata Odisseo – Nessuno (canto IX)
Terza puntata Scilla, Cariddi e Le Sirene – Il ritorno (canto XII e XIII)
Quarta puntata La gara dell’arco (canto XXI)
Quinta puntata Lunga notte d’amore (canto XXIII)

“è questo l'evento più felice,
quando una concorde letizia scende sul popolo intero,
e i convitati seggono in lunga ordinata fila
ad ascoltare l'aedo che narra,
mentre dinanzi ad essi le tavole abbondano di pane e di carni,
ed un coppiere attinge al cratere vino puro e forte,
e versa nelle tazze. Nulla può esistere di più bello!”
                                                                    Omero, Odissea canto IX

2 maggio 2013
PASSAGGIO A SUD OVEST N° 1
Pensieri di cultura teatrale
18 - 19 maggio 2013

Caro concittadino di questo mondo trottola,
hai A CUORE il bene comune?
Hai un'idea di società da difendere, da proporre, da PRATICARE?
Hai istinti lontani dalla violenza, dalla sopraffazione, dall'intolleranza?
Hai SENTIMENTI diversi dall'egoismo e dall'odio?
Hai un SOGNO?
Ogni giorno, nei gesti della vita quotidiana, coltivo l'INTELLIGENZA, la LEGGEREZZA, la POESIA e il CORAGGIO.
Lo faccio perché ne ho bisogno come dell'aria che respiro.
NON SONO DISPOSTO AD ARRENDERMI.
Per questo ti chiedo di essere con me nelle piazze di Zola Predosa e di Bazzano il 18 e 19 maggio, per cercare e costruire con te un PASSAGIO A SUD OVEST, un passaggio verso un mondo umano, un mondo dove gente come te e come me possa ancora vivere e fare figli.

Guarda il programma


27 marzo 2013
A TEATRO NELLE CASE Primavera
VECCHI, GIOVANI E RESISTENTI
20 aprile - 1 maggio 2013

... dal freddo dell'alba e per l'intera giornata,
fino all'ora che il sole sprofondando scopre
dietro il solito pacifico monte
più incerti monti azzurri ...
compie gli atti, procede nel proprio lavoro,
dietro la groppa dei cavalli, dietro le siepi,
in una sua contentezza d'essere nella luce.
Paziente incide la terra per le nuvole.
Disegnatore cieco alla bellezza che traccia ...

(da "I contadini" di André Frénaud)

Guarda il programma

Posti limitati
prenotazione telefonica obbligatoria
051 6704373


23 febbraio 2013

A TEATRO NELLE CASE Anteprima 2013
Cari amici
che inverno! Scrivo al tavolo di cucina mentre fuori nevica sulla neve. Tutto bianco alle Ariette.
Ne abbiamo vista parecchia di neve quest’anno. L’abbiamo vista in gennaio a Calais, poi a Carpi e in questi ultimi giorni a Correggio. Ma la neve alle Ariette è diversa.
Malgrado tutto sento che la primavera si avvicina, le giornate si allungano e come ogni anno, in marzo, abbiamo voglia di ricominciare le attività in sede, a casa nostra.
In attesa della programmazione definitiva dei mesi di aprile e di maggio vi proponiamo la ripresa delle nostre due ultime creazioni:

Sabato 9 marzo ore 20,30
Domenica 10 marzo ore 13,00
TEATRO NATURALE? A proposito di me, del couscous e di Albert Camus
al Deposito Attrezzi - Teatro delle Ariette (Via Rio Marzatore 2781 Castello di Serravalle BO)
Ingresso 15,00 euro
Pagina web dello spettacolo

Sabato 23 marzo ore 20,00
MATRIMONIO D’INVERNO diario intimo
al Deposito Attrezzi - Teatro delle Ariette (Via Rio Marzatore 2781 Castello di Serravalle BO)
Ingresso 25,00 euro
Pagina web dello spettacolo

I posti sono limitati. Prenotazione telefonica obbligatoria allo 051 6704373
Vi aspettiamo
 

11 febbraio 2013

UN TEATRO IN VIAGGIO
Carpi, 7- 17 febbraio 2013
diario della vita quotidiana
Giovedì 7 febbraio 2013, Carpi, ore 13,30.
Sono nell’auditorio della Biblioteca , sul palchetto, dietro il tavolo da conferenza. Di fronte la platea di sedie, vuote.
Io non devo parlare, sono qui per scrivere il diario della vita quotidiana. Da oggi, per una settimana.
Ho scelto una settimana perché dopo i giorni si ripetono, hanno lo stesso nome anche se cambiano i mesi, le stagioni, gli anni, i secoli.
Da oggi, giovedì grasso, a mercoledì prossimo, mercoledì delle Ceneri, dal Carnevale alla Quaresima, dalla festa alla penitenza.
Non ci avevo pensato, non l’abbiamo fatto apposta, è stata Paola della biblioteca che ci ha fatto notare portandoci con gentilezza un piattino di chiacchiere (sfrappole le chiamiamo noi).
“Quando i figli sono grandi non si pensa più al Carnevale” “E’ vero”, ho risposto.
Noi comunque non abbiamo figli. Abbiamo molti animali a casa nostra, alle Ariette, cani, gatti, galline, oche, anatre, qualche pecora e una pony.
Viviamo in campagna nel Comune di Castello di Serravalle in provincia di Bologna.
Stamattina siamo partiti alle 8 per venire a Carpi. Ci siamo alzati che era buio, abbiamo sistemato la stalla, tutti gli animali, abbiamo fatto colazione, abbiamo preso la macchina e siamo partiti.
Da casa nostra a Carpi sono 50 chilometri.

… continua …


05 febbraio 2013
DOVE SIAMO NEL MESE DI FEBBRAIO 2013

dal 16 al 17 febbraio 2013
RESTITUZIONE SPETTACOLO
"CARPI . diario della vita quotidiana"
Carpi (MO)
Progetto Scena Solidale Tra Teatro e danza
Info: +39 059 649263

dal 19 febbraio al 1 marzo 2013
TEATRO DA MANGIARE?
Teatro Asioli Correggio (RE)
Stagione 2012-2013
Info : + 39 0522 637813

A TEATRO NELLE CASE
27 gennaio 2013

ore 17 - via Borgo Romano, Bazzano

NON GLI HO DETTO ARRIVEDERCI
Evento immaginato e realizzato per la Giornata della Memoria
Laboratorio di Pratica Teatrale del Teatro delle Ariette

con il lavoro di Stefanie Baumann, Matilde Betti, Maria Luisa Bompani, Daniela Correggiari, Morena Diamantini, Germana Fratello, Jolanda Gigli, Donatella Ianelli, Sabina Macchiavelli, Valentina Nanni, Barbara Vagnozzi, Giovanni Zanasi
regia Paola Berselli e Stefano Pasquini
assistente alla regia Maurizio Ferraresi
Organizzazione: Teatro delle Ariette e Carta|Bianca - Libreria|Spazio Arte

“Se avessi potuto dimenticare totalmente il passato, forse avrei potuto vivere come gli altri, essere felice di ciò che ho e non pensare a ciò che non ho più. Non ho fotografie dei miei genitori, non ho la loro ultima lettera, non ho tomba dove raccogliermi. Un solo documento: Scomparsi … Auschwitz 1943”.

                                                                                                                    da “Non gli ho detto arrivederci” di Claudine Vegh

Il Comune di Monteveglio ci ha chiesto, nel 2011, di immaginare un evento per celebrare la Giornata della Memoria. Siamo partiti dal libro “Non gli ho detto arrivederci” di Claudine Vegh.
Il libro raccoglie le testimonianze di ebrei francesi che durante la shoah erano bambini e hanno perso i genitori e i congiunti.
La separazione brutale, la lotta per la sopravvivenza, i sentimenti ambivalenti verso gli scomparsi, la speranza insensata di vederli tornare, poi il tentativo di tagliare ogni legame con il passato e di reinserirsi nella società: ecco ciò che svelano queste testimonianze.
Abbiamo costruito dei mini racconti di 10 minuti scegliendo alcune di queste storie. Qualcuno di noi, stimolato dalla qualità autobiografica del libro, ha voluto scavare nella memoria e ha costruito racconti legati alla propria esperienza di vita o al racconto di familiari.
Abbiamo scelto di portare questi racconti in luoghi non teatrali, di portarli nei luoghi della vita: negozi, bar, forno, libreria, case. Sposteremo gli spettatori in piccoli gruppi da un luogo all’altro.
Costruiremo così l’evento prendendo alcuni frammenti di quella storia così tragica che è stata la Shoah e disseminandoli nei luoghi della nostra vita quotidiana.

Un ringraziamento particolare ai cittadini e alle attività che mettendo a disposizione i loro spazi privati hanno reso possibile questo evento: Forno Garagnani, CARTA|BIANCA libreria|spazioarte, Osteria Porta Castello, Guitar Doctor Liuteria, Laboratorio Gianna, Studio Osti, Casa Massari, Sede dei Socialisti.

Le attività del Teatro delle Ariette sono sostenute da: Comune di Monteveglio, Fondazione Rocca dei Bentivoglio - Bazzano, Provincia di Bologna, Regione Emilia Romagna

28 dicembre 2012
DOVE SIAMO NEL MESE DI GENNAIO 2013

dal 2 al 6 gennaio 2013
TEATRO DA MANGIARE?
San Felice sul Panaro (MO)
Progetto Speciale Scena Solidale
Info: +39 053 586320

dal 8 al 13 gennaio 2013
MATRIMONIO D'INVERNO diario intimo
Le Channel Scène nationale - Calais-Francia
Stagione 2012-2013
Info : + 33(0)321467700

dal 15 al 20 gennaio 2013
TEATRO DA MANGIARE?
Le Channel Scène nationale - Calais-Francia
Stagione 2012-2013
Info : + 33(0)321467700

27 gennaio 2013
NON GLI HO DETTO ARRIVEDERCI
Evento immaginato e realizzato per la Giornata della Memoria dal Laboratorio di Pratica Teatrale del Teatro delle Ariette
Bazzano (BO)
Info: Teatro delle Ariette 051 6704373; Carta|Bianca 051 830192

Le Channel, Calais 13 dicembre 2012
Cari amici,
siamo a Calais per il debutto francese di “Matrimonio d’inverno”.
Torniamo il 24 dicembre, forse (se il viaggio va bene) in tempo per la cena della Vigilia.
Intanto a casa gli amici lavorano, Irene cura gli animali e l’ufficio delle Ariette e Martina ha ultimato il rifacimento del sito. Ogni tanto si cambia, è necessario, per restare vicini alla realtà delle cose.
Se ne avete voglia andate a curiosare, speriamo di avere fatto un buon lavoro, di avere reso più agile e più semplice la consultazione e di avere arricchito le informazioni.
Cambiare è sempre difficile perché ci si affeziona alle cose.
Comunque tanti auguri e a presto.

Stefano e Paola

26 novembre 2012
LABORATORIO PERMANENTE DI PRATICA TEATRALE

Sabato 8 dicembre ore 18
Sala Polivalente “Sognoveglio”, Piazza Libertà – Monteveglio (BO)

COSA SONO LE LUCCIOLE?
di e con Annamaria Andrei, Stefanie Baumann, Matilde Betti, Maria Luisa Bompani, Roberto Camatta, Daniela Correggiari, Morena Diamantini, Donatella Ianelli, Germana Fratello, Jolanda Gigli, Sabina Macchiavelli, Valentina Nanni, Lucia Ruffo, Olga Scotto, Pasqualina Siotto, Barbara Vagnozzi, Giovanni Zanasi

esito dell’anno di lavoro 2012 condotto da Stefano Pasquini, Paola Berselli e Maurizio Ferraresi

Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Info 051 6704373

29 ottobre 2012
TEATRO NATURALE?

Sì cari amici, come avevamo promesso durante A TEATRO NELLE CASE Festival d'autunno, riprendiamo il nostro nuovo spettacolo "TEATRO NATURALE?".

Venerdì 9 novembre ore 20,30
Sabato 10 novembre ore 20,30
Domenica 11 novembre ore 13,00

al Deposito Attrezzi - Teatro delle Ariette (Via Rio Marzatore 2781 Castello di Serravalle BO)
Ingresso 15,00 euro
I posti sono limitati.
Prenotazione telefonica obbligatoria allo 051 6704373
Vi aspettiamo

TEATRO NATURALE?
di Paola Berselli e Stefano Pasquini
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Pasquini

Dopo molte reticenze, perché quelli che me ne parlavano erano tutti un po' fricchettoni, l'anno scorso ho letto un libro: "La rivoluzione del filo di paglia" di Masanobu Fukuoka, un giapponese morto nel 2008, che ha dedicato la sua vita alla pratica di quella che lui chiama Agricoltura Naturale. Un paradosso, visto che l'agricoltura normalmente è un intervento umano sulla natura.
Il libro mi ha ferito, ci ho ritrovato la mia pratica e la ricerca di questi 20 anni alle Ariette e così abbiamo pensato di creare uno spettacolo per parlare di oggi, per affermare che ci sono altre strade, altre possibilità di vita.
Abbiamo cominciato a lavorare alla creazione di "Teatro naturale?".
Come succede spesso nel misterioso processo di creazione, abbiamo presto abbandonato "La rivoluzione del filo di paglia" e ci siamo lanciati nel vuoto, seguendo una sola parola: Naturale.
Ci siamo ritrovati nel cuore di una storia di formazione: il mio incontro con l'amore, in Francia, nell'estate del 1978. Un amore naturale che mi ha aperto le strade della conoscenza, mi ha fatto mangiare per la prima volta il cous cous e mi ha fatto scoprire "Lo straniero" di Albert Camus, un libro che mi ha cambiato la vita e mi ha messo di fronte all'eterno conflitto tra uomo naturale e uomo sociale.
In questo spettacolo si intrecciano e si confondono il passato e il presente: il passato della storia che raccontiamo e il presente dello spettacolo che stiamo facendo. Perché il teatro si fa solo al presente e parla solo di oggi anche quando racconta storie di molti anni fa.
E poi durante lo spettacolo facciamo il cous cous, per voi, perché non riesco a immaginare un teatro fuori da una cucina, lontano da un tavolo, senza cibo e senza vino.
Per me il cous cous e i tortellini sono la stessa cosa: sapori della memoria che vivono nel presente.
Forse, prima di nascere, Stefano delle Ariette ha passato qualche tempo in Algeria. Forse, in un'altra vita. Perché ieri e oggi sono la stessa cosa, perché il tempo non passa. Siamo noi che passiamo.
Stefano

8 ottobre 2012
CARI AMICI

tante voci mi chiamano altrove. Con Paola parliamo spesso di questo negli ultimi tempi.
Forse questo teatro che abbiamo ritrovato si sta allontanando, forse questa pratica non è più così necessaria nella nostra vita, forse faremmo meglio a mettere le nostre energie (esigue, abbiamo più di 50 anni) nella cura di questo luogo così normalmente magico che sono Le Ariette, forse il teatro delle nostre sorgenti non è più teatro, ma vita nella sua pienezza e nella sua libertà. Forse la vanità, l’orgoglio, il narcisismo si sono affievoliti, o addolciti con gli anni, forse.
Forse è arrivato il momento di aprirsi alla dolce indifferenza del mondo, di confessare la nostra somiglianza con tutti, di deporre le armi, per imbracciare soltanto la zappa, il rastrello e un filo di paglia.
O forse dobbiamo soltanto imparare a intendere il nostro lavoro per quello che realmente è: un gesto umile di servizio.
La vostra risposta al TEATRO NELLE CASE ci ha sorpresi e un po’ commossi, sembra che ce ne sia ancora bisogno, voi lo desiderate e ci chiedete di continuare a farlo.
Con Paola e Maurizio parleremo anche di questo nel tempo a venire.
Per ora, così a caldo, vi ringraziamo sinceramente, perché il TEATRO NELLE CASE siete anche voi.

3 settembre 2012
A TEATRO NELLE CASE Festival d'autunno
28 settembre - 7 ottobre 2012

Si può fare. Si può continuare a fare arte, cultura, società anche in tempi di crisi.
Per chi è abituato a far fruttare le briciole, a immaginare un’economia sostenibile, un teatro alla portata di tutti non è poi così difficile.
Abbiamo alleati, amici che trasformano le loro case in luoghi pubblici, artisti complici che non hanno bisogno di scenografie faraoniche, un tessuto di umanità e leggerezza che sa che nelle pieghe delle piccole e semplici cose si nasconde il mondo intero.
Non abbiamo mai sprecato una lira di denaro pubblico. Il poco che abbiamo lo abbiamo sempre investito con voi e per tutti, per una società umana, tollerante, gentile e rispettosa del lavoro, dell’arte, della cultura.
E così quest’anno ci sono due graditi ritorni con due novità: Laura Cleri presenterà “La cosa principale” e la Compagnia Cuocolo-Bosetti “Roberta torna a casa”.
Poi un sogno coltivato da tempo che finalmente si avvera: l’ospitalità di “Tre studi per una crocifissione” di e con Danio Manfredini, uno di quegli spettacoli che hanno segnato la nostra storia e la storia del nuovo teatro italiano.
E infine il debutto del nostro nuovo lavoro “Teatro naturale?”.
Questa nuova edizione di A TEATRO NELLE CASE vuole testimoniare che non abbiamo paura, che la pratica quotidiana, paziente di tutti questi anni ha dato e può dare i suoi frutti piccoli, ma gustosi. Frutti del lavoro di una miriade di persone: artisti, cittadini che con umiltà, dedizione e fermezza continuano, giorno dopo giorno, con la loro pratica a costruire un mondo umano, affinché gente come te e come me possa ancora vivere.
Sì, si può fare, perché l’abbiamo sempre fatto.
Guarda il programma

8 giugno 2012
TEATRO NATURALE?

Stiamo lavorando al nuovo spettacolo “Teatro naturale?” perché vogliamo parlare del mondo, di oggi, di quello che pensiamo di questa situazione confusa. Perché vogliamo cambiare, perché dobbiamo immaginare tutto da capo.
Hanno cercato di convincerci, in questi anni, che non c’era altro modo, nessuna alternativa a questa economia, a questa agricoltura, a questa società.
Ma noi, in questi anni, non li abbiamo ascoltati e abbiamo fatto un’altra vita. Giorno dopo giorno, quotidianamente, abbiamo praticato un’altra economia, un’altra agricoltura, un’altra socialità, un altro teatro.
Non abbiamo mai smesso di cercare, di farci domande, di coltivare la nostra intima natura pacifica e solidale, umile e frugale.
Oggi vogliamo dire, con questo piccolo spettacolo, che ci sono tanti modi, i nostri modi per vivere la nostra vita, fare teatro, agricoltura, scambio, ricerca, scienza.
Il mondo che sta fallendo, proprio sotto i nostri occhi, è soltanto un mondo che sta fallendo. Non è l’unico mondo possibile. Esisterà sempre in noi un conflitto tra l’uomo naturale e l’uomo civile.
Se sapremo accettare questo conflitto e interrogarlo quotidianamente avremo trovato la strada di una vita naturale potremo ricominciare a fare teatro, agricoltura, economia, scienza e società.
Debutteremo alle Ariette, al Deposito Attrezzi, il prossimo autunno.

2 maggio 2012
UN PROGETTO DI TEATRO DELLE ARIETTE E CANTHARIDE
IN COLLABORAZIONE CON TEATRINO GIULLARE E CARTA|BIANCA

PASSAGGIO A SUD OVEST
Idee di cultura teatrale per un territorio N°0
17 - 20 maggio 2012

Da anni viviamo e operiamo professionalmente nella Provincia a Sud Ovest di Bologna.
Produciamo spettacoli e eventi culturali, organizziamo spazi, rassegne e occasioni di teatro.
Vogliamo aprire un dibattito per sostenere una cultura teatrale che non si confonda con le attività turistico - ricreative e che sappia ritrovare la sua capacità di produrre pensiero, riflessione sulla comunità e sul proprio futuro.
Siamo convinti che la Provincia sia potenzialmente ricca di immaginazione, ma i particolarismi hanno frantumato e ostacolato la collaborazione tra realtà differenti. Crediamo che superandoli si possano moltiplicare le energie e fare fiorire nuove idee e nuove azioni per la diffusione della cultura teatrale nel nostro territorio.
Non vogliamo restare seduti a guardare i muri che si disfano e il tetto che crolla. Per questo abbiamo immaginato PASSAGGIO A SUD OVEST, perché la cultura teatrale svolge un ruolo importante nella formazione dei cittadini e nella produzione di idee per il futuro della società.
I temi sui quali ci interroghiamo sono:
- il ruolo della produzione artistica, in particolare teatrale, nella vita di una comunità
- l’uso degli spazi esistenti, spazi pubblici e spazi privati
- la relazione tra le realtà teatrali professionali e le istituzioni locali
- la pratica di formazione teatrale e le istituzioni scolastiche
La paralisi che ha colpito il sistema culturale può esser superata soltanto con il coraggio di un gesto concreto.
Con PASSAGGIO A SUD OVEST affermiamo la nostra esistenza e chiamiamo tutti i soggetti culturali del territorio a una nuova responsabilità: quella di immaginare uno sbocco, un passaggio, una via d’uscita a questa situazione di stallo.
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24 febbraio 2012
A TEATRO NELLE CASE Primavera
24 marzo - 1 maggio 2012
UN TEATRO IN MEZZO AI CAMPI

Un teatro in mezzo ai campi.
Quel teatro in mezzo ai campi siamo noi.
Una compagnia teatrale che ha sede nel cuore di un’azienda agricola selvatica.
Quel teatro sono le nostre mani e i nostri sogni, sono i mattoni che abbiamo messo su, uno dopo l’altro, nell’ormai lontana estate del ’99. E soprattutto siete voi che ci venite a vedere, che chiudete il cerchio con la vostra presenza.
Quel teatro non l’abbiamo fatto noi, l’abbiamo solo seminato. Abbiamo seminato, su questa terra delle Ariette, i nostri corpi tutti interi, come si semina il grano. Poi il Teatro è cresciuto, come cresce il grano, come cresce un albero, da solo, nutrito dalla neve, dal sole, dalla pioggia, dalla terra, dagli uccelli, dagli uomini.
Quel grano non è nostro, è della natura, come questo teatro non è nostro, è della comunità che lo abita e lo nutre. Questo teatro è una tavola che ognuno di noi imbandisce e divora ogni giorno.
E non sapremo mai rispondere alla domanda: perché esiste un teatro in mezzo ai campi?

p.s.
Questo teatro in mezzo ai campi rimane a tutti gli effetti un edificio rurale, un pezzo della nostra casa delle Ariette, questa è la sua intima identità e per questo torniamo a parlare di Teatro nelle Case, perché è quello che abbiamo sempre fatto e che continueremo a fare, con una nuova consapevolezza.
Le Ariette 24/02/2012
Guarda il programma

Tutti gli spettacoli sono al Teatro delle Ariette Deposito Attrezzi
via Rio Marzatore 2781 Castello di Serravalle BO
prenotazione telefonica obbligatoria 051 6704373

Direzione artistica e organizzazione Teatro delle Ariette
con il contributo del Comune di Monteveglio, della Provincia di Bologna, della Regione Emilia Romagna e la collaborazione della Fondazione Rocca dei Bentivoglio Bazzano

17 gennaio 2012
DOVE SIAMO TRA GENNAIO E FEBBRAIO 2012

29 gennaio 2012 ore 18
CANTO DELLA ROSA BIANCA
con i partecipanti al Laboratorio di Pratica Teatrale
Sala Polivalente- Piazza Libertà, Monteveglio (BO)
In occasione della Giornata della Memoria
Info: Comune di Monteveglio 0039 051 6702722
Teatro delle Ariette 0039 051 6704373
Info sul sito del Teatro delle Ariette

dal 1 al 12 febbraio 2012
MATRIMONIO D'INVERNO diario intimo
Teatro delle Moline - via delle Moline, 1 - Bologna
Stagione 2011-2012 Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna
Info : 0039 051 2910910

30 dicembre 2011
DOVE SIAMO NEL MESE DI GENNAIO 2012

10 gennaio 2012
COMPLEANNO DI TERRA lettere segrete
Cinema Teatro San Carlo - Asola (MN)
Stagione Teatrale Asolana 2011-2012
Info: 0039 0376 720160

dal 20 al 22 gennaio 2012
TEATRO DA MANGIARE?
Théâtre Jean Dasté - Juvisy-sur-Orge - Francia
Le Centre Culturel des Portes de l'Essonne - Stagione 2011-2012
Info : 0033 (0)1 69578110

dal 24 al 26 gennaio 2012
TEATRO DA MANGIARE?
Centro Cultural de Los Canapés - Avilés - SPAGNA
Stagione "Off Canapés"
Info : 0034 902106601

30 novembre 2011
MIAOGONNY, LA CITTÀ IDEALE

Domenica 11 dicembre 2011 ore 18
alla Sala Sognoveglio - Piazza Libertà – Monteveglio (BO)

presenteremo l’esito di questo secondo anno di lavoro del LABORATORIO DI PRATICA TEATRALE:
“ASCESA E CADUTA DI MIAOGONNY, LA CITTÀ IDEALE”
con Chiara Alberani, Annamaria Andrei, Stefanie Baumann, Matilde Betti, Maria Luisa Bompani, Daniela Correggiari, Morena Diamantini, Donatella Ianelli, Loreno Falcone, Germana Fratello, Jolanda Gigli, Sabina Macchiavelli, Marilena Mocanu, Camilla Pasquali, Valentina Nanni, Lucia Ruffo, Olga Scotto, Pasqualina Siotto, Barbara Vagnozzi, Giovanni Zanasi

Siamo partiti confrontandoci con il testo di Brecht (“Ascesa e rovina della città di Mahagonny”) e siamo precipitati nell’attualità di questo difficile e incerto momento storico, fatto di crisi, dubbi e incertezze collettive e individuali.
Ci siamo messi in gioco autobiograficamente e abbiamo immaginato una città ideale, la nostra, quella che ognuno di noi sogna, diversa da quella degli altri eppure uguale, dove ognuno si può realizzare secondo i propri desideri e non secondo l’obbligo sociale.
Un ringraziamento a tutti quelli che hanno seguito il laboratorio, anche sporadicamente e hanno contribuito con la loro presenza alla creazione di questo evento.

ingresso libero, fino ad esaurimento posti
Info: 051.6704373
Il progetto è sostenuto dal Comune di Monteveglio e realizzato dal Teatro delle Ariette con il contributo di Regione Emilia Romagna Assessorato Cultura e Provincia di Bologna Assessorato Cultura.

E dopo ....
dal 16/12/2011 al 18/12/2011
Teatro delle Ariette
MATRIMONIO D’INVERNO diario intimo
Azienda Agricola Casa del Gufo - Zianigo di Mirano (VE)
Paesaggio con uomini
Info: Echidna Associazione Culturale - +39 041 412500 - info@echidnacultura.it

26 ottobre 2011
DOVE SIAMO NEL MESE DI NOVEMBRE

dal 31/10 al 13/11/2011
Laboratorio autobiografico "Je-nous"
Le Channel, Scène Nationale de Calais - Calais - Francia
Info: 0033 (0)3 21467700
http://www.lechannel.org

dal 15/11 al 27/11/2011
Un teatro in viaggio
Progetto per una città: immagini e parole per la città di Spinea (VE)

Le restituzioni pubbliche del progetto saranno:
Sabato 26 novembre ore 17,00 – 19,00 – 21,00
Spinea – Quartiere “Graspo de ua” – Ex Scuola Materna F.lli Grimm
Restituzione atto primo: “Spinea … diario della vita quotidiana”
(ingresso libero, 30 spettatori a replica, si consiglia la prenotazione)

Domenica 27 novembre ore 17,00
Spinea – Villaggio dei Fiori – Ex Scuola Materna Walt Disney
Restituzione atto secondo: “I sogni di Spinea” video-film
(ingresso libero fino ad esaurimento posti)

Prenotazioni telefoniche da lunedì 21 novembre
Echidna Associazione Culturale - 041 412500 - info@echidnacultura.it

17 ottobre 2011
STRANA COSA ALLE ARIETTE

Sabato 22 ottobre alle ore 21
al Deposito Attrezzi, Via Rio Marzatore 2781 – 40050 Castello di Serravalle (BO)
in una serata ad inviti
presenteremo in anteprima la versione francese
del nostro ultimo spettacolo “COMPLEANNO DI TERRA lettere segrete”

Se conoscete il francese e/o siete curiosi di partecipare potete autoinvitarvi
L’ingresso è ovviamente gratuito.
La prenotazione è obbligatoria allo 051 6704373.

26 settembre 2011
ITALIA COME MUOIONO LE MAESTRE alle Ariette

Cari amici,
siamo veramente contenti di ospitare due stimatissimi e carissimi artisti e amici che forse avete già conosciuto in passate edizioni di “A TEATRO NELLE CASE”, dove hanno proposto il memorabile “Amnesie, storie per la casa di un ospite”, “La Nestra” e “Exproff”.
Magda Siti e Stefano Vercelli (Artisti Drama) presenteranno il loro ultimo spettacolo al nostro Deposito Attrezzi (Via Rio Marzatore 2781 - 40050 Castello di Serravalle BO)

Domenica 9 ottobre ore 17,00
"ITALIA come muoiono le maestre"
con Magda Siti
regia Stefano Vercelli
tratto da: “Prima della quiete”
storia di Italia Donati di Elena Gianini Belotti

A seguire una conversazione con Magda e Stefano a proposito del loro lavoro e della creazione di questo spettacolo.

La storia è ambientata negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia.
Italia Donati, oltre che donna, era anche povera. A poco più di vent' anni, nel 1883, Italia lasciò la sua famiglia di contadini analfabeti e le quattro case di Cintolese, nel comune di Monsummano, per cominciare la sua nuova vita.
Contro ogni legge di classe, era riuscita a sottrarsi ai campi e alla filanda e a diventare maestra elementare. Ma le molestie e i ricatti sessuali del sindaco Raffaello Torrigiani, le calunnie della gente, l'ostilità delle altre donne l'avrebbero spinta al suicidio. Nessuno, a parte un paio di timide eccezioni, si schierò mai dalla sua parte.
“Qualche anno fa mi sono imbattuta nel romanzo-inchiesta intitolato “Prima della quiete” storia di Italia Donati (Rizzoli), scritto da Elena Gianini Belotti, la saggista e scrittrice che trenta anni fa, con “Dalla parte delle bambine”, ha cambiato gli orizzonti di una generazione di donne. E’ una storia che, oltre ad avermi emotivamente coinvolta, mi ha aperto riflessioni sui diversi temi che si intrecciano così abilmente in questo testo, primo fra tutti l’ istruzione femminile e il conseguente rapporto donna - lavoro.” Magda Siti

Info e prenotazioni 051 6704373
Ingresso 10,00 € ridotti 7,00 €

E dopo ... Teatro delle Ariette in tournée

dal 13/10 al 14/10/2011
MATRIMONIO D’INVERNO
Centro Alhondiga Bilbao - Bilbao – Spagna
Stagione 2011
info: 0034 944014014

6 settembre 2011
TEATRO DA MANGIARE? alle Ariette

Cari amici TEATRO DA MANGIARE? ha già 11 anni e continuiamo a portarlo in giro, molto all’estero (Francia, Spagna e Svizzera), un po’ in Italia, sempre con grande soddisfazione.
E’ molto tempo però che non lo facciamo alle Ariette e ci è venuta voglia di presentarlo qui, a casa nostra, al Deposito Attrezzi, Via Rio Marzatore 2781 - Castello di Serravalle (BO).
Ecco le date:
sabato 17 settembre ore 20
domenica 18 settembre ore 12,30
sabato 24 settembre ore 20
domenica 25 settembre ore 12,30

Attorno al grande tavolo i posti sono limitati.
La prenotazione telefonica è obbligatoria allo 051 6704373.
Il biglietto è 22 € (comprensivo del pranzo o della cena).
Vi aspettiamo

E dopo ...

dal 28 settembre al 1 ottobre 2011
MATRIMONIO D’INVERNO diario intimo
Prato - Contemporanea Festival 2011
info: +39 0574 608531/60
http://www.contemporaneafestival.it

6 luglio 2011
ARIETTE D'ESTATE

dal 15 al 16 luglio 2011
TEATRO DA MANGIARE?
Maso Ciaminades - Badia (BZ)
Festival internazionale ater-te-ater
info 0039 345 2366929
http://www.aterteater.it

dal 19 al 22 luglio 2011
MATRIMONIO D’INVERNO diario intimo
Convento S. Francesco - Monte Sant’Angelo (FG)
Teatro Civile Festival di Legambiente
info 0039 0884 565180
http://www.festambientesud.it

29 luglio 2011
COMPLEANNO DI TERRA Lettere segrete
Spazio Cervantes, Carcere di Volterra - Volterra (PI)
Festival Volterrateatro
info 0039 0588 80392
http://www.volterrateatro.it/programma_main.php

dal 30 luglio al 1 agosto 2011
MATRIMONIO D’INVERNO diario intimo
Teatro della scuola - Castell’Azzara (GR)
Festival Toscana delle Culture
info 0039 0564 973017
http://www.accademiaamiata.it

dal 6 al 7 agosto 2011
TEATRO DA MANGIARE?
c/o Alfredo Polti SA - Arvigo, Valle di Calanca – Svizzera
Mathias Balzer Produktionen
info 0041 79 7689772
http://www.mathiasbalzer.ch

dal 10 al 12 agosto 2011
TEATRO DA MANGIARE?
c/o Weingut Georg Fromm - Malans, Valle di Calanca – Svizzera
Mathias Balzer Produktionen
info 0041 79 7689772
http://www.mathiasbalzer.ch

14 giugno 2011
FESTA DI SAN GIOVANNI ALLE ARIETTE
“LUNA, CATE E FALÒ”

Venerdì 24 giugno
al Deposito Attrezzi di Via Rio Marzatore 2781, Castello di Serravalle (BO)
dalle ore 20
Cena popolare (chef Missi)
ore 22
Cantharide presenta una lettura dal titolo
"LUNA, CATE E FRAMMENTI"
con Elena Galeotti e Rita Frongia
rielaborazione testi di Rita Frongia

“Leggeremo stralci dal racconto Bellas Mariposas di Sergio Atzeni (a cui è dedicata la lettura).
È la storia di due ragazzine dodicenni in un quartiere popolare di Cagliari tra violenze familiari e non. Il racconto è affidato allo sguardo di Caterina dodicenne, al suo linguaggio che riproduce caratteristiche espressioni di periferia urbana.
Leggeremo pagine tratte dall’incompiuto Il Libro del deserto e da Verrà la morte di Ingeborg Bachmann.
Leggeremo una pagina del diario di Ariadna Efron scritta all’età di sei anni, contenuta in Marina Cvetaeva, mia madre e frammenti dall’opera di sua madre, stralci di lettere (per anni disperse, nascoste, censurate) dalla raccolta Il paese dell’anima.
Abbiamo scelto qualche superstite frammento di Saffo.
Che cosa tiene insieme queste pagine?
A dispetto delle forme, degli stili e dei differenti stati di coscienza è l’oggetto violenza che tiene insieme queste pagine: ritratti di ferite quotidiane familiari e non, in un deserto d’Egitto, su un’isola o in una gelida cameretta in Russia. Abbiamo provato con mani leggere a raccontare ancora una volta l’insopportabile arroganza della violenza contro le donne“.

ore 23,30
Falò sulla collina

si consiglia la prenotazione allo 051 6704373
ingresso allo spettacolo 10 euro (ridotti 7 euro)
contributo cena popolare 10 euro

18 maggio 2011
I SOGNI DI LIDO ADRIANO

Dal 19 maggio al 2 giugno lavoreremo a Lido Adriano (Ravenna), sulla costa romagnola, alla realizzazione del video-film
“I sogni di Lido Adriano”
progetto di Paola Berselli e Stefano Pasquini
immagini e montaggio video Stefano Massari
con i cittadini di Lido Adriano

Vivere nella realtà osservandola, poi tentare di raccontarla.
Uno sguardo straniero sui luoghi e i suoi abitanti.
Uno sguardo sui corpi, le facce, le cose e le storie attraverso i sogni che si fanno di notte a occhi chiusi.
L’ascolto, l’incontro: “stiamo facendo un film, si intitola I sogni di Lido Adriano … “

“I sogni di Lido Adriano” verrà proiettato il 2 giugno alle ore 21 al CISIM, Viale Parini 48, Lido Adriano (RA) all’interno della Festa della Repubblica a Lido Adriano organizzata da Cooperativa Libra, Nobodaddy/Ravenna Teatro e Festival delle Culture

29 marzo 2011
PROSSIMI APPUNTAMENTI AL DEPOSITO ATTREZZI

Domenica 17 aprile ore 18
STANZE DI TEATRO
Un incontro con Renata Molinari

Lunedì 18 aprile ore 20
Laboratorio di Pratica Teatrale, serata di lavoro condotta da Renata Molinari

Lunedì 25 aprile
ore 13 Pranzo popolare
ore 15 RICORDI CON GUERRA
di e con Stefano Cipiciani/Fontemaggiore

Domenica 1 maggio
ore 13 Pranzo popolare
ore 15 IO E LA CANZONE POPOLARE
Conversazione Concerto di e con Gianmaria Testa

Sabato 14 maggio ore 21
UNO E DUE
Serata con Enzo Vetrano e Stefano Randisi/Diablogues

Domenica 15 maggio ore 10
Laboratorio di Pratica Teatrale, giornata di lavoro condotta da Enzo Vetrano e Stefano Randisi

Per tutti gli eventi:
informazioni e prenotazioni allo 051 6704373

8 marzo 2011
ARIETTE DI MARZO (continua ...)

Cari amici le attività al Deposito Attrezzi proseguono.
Sabato 19 e domenica 20 marzo ospitiamo la Compagnia di teatro danza Tardito/Rendina (già nostra ospite al Festival d'autunno 2008 con il bellissimo "Circhio Lume") che presenterà il suo ultimo spettacolo "Il Compito" e condurrà una giornata di laboratorio pratico sulla sua tecnica di lavoro e di ricerca.

SABATO 19 MARZO ore 21
Compagnia Tardito/Rendina
IL COMPITO spettacolo di danzateatro ai confini del clown
di e con Aldo Rendina
accompagnamento durante il processo creativo: Federica Tardito
Ingresso 10,00 € Ridotti 7,00 €
Info e prenotazioni 051 6704373

DOMENICA 20 MARZO dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 17
Laboratorio di Pratica Teatrale, giornata di lavoro condotta da Federica Tardito e Aldo Rendina.
Quota di partecipazione 15,00 €
Info e iscrizioni 051 6704373

La Compagnia nasce dall'incontro dei danzatori/coreografi Federica Tardito e Aldo Rendina, provenienti da una riconosciuta esperienza professionale come interpreti con coreografi quali Raffaella Giordano, Giorgio Rossi, Roberto Castello, Anna Sagna, Claude Coldy, Georges Appaix e Hervé Diasnas. Tratti dell'esperienza artistica e formativa li accomunano: un passato di nomadismo professionale, ma soprattutto il desiderio di confrontarsi con la creazione d'autore.

Un'ultima informazione, aggiorniamo le date della tournée di "Matrimonio d'inverno"
9, 10, 11, 16, 17, 18 marzo ore 20
Teatro delle Passioni Modena (059 2136021)
25, 26, 27 marzo ore 20,15
Asolo (TV) Rassegna Centorizzonti 2011 (041 412500)

Le attività del Progetto "L'esperienza del teatro" sono realizzate dal Teatro delle Ariette con il sostegno del Comune di Monteveglio, della Provincia di Bologna, della Regione Emilia Romagna e la collaborazione della Fondazione Rocca dei Bentivoglio di Bazzano.

22 febbraio 2011
ARIETTE DI MARZO

Cari amici
dopo una piccola pausa, interrotta dal felice ritorno del TEATRO NELLE CASE, e con l'imminente arrivo della primavera riprendono le nostre attività.

DOMENICA 6 MARZO ORE 18
al Deposito Attrezzi presenteremo
NOI E ANTIGONE
spettacolo realizzato con i partecipanti al Laboratorio di Pratica Teatrale.

Se lo avete perso nelle presentazioni dello scorso dicembre a Bazzano e a Monteveglio o volete rivederlo questa è l'occasione buona.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
Prenotazione consigliata allo 051 6704373 Teatro delle Ariette
Dopo lo spettacolo aperitivo di auguri

LUNEDI' 14 MARZO ORE 20
al Deposito Attrezzi riprendono gli incontri del Laboratorio di Pratica Teatrale.
Ricordiamo che tutti possono partecipare, la nostra porta è sempre aperta, ci vediamo normalmente ogni lunedì sera.
Comincia così il lavoro per la creazione di un nuovo spettacolo.
Info 051 6704373 Teatro delle Ariette

Un'ultima informazione
nei giorni 9, 10, 11, 16, 17, 18 MARZO ORE 20
presenteremo MATRIMONIO D'INVERNO
al Teatro delle Passioni di Modena - Via Carlo Sigonio 382
Biglietto di ingresso 20 euro (comprensivo della cena)
prenotazione obbligatoria
Biglietteria telefonica 059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.

Le attività del Progetto "L'esperienza del teatro" sono realizzate dal Teatro delle Ariette con il sostegno del Comune di Monteveglio e la collaborazione della Fondazione Rocca dei Bentivoglio di Bazzano.

1 febbraio 2011
A TEATRO NELLE CASE

Cari amici
una buona notizia: torna il Teatro nelle Case!
François Kahn, già nostro graditissimo ospite nella stagione 2001, ci ha scritto per informarci del suo passaggio in Italia con un nuovo spettacolo da proporre nell’intimità di una casa.
Noi abbiamo accolto la sua proposta con entusiasmo e così assieme a CARTA BIANCA e con la collaborazione della Libreria Atlante di Bazzano abbiamo organizzato due serate.

SABATO 12 FEBBRAIO ORE 21.00
DOMENICA 13 FEBBRAIO ORE 18.00
a casa del mitico fornaio di Bazzano Angelo Garagnani potrete vedere
MUSICA LONTANA
(secondo James Joyce)
adattamento teatrale, messa in scena e interpretazione di
François Kahn

“Come una musica lontana, queste parole scritte anni addietro risorgevano ora in me dal passato.”
James Joyce

Una festa da ballo con una cena, una canzone d’amore, una donna che ascolta, un ricordo tragico, e la neve che cade soffice su tutta l’Irlanda, ecco il filo tenue di MUSICA LONTANA, lo spettacolo che ho tratto da “I Morti”, l’ultimo racconto di “Gente di Dublino” di James Joyce. La semplicità e la nitidezza della sua scrittura hanno tracciato in me la direzione da seguire per rappresentare il suo racconto e per avventurarmi nel flusso di parole, immagini e suoni che invade la mente e il cuore di Gabriel, il narratore.
François Kahn

ingresso 15,00 Euro
prenotazione telefonica obbligatoria 051 6704373
info LIBRERIA ATLANTE Bazzano – Via Termanini 13

21 dicembre 2010
Le Channel Scène Nationale de Calais
14 – 23 gennaio 2011

TEATRO DELLE ARIETTE
CARO DIARIO …
Calais, 14 – 20 janvier 2011
journal de la vie quotidienne
progetto speciale di Paola Berselli e Stefano Pasquini
per “Entre les lignes”manifestazione letteraria, festiva e popolare
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Pasquini

Due persone, un uomo e una donna, italiani, per una settimana vanno in giro per la città di Calais.
Osservano, ascoltano, respirano da stranieri l’atmosfera di questa piccola città, al centro dell’Europa, vicina alle grandi capitali europee (Parigi, Londra, Bruxelles), ma in fondo sola e sperduta su un mare grigio e impetuoso.
Calais è conosciuta soprattutto in relazione a Dover, alla Manica, al traffico di clandestini tra la Francia e l’Inghilterra.
Ogni giorno l’uomo e la donna scrivono, in francese, un diario della vita quotidiana, sulla loro esperienza giornaliera di contatto e osservazione della città.
Alla fine della settimana questo materiale scritto, verrà scelto e restituito in forma di lettura, durante due giorni di incontri con il pubblico, all’interno di una manifestazione letteraria, festiva e popolare, “Entre les lignes”, promossa da Le Channel Scène Nationale de Calais e curata da Martine Laval, giornalista del giornale Télérama.

Gli incontri di restituzione del materiale elaborato si svolgeranno in forma conviviale attorno a un grande tavolo dove, dopo aver ascoltato il diario, verrà consumata insieme una pizza preparata per l’occasione dagli attori del Teatro delle Ariette.
Gli incontri verranno ripetuti 5 volte durante il giorno (le giornate saranno due, il 22 e il 23 gennaio) ad orari prestabiliti 11h, 13h, 15h, 17h, 19h.
La manifestazione “Entre les lignes” è organizzata in collaborazione con la Libreria de Le Channel e con la partecipazione della Mediateca di Calais e del Centro Nazionale del libro.

2 dicembre 2010
NOI E ANTIGONE

IL LABORATORIO DI PRATICA TEATRALE condotto dal Teatro delle Ariette è alla sua prima uscita pubblica.
Il gruppo che si è formato in questi sei mesi di incontri ha deciso di presentare il risultato del suo lavoro che era partito da una riflessione sul nostro rapporto con il teatro e sulla funzione che il teatro ha nelle nostre vite.

Mercoledì 8 dicembre ore 18
Sala dei Giganti - Rocca dei Bentivoglio - Bazzano

Domenica 12 dicembre ore 18
Sala Consorzio Vini - Centro San Teodoro - Monteveglio

presenteremo "NOI E ANTIGONE"
con Chiara Alberani, Stefanie Baumann, Matilde Betti, Maria Luisa Bompani, Daniela Correggiari, Morena Diamantini, Germana Fratello, Jolanda Gigli, Donatella Iannelli, Sabina Macchiavelli, Valentina Nanni, Barbara Vagnozzi, Giovanni Zanasi.

Abbiamo cercato in questo lavoro di mescolare l'esperienza diretta, concreta e quotidiana delle nostre vite con i temi sempre attuali della tragedia di Sofocle "Antigone", in una rilettura contemporanea e popolare.

Un ringraziamento a tutti quelli che hanno seguito il laboratorio, anche sporadicamente e hanno contribuito con la loro presenza alla creazione di questo evento.
Un ringraziamento particolare a Cristina Gualandi per i gesti che ci ha regalato.
Grazie a Luciana e Giuseppina per i costumi.
Il progetto è sostenuto dal Comune di Monteveglio e dalla Fondazione Rocca dei Bentivoglio di Bazzano e realizzato dal Teatro delle Ariette con il contributo di Regione Emilia Romagna Assessorato Cultura e Provincia di Bologna Assessorato Cultura.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Informazioni 051 6704373

18 novembre 2010
GIULIANA MUSSO ALLE ARIETTE

Cari amici,
il Deposito Attrezzi ristrutturato ricomincia a fare ospitalità.
Dopo le presentazioni, in primavera e in autunno, del nostro “Matrimonio d’inverno” e gli appuntamenti settimanali del Laboratorio Permanente di Pratica Teatrale, cominciati il 23 maggio, arriva Giuliana Musso con il suo “Sexmachine”.
Il Teatro delle Ariette si apre come ha sempre fatto da 15 anni, ad altri artisti, altri sguardi e altre idee di teatro contemporaneo per continuare a sviluppare una cultura teatrale viva e popolare, fatta di dialogo e di confronto.
In un momento pieno di difficoltà economiche, il nostro cammino prosegue in direzione ostinata e contraria e siamo contenti che sia Giuliana Musso, già nostra ospite nelle stagioni 2002 e 2003 di A Teatro nelle Case, a inaugurare la ripresa di questo cammino.

Domenica 28 novembre ore 18
Lunedì 29 novembre ore 21
Giuliana Musso
SEXMACHINE
di e con Giuliana Musso
regia Massimo Somaglino
musiche in scena Igi Meggiorin
collaborazione al soggetto Carla Corso
direzione tecnica Claudio Parrino
produzione La Corte Ospitale

TEATRO DELLE ARIETTE – Deposito Attrezzi - Via Rio Marzatore 2781 – Castello di Serravalle

Ingresso 10,00 € ridotti 7,00 €
Info e prenotazioni 051 6704373

L’ESPERIENZA DEL TEATRO
Comune di Monteveglio, Fondazione Rocca dei Bentivoglio di Bazzano
Provincia di Bologna, Regione Emilia Romagna

18 ottobre 2010
Cari amici
eccoci. Il nostro lavoro al Festival VIE di Modena è finito sabato.
Siamo molto contenti e come promesso comunichiamo le prossime repliche in sede di
“MATRIMONIO D’INVERNO diario intimo”

da venerdì 29 ottobre a lunedì 1 novembre alle ore 20
da giovedì 11 a domenica 14 novembre alle ore 20
al Teatro delle Ariette - Deposito Attrezzi - Via Rio Marzatore 2781 - Castello di Serravalle (BO)
Ingresso 22,00 €
Prenotazione telefonica obbligatoria allo 051 6704373

3 ottobre 2010
Cari amici
dall’ 8 al 16 ottobre 2010 saremo al Festival Vie di Modena con due spettacoli.
La nostra presenza sarà concentrata nelle frazioni di San Damaso e Collegara, a 6 chilometri da Modena, dove, su proposta della direzione, curiamo un progetto di lavoro sul territorio per tutta la durata del festival.

Nei giorni 12-13-14-15 faremo “MATRIMONIO D’INVERNO diario intimo”.
Sono soltanto 4 repliche e i posti sono limitati. Se non riuscite a trovare disponibilità vi diciamo fin da ora che stiamo organizzando altre repliche presso la nostra sede per fine ottobre e novembre. Riceverete tra breve una nuova newsletter con le date precise.

Nei giorni 8-9-10 e 16 faremo “RACCONTO DI TERRA confessione pubblica”.
Si tratta di un lavoro nuovo, che debutta al Festival Vie e che verrà realizzato all’interno di un tendone.
Abbiamo accettato la sfida che ci ha proposto Pietro Valenti: dopo aver fatto “Matrimonio d’inverno” in una piccola cucina per pochissimi spettatori, affrontare la dimensione di un tendone da circo.
Lo facciamo alla nostra maniera, privilegiando l’intimità e l’essenzialità del racconto, lavorando su un materiale molto personale, scandagliando impietosamente gli ultimi 20 anni della nostra vita per arrivare a toccare il cuore pulsante del nostro presente e riuscire ad aprire quella porta che conduce al Teatro Invisibile del Cuore.

Abbiamo voglia di incontrarvi. Vi aspettiamo.

“MATRIMONIO D’INVERNO diario intimo”
Oratorio Parrocchiale, Strada Chiesa di Collegara, Collegara - Modena
12-13-14-15 ottobre ore 20
Lo spettacolo ha una capienza di 20 posti.
Prenotazione obbligatoria
Biglietteria telefonica 059 2136021
dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 13,00

“RACCONTO DI TERRA confessione pubblica”
Teatro Tenda Polivalente, Stradello Scartazzetta 53, San Damaso – Modena
8 - 9 ottobre ore 21
10 ottobre ore 15,30
16 ottobre ore 23
Vendita biglietti presso il luogo dello spettacolo un’ora prima dell’inizio
Biglietteria telefonica 059 2136021
dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 13,00

Le Ariette, 6 settembre 2010
E’ finita l’estate di Anversa. Un’estate di luce fredda.
Siamo tornati da poco, noi e i nostri animali, e abbiamo trovato come una benedizione le ultime settimane di un’estate italiana, calda e generosa. Abbiamo mangiato gli ultimi cocomeri, dolci, i meloni e i pomodori. Abbiamo ritrovato la casa, Le Ariette.
E adesso abbiamo davanti un’altra stagione.
Un’altra stagione teatrale, un’altra stagione agricola.
Un’altra stagione: l’autunno, la stagione del nostro festival. Quest’anno non si farà, dopo 14 anni. La seconda tappa del progetto “Piccola Europa” quella dedicata alla Spagna e immaginata da Marivi Martìn è annullata. Perché?
Mancanza di fondi. Il Comune di Castello di Serravalle ha azzerato il suo sostegno economico, gli altri Enti sono in difficoltà. Il budget si è dimezzato.
Cosa significa tutto questo?
Ci sarebbero tante cose da dire, si potrebbe parlare a lungo e forse se ne potrà parlare.
Sentirete la mancanza di “Piccola Europa”?
Intanto noi continuiamo a lavorare.
Proprio oggi 6 settembre riparte, dopo la pausa estiva, “L’esperienza del teatro”, il Laboratorio di Pratica Teatrale inaugurato il 23 maggio. Un lavoro eccitante, si è formato un bel gruppo, ma siamo sempre aperti a nuovi arrivi, nuovi incontri. Ci vediamo tutti i lunedì sera al Deposito Attrezzi e a dicembre presenteremo pubblicamente i risultati di questa prima parte di un percorso che sogniamo lungo e ricco.
A ottobre la nostra compagnia sarà presente al Festival Vie di Modena con “Matrimonio d’inverno” e un nuovo lavoro “Racconto di terra” che stiamo preparando proprio in questi giorni.
Infine stiamo progettando le attività di novembre e della prossima primavera per la nostra sede, il Deposito Attrezzi.
Non ci fermerà la mancanza di soldi, possiamo cambiare direzione, pelle, foglie. Il teatro continua a essere necessario, è il luogo dove vive e si nutre l’anima. Che vita è senz’anima?
Un abbraccio forte e bentornati.

Ariette, 7 maggio 2010
TANTE BUONE NOTIZIE (e un purtroppo)

Abbiamo riaperto il Deposito.
Sono cominciate le repliche di “Matrimonio d’inverno”. Siamo molto contenti.
Purtroppo non riusciamo a soddisfare tutte le richieste. I posti sono già esauriti e ci sono lunghe liste di attesa. Non possiamo nemmeno prolungare il periodo previsto perché abbiamo già molti impegni presi per l’estate. Comunque ci impegniamo fin d’ora per l’autunno. Quando uno spettacolo funziona è un piacere così grande che non si può lasciare insoddisfatto neanche uno spettatore.
Intanto parte un nuovo progetto che ci sta molto a cuore e che abbiamo in cantiere da tempo: L’esperienza del teatro.

L’ESPERIENZA DEL TEATRO Laboratorio permanente di studio, confronto e pratica teatrale è aperto a tutti i cittadini senza limitazioni di età e preparazione. Nasce dal desiderio di condividere il piacere di fare teatro, di pensarlo e costruirlo concretamente insieme.
Noi del Teatro delle Ariette mettiamo a disposizione una sera alla settimana del nostro tempo e il nostro Deposito Attrezzi per tutti i cittadini che vogliono giocare al teatro.
C’è chi ama sciare, nuotare, giocare a calcetto, dipingere o suonare. Con lo stesso spirito noi facciamo teatro: per imparare, per divertirci, per stare insieme e per interrogarci su noi stessi e sulla società.
Speriamo, nel tempo, di riuscire a costruire con voi una moderna compagnia filodrammatica stabile della Valle del Samoggia.

Inauguriamo il progetto con una giornata di festa domenica 23 maggio al Teatro delle Ariette – Deposito Attrezzi via Rio Marzatore 2781 Castello di Serravalle.
Presenteremo le attività previste per il 2010 e l’esito di due laboratori condotti da noi nel 2009 per il Comune di Ferrara e per la Polisportiva Masi di Casalecchio di Reno.

PROGRAMMA
domenica 23 maggio:
Ore 12 “Paradiso Terra” esito del Laboratorio condotto per il Comune di Ferrara
Ore 13 Pranzo popolare
Ore 15 Presentazione del progetto “L’esperienza del teatro”
Ore 16 “La mano sulla spalla” esito del laboratorio condotto per la Polisportiva Masi
La partecipazione è gratuita.
Info 051 6704373
Il progetto è sostenuto dal Comune di Monteveglio e dalla Fondazione Rocca dei Bentivoglio di Bazzano.
Teatro delle Ariette
Regione Emilia Romagna Assessorato Cultura - Provincia di Bologna Assessorato Cultura
VEDI LA CARTOLINA DI PRESENTAZIONE

Ariette, 19 aprile 2010
Finalmente ci siamo!

Riapre il Deposito Attrezzi ampliato e ristrutturato, dopo 10 anni dalla sua costruzione.
Per l'occasione presenteremo in anteprima la nostra nuova creazione Matrimonio d'inverno, quella che abbiamo sperimentato, con grande soddisfazione, come studio intimo nella nostra cucina lo scorso febbraio. Siamo contenti ed emozionati. Il Deposito per noi è un sogno di calce e mattoni e "Matrimonio d'inverno" è uno dei lavori più sinceri che abbiamo avuto il coraggio di fare.
Il desiderio di incontrarvi è grande, ma lo sapete che i no stri spettacoli sono piccoli. Speriamo questa volta di riuscire a soddisfare le vostre richieste. "Matrimonio d'inverno" è rimasto intimo, ma siamo riusciti a passare da 8 a 16 spettatori. 16 erano gli invitati al nostro matrimonio, mio e di Paola, quando ci siamo sposati il 18 giugno 1989.

Ecco il calendario e gli orari delle rappresentazioni:
ven 30 aprile, sab 1, dom 2 maggio alle ore 20
ven 7, sab 8, dom 9 maggio alle ore 20
ven 14, sab 15, dom 16 maggio alle ore 20

I posti sono limitati (16 spettatori attorno a un tavolo e una vera cena)
La prenotazione telefonica è obbligatoria allo 051 6704373
Il costo di ingresso (veramente speciale,ma questa volta bisogna festeggiare) è di 15,00 €

Ariette, 1 aprile 2010
L’8 aprile di 10 anni fa inauguravamo il Deposito Attrezzi.
Ne parlavo con Paola. Le chiedevo (a lei che è la memoria del Teatro delle Ariette, che conserva e cataloga tutto con una precisione straordinaria) se c’era qualche foto di quella giornata. Mi ha detto di no. Sul momento ho detto impossibile, ma poi ci ho pensato. Stefano Vaja lo abbiamo conosciuto a Volterra in luglio e solo dall’autunno del 2000 ha cominciato a fotografare le nostre attività. C’erano pochi telefonini nel 2000 e nessuno aveva la funzione foto. Macchinette digitali nessuna. Niente braccia alzate per innumerevoli scatti e autoscatti reciproci. Si guardava con gli occhi, si viveva col corpo e si incidevano le immagini e le emozioni nella memoria.
La memoria lavora nel tempo meglio di qualsiasi altro filtro trattenendo, lasciando andare e trasformando le cose.
Mi capita di avere nostalgia di quel tempo, di tanto in tanto, soprattutto in primavera.
Perché ero più giovane. Perché c’era tanta gente che ora non c’è più. E anche per quel senso di leggerezza che dà la capacità di vivere nel presente (senza pretendere di trattenere per forza tutto) e la saggezza del saper dimenticare.
Oggi, di quel giorno di 10 anni fa che mi sembra così lontano, ricordo in particolare l’amore per Paola.
Dal 30 aprile riapriremo il Deposito, ampliato e ristrutturato, con l’anteprima di “Matrimonio d’inverno”. Aspettate ancora un poco, noi vi aspettiamo. Non è un pesce d’aprile!

La memoria comunque gioca strani scherzi, perché 5 minuti fa è arrivata Paola con un pacchetto di foto e ha detto: “Le ho trovate, sono dell’ 8 aprile del 2000, le ha fatte Fenas”.

Ariette, 8 marzo 2010
“Matrimonio d’inverno. Studio intimo”

Dopo più di vent’anni abbiamo finalmente aperto le porte della nostra cucina al teatro e agli spettatori.
E’ stata un’emozione forte eppure semplice e naturale al tempo stesso. Qualcosa di familiare. Qualcosa che avevamo scolpito dentro, che ha sempre abitato l’intimità della nostra vita quotidiana. Proprio da lì siamo partiti, dalla scrittura di un diario durante tutto un inverno, venti anni dopo il nostro matrimonio, venti anni dopo la scelta di vivere in campagna, alle Ariette, Paola e io.
Otto persone a sera. Così intimo che non abbiamo potuto soddisfare tutti quelli che ci hanno chiesto di venire. Ma non preoccupatevi. Quando riapriremo il Deposito, più o meno a fine aprile, lo faremo proprio con “Matrimonio d’inverno” in una dimensione leggermente allargata che ci permetterà, speriamo, di accogliere tutti quelli che lo vorranno nell’arco di due o tre fine settimana.
“Matrimonio d’inverno” ci ha ricordato, e ogni tanto ce n’è bisogno, che siamo piccoli piccoli, che le nostre voci sono deboli e le nostre anime fragili, che il nostro destino è prenderci cura umilmente di tutte le vite che ci passano accanto, siano esse di uomini, di bestie, di piante e di rocce, perché anche se stiamo immobili non siamo mai fermi, il nostro tempo passa.
Siamo contenti del lavoro che abbiamo fatto e ci auguriamo che lo siate anche voi, spettatori passati, presenti e futuri, compagni di viaggio, testimoni e invitati di un “Matrimonio d’inverno”.

Ariette, 31 gennaio 2010
Cari amici
oggi ha nevicato tantissimo e le Ariette sono coperte da più di 30 centimetri di neve.
Sono seduto al tavolo di cucina, davanti al camino.
Sono le 6 meno un quarto. Il cielo si è fatto sereno e fuori fa già -3.
Tra poco la luna farà splendere tutta questa neve e la notte sembrerà come il giorno.

Vi scrivo per dirvi che alle Ariette continuano i lavori di ampliamento e ristrutturazione del Deposito, che dovrebbe essere pronto per l’8 di aprile (segnate la data), suo 10° compleanno. E stiamo lavorando alla nuova creazione “Matrimonio d’inverno” che presenteremo in anteprima alla fine di aprile proprio nel nuovo Deposito.

Però siamo impazienti, abbiamo voglia e bisogno di condividere con voi i momenti di questo lavoro creativo. Così abbiamo deciso di presentare i materiali di “Matrimonio d’inverno” in una dimensione intima e non teatrale: la cucina della nostra casa, 6 spettatori attorno al tavolo e una vera cena. Lo facciamo dall’ 11 al 21 febbraio tutte le sere alle 20,00, salvo lunedì 15 che è il compleanno di Paola e facciamo riposo.
Se volete venire bisogna prenotare.
Telefonateci a casa 051 6704373.
Vi aspettiamo.

TEATRO DELLE ARIETTE
“Matrimonio d’inverno” studio intimo
di e con Paola Berselli e Stefano Pasquini
nella cucina delle Ariette alle ore 20,00
da giovedì 11 a domenica 21 febbraio (lunedì 15 riposo)
ingresso 12,00 euro
prenotazione obbligatoria 051 6704373

Ariette, 2 dicembre 2009
Passata Piccola Europa. Passata la piccola tournée spagnola (comunque 4200 km di furgone).
Lì abbiamo rimediato una “favada” con la sidra, in una casa asturiana sulle colline di prati verdi, a pochi chilometri dall’oceano. Capita in Spagna che gli spettatori dopo lo spettacolo ci invitino a mangiare a casa loro. Passato anche il bellissimo incontro con l’associazione bresciana di spettatori “amicicompliciamanti” dove abbiamo presentato una nuova e forse definitiva versione di “Padre nostro”.
Adesso siamo alle Ariette e per un po’ ci staremo. Molte cose da fare a casa, per sistemare il passato, accudire il presente e costruire il futuro.
Il primo novembre, alla mattina, l’ultimo giorno di Piccola Europa, poco prima di “Charanga” e della festa finale, Paola e io siamo riusciti a seminare il grano. Io guido il trattore, Paola sta seduta sulla macchina seminatrice, dietro, per attaccare e staccare i condotti di semina dei chicchi. Poi il grano prima di buttare fuori i germogli sta un po’ sotto la terra. E’bello rientrare da una tournée e per prima cosa andare sul campo e vedere che il grano è nato. Poi ripensi a Piccola Europa, che è appena passata, come un ciclone, ti ha scoperchiato la testa, illuminato gli occhi, aperto il petto e senti ancorati, nel profondo del cuore, con arpioni appuntiti, quasi dolorosi, gli incontri che hai fatto, con Cristina Grande prima di tutto e poi Vera Mantero e tutti gli altri artisti.
Solo così riesci ad affrontare i bilanci, i soldi che mancano, i problemi con le istituzioni.
Pensi agli artisti, ai fornai, ai calzolai, agli amici e a tutta la bella gente che con la sua presenza attenta, il calore e la capacità di stupirsi e meravigliarsi ancora ti fa andare avanti.
Allora andiamo avanti.
Tra qualche giorno incontriamo Mariví per preparare la seconda edizione di Piccola Europa, quella dedicata alla Spagna. A fine anno saremo a Calais, come spettatori, coi nostri amici del Channel. Poi al lavoro sulla nuova produzione, su cui stiamo già lavorando, che probabilmente si chiamerà “In cucina” e debutterà a casa nostra in aprile subito dopo l’inaugurazione del Deposito Attrezzi, ampliato e ristrutturato. Febbraio e marzo si dovrebbe andare in Spagna e poi in Svizzera, poi prepareremo la versione spagnola di “Teatro di terra” e un ritorno in Francia del “Teatro da mangiare?”.
Dimenticavo di dire che in maggio dovrebbe partire “L’esperienza del teatro – Laboratorio permanente di pratica, studio e confronto teatrale” aperto a tutti i cittadini della Valsamoggia.
Poi …
Stefano

11 agosto 2009
Teatro delle Ariette e Cantharide vi invitano

Sabato 15 agosto
al Deposito Attrezzi di Via Rio Marzatore 2781, Castello di Serravalle (BO)
LA TERRA VISTA DALLA LUNA
Festa di Ferragosto dedicata a Pier Paolo Pasolini
dalle ore 20
vino, salsiccia e tigelle
ore 22
Ora al bene ora al male si incammina
Spettacolo dedicato a Pier Paolo Pasolini
progetto di Elena Galeotti e Nicola Bruschi
con Elena Galeotti, Alessandro Bedosti, Fabio Accurso, Erica Scherl
ore 23
La terra vista dalla luna
Cortometraggio di Pier Paolo Pasolini
con Totò, Ninetto Davoli e Silvana Mangano

Info: Teatro delle Ariette 051.6704373 - 3470138200 - 3384463130

26 luglio 2009
Dall’ 1 al 10 agosto venite a trovarci a Bologna, al Parco Villa Ghigi, via San Mamolo 105.
Alle ore 17 presentiamo
LO ZOO SENTIMENTALE
incontro con gli animali vivi e meno vivi delle Ariette

Un accampamento dove convivono, nel ritmo della vita quotidiana, uomini e animali e sentimenti del ricordo di uomini e animali, testimonianze della stretta relazione che unisce i destini di tutti gli esseri viventi.
Allo Zoo sentimentale potete trovare:
- Paola, Stefano, Maurizio, Gregorio, Claudio.
- Tom (il cane), Luna (la pony), Checco e Lana (il montone e la pecora), le Oche, le Galline, i Conigli, gli animali domestici che vivono con Paola e Stefano alle Ariette.
- I pupazzi degli animali che Maurizio ha ritrovato negli scatoloni dei giochi dismessi dai suoi figli ormai cresciuti.
- Gli animali impagliati che oggi più nessuno vuole. Li abbiamo ritrovati così, erano gettati via. A guardarli ci si meraviglia e ci si spaventa ancora.
- Le foto di tutti gli animali che hanno accompagnato la nostra vita.
- “Il topolino che cominciò a volare” Il racconto di una antichissima fiaba degli indiani d’America che chiude l’incontro. Una meditazione sulla vita, la morte e la trasformazione in un mondo popolato da animali.

Info: Libreria Atlante +39 051 834083

19 luglio 2009
La cucina delle meraviglie è un posto dove incontrarsi, dove stare un po’ di tempo, per chiacchierare, per bere qualcosa, per mangiare la nostra pasta fresca, o le nostre tigelle, o le verdure dei nostri campi.
Perché gli attori-contadini continuano a coltivare la terra, a ristrutturare e ingrandire il Deposito Attrezzi e a fare teatro in questi tempi di crisi.
Proprio come 9 anni fa quando, per la prima volta siamo venuti a Volterra con il Teatro da mangiare?.
L’unica cosa che abbiamo smesso di fare, da allora, è l’agriturismo (e ne siamo contenti). Continuiamo però a cucinare (con immenso piacere) per gli amici che ci vengono a trovare di tanto in tanto. E’ in quei momenti che attraversiamo lo specchio e le cose riprendono vita, si mescolano, si trasformano e si confondono, e il presente, il passato e il futuro si toccano, la cucina si popola, e si incontrano i vivi e i morti, io ritorno bambino e rivedo mia nonna che batte il lardo sull’asse di legno col coltellaccio scaldato nel fuoco. E il tempo ritrova la sua forma di uovo.

Ci trovate al Festival Volterra Teatro nel Cortile dell’ITC Niccolini il 21,22, 23, 24, 25 luglio dalle 22.30 all’1.00

8 luglio 2009
Esploratori di quartiere. La telecamera in spalla e il microfono in mano. Ci siamo accorti che questi strumenti aprono molte porte, eccitano i sentimenti di protagonismo.
“Di che televisione siete?”
“Di nessuna televisione, stiamo facendo un film sul quartiere”
“Su che canale lo fate vedere?”
“Nessun canale, lo proiettiamo sabato 18 luglio, al Paolo Pini, Olinda, Da vicino nessuno è normale. Prima facciamo da mangiare, dopo musica col dj, si balla, è una festa”
“Che film è? Di cosa parla?”
“Il film si intitola I SOGNI DELLA COMASINA, posso farti una domanda?”
“Sì”
“Tu sogni?”
Così cominciavano le interviste, così siamo entrati nelle case, nelle botteghe, nei negozi, nell’Accademia di danza, negli orti, nei bar e nell’intimità delle persone, nelle loro vite, nelle storie normali, tutte particolari e nei sogni, quelli che si fanno a occhi aperti e quelli che si fanno a occhi chiusi. Abbiamo ascoltato, osservato e guardato.
Abbiamo amato e siamo stati amati dalla gente di questo quartiere pieno di contraddizioni, come tutti i quartieri, di tutte le città, di tutto il mondo.
Poi abbiamo montato il film ed è alla gente della Comasina che il film è dedicato.

25 aprile 2009
... ho 51 anni e da 20 anni vivo a Castello di Serravalle.
Mio padre era del ’25, arruolato nel ’43 e portato in Germania, è tornato nel 1945, alla Liberazione. Mio nonno era del 1895 e ha fatto entrambe le guerre.
La mia famiglia era di origini proletarie, mezzadri ad Anzola Emilia, hanno sempre lottato per migliorare la loro vita, per difendere la loro libertà e conquistare i loro diritti.
Fin da piccola mio padre e mio nonno mi parlavano di quello che avevano vissuto durante la guerra, di quello che aveva significato per loro stare tanto lontano dalla loro casa e dalla loro famiglia, sopportare tanti privazioni con la paura di non farcela a tornare, di tutte le esperienze di solidarietà e di amicizia dei compagni di prigionia e di tanti cittadini ungheresi e cecoslovacchi, della felicità di tornare a casa in un paese finalmente libero.
Ancora penso al racconto del ritorno di mio padre: corre voce in paese che stanno arrivando, mia nonna corre sull’argine del Ghironda, è sicura che suo figlio tornerà a casa. Vede da lontano un giovane, sembra proprio lui, lo riconosce, si corrono incontro e si abbracciano. Sembra la scena di un film, ma è tutto vero.
... gli anni sono passati, la storia ha affrontato tanti aspetti di quel periodo, ma penso che rimanga fondamentale che dobbiamo la nostra libertà e la nostra democrazia a tutti quelli che scelsero di rischiare la propria vita per un’ Italia libera, a tutti i partigiani, a chi lottò per un’Europa libera, democratica, civile e solidale.
La resistenza e l’antifascismo sono un patrimonio etico ed “esistenziale” irrinunciabile, la nostra identità è nata lì, grazie a quei sentimenti di comune appartenenza, a quello spirito di solidarietà, a un forte senso delle istituzioni, fu scritta la nostra Costituzione.
Da molti anni a Castello di Serravalle si porta avanti un lavoro importante, nelle scuole, con tutti i cittadini, perché la memoria sia viva e attuale nell’oggi.
Lino, Gino, Loris, Renato, Mario, Lina, Ada sono solo alcuni dei nomi che ringrazio perché hanno messo in tutti questi anni il loro tempo, la loro energia e la loro umanità per parlare e condividere la loro esperienza con la comunità.
Ma non è solo durante le celebrazioni che si rinnova lo spirito della Resistenza.
Ancora oggi nel mondo ci sono guerre, sopraffazioni, torture, violenza, privazione della libertà.
Forse non a casa nostra, ma qual è casa nostra? Non siamo forse tutti cittadini del mondo?
Non ascoltiamo chi vuole farci credere che la Resistenza è storia di un altro tempo.
Possiamo essere resistenti in ogni momento della nostra giornata: siamo resistenti quando affermiamo le nostre idee e i nostri pensieri, anche se tutti ci sono contrari, siamo resistenti quando combattiamo il pregiudizio, siamo resistenti quando difendiamo la libertà di espressione di ogni idea, anche la più contraria alla nostra, siamo resistenti in ogni amorevole gesto di cura per le cose, le piante, gli animali e gli uomini.
Da bambina quando pensavo alla Resistenza pensavo a mio nonno. Negli ultimi anni di vita aveva perso quasi completamente la vista. Ogni giorno stavo con lui molte ore e lui mi chiedeva di leggergli il giornale. Non ha mai guardato la televisione, mi diceva di non guardarla, perché la televisione era il diavolo.
Era un uomo allegro, forte, cantava bene e lo chiamavano a fare le serenate alle donne, era sempre stato contadino, amava le mucche e quando negli anni ’60 tutta la mia famiglia si trasferì in paese la sua vita cambiò. Mi diceva sempre che nella vita aveva lottato tanto per migliorare la sua condizione, per difendere i diritti dei più deboli, mi diceva che un giorno il mondo sarebbe diventato migliore, che un giorno tutti sarebbero stati felici e avrebbero avuto più tempo per ballare, cantare e fare l’amore.
Tutto questo non si è avverato, non ancora, forse non si avvererà mai, ma quelle parole mi sono rimaste dentro profondamente e conducono la mia vita, i miei sogni, le mie utopie, il mio teatro.
Paola Berselli
(dal discorso pronunciato in piazza della Pace a Castelletto di Serravalle durante le celebrazioni ufficiali del 25 aprile 2009)

24 febbraio 2009
LA VITA, IL TEATRO /09
Quattro spettacoli di confine, irregolari, dal 28 marzo al 25 aprile
Al Deposito Attrezzi – Teatro delle Ariette (Via Rio Marzatore 2781 – Castello di Serravalle BO)

LA VITA, IL TEATRO è un progetto di ospitalità legato al teatro dell’esperienza.
Preferiamo parlare di drammaturgia dell’esperienza perché l’autobiografia rischia di essere considerata soltanto un genere letterario. Da anni lavoriamo su questo sottile confine producendo spettacoli e invitando compagnie che lavorano, anche se in maniera diversa, nella nostra stessa prospettiva.
La drammaturgia dell’esperienza mette la vita al centro dell’opera, mette all’angolo i “professionisti dell’intrattenimento”, chiede verità, necessità, rinnovamento del linguaggio e disobbedienza alle regole, mette il contenuto al centro della forma e la deforma, mette il presente al centro del rapporto tra opera e spettatore, nodo centrale dell’evento teatrale.

sabato 28 marzo ore 21 e domenica 29 marzo ore 18
Teatro delle Ariette
“Padre nostro”
una preghiera da circo
di e con Paola Berselli e Stefano Pasquini
regia Stefano Pasquini
GUARDA LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO

sabato 4 aprile ore 21
Compagnia della Fortezza
“Un silenzio straordinario”
liberamente ispirato al teatro di Samuel Beckett
drammaturgia e regia di Armando Punzo
con Placido Calogero
GUARDA LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO

Dopo lo spettacolo proiezione del documentario “Mi interessa Don Chisciotte” di Lavinia Baroni che è stato realizzato all’interno del carcere di Volterra in un arco di tempo che va da gennaio 2007 ad aprile 2008 ed è il risultato di molti mesi di lavoro a contatto con la realtà della Compagnia della Fortezza, la storica compagnia degli attori detenuti, diretta da Armando Punzo ed arrivata ormai al ventesimo anno di vita.

sabato 18 aprile ore 21
Fino-Mainieri in
“Non mi ricordo”
di e con Ginetta Maria Fino e Giuseppe Raffaele (Pino) Mainieri
regia Corrado Nuzzo e Maria di Biase
GUARDA LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO

sabato 25 aprile ore 11 e ore 15
“Una eredità senza testamento”
tratto dal libro “Al vento del Nord. Una donna nella lotta di Liberazione” di Laura Seghettini
di e con Laura Cleri
GUARDA LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO

Per festeggiare insieme il 25 aprile alle ore 13 sarà offerto un pranzo popolare.
Saranno presenti Laura Seghettini e i partigiani di Castello di Serravalle.

8 gennaio 2009
“IL TEATRO DELL’ESPERIENZA laboratorio sperimentale permanente”
Un progetto di Paola Berselli e Stefano Pasquini per il Teatro delle Ariette.

Sono 20 anni che siamo alle Ariette.
Prima dell’89 facevamo teatro a Bologna.
Il teatro e la creazione artistica hanno sempre accompagnato la nostra vita.
Alle Ariette, coltivando la terra e prendendoci cura di questo luogo duro, ma bello, bello di una bellezza selvatica, abbiamo ritrovato il teatro, il “nostro” teatro: il “teatro invisibile del cuore”.
Nel 1996 abbiamo fondato l’Associazione Culturale Teatro delle Ariette, nel 1997 è iniziato il progetto “A teatro nelle case”, nel 2000 abbiamo inaugurato il “Deposito Attrezzi - un edificio rurale per il teatro”, dal 2001, con il successo dei nostri spettacoli, l’attività del teatro è diventata predominante e da allora siamo una compagnia teatrale professionista.
Le Ariette, la nostra campagna, il nostro territorio sono sempre stati molto importanti in tutti questi anni. Abbiamo organizzato, realizzato e proposto centinaia di eventi spettacolari, da noi alle Ariette, nelle case, nelle sale polivalenti, in un forno, nell’ospedale di Bazzano, in mezzo ai campi, nelle scuole … Abbiamo creato, animato e promosso tanti eventi collegati al 27 gennaio e al 25 aprile attivando relazioni umane e artistiche sul territorio.
Abbiamo cercato in tutti questi anni di costruire un pubblico partecipe e sensibile al teatro e all’evento artistico, offrendo opportunità teatrali di grande qualità.

E adesso, dopo anni di grandi soddisfazioni, si chiude il progetto “A teatro nelle case”.
Nasce “IL TEATRO DELL’ESPERIENZA laboratorio sperimentale permanente”.
Un laboratorio per vivere nel nostro territorio il contatto diretto col teatro, la sua cultura e la sua pratica. Un laboratorio di studio e di indagine sulla funzione del teatro all’interno di una comunità. Un laboratorio di incontro con persone ed esperienze che rinnovano il linguaggio e il senso del teatro. Un laboratorio di confronto e di dibattito.
Il cuore di questo nuovo progetto è un luogo fisico: il “Deposito Attrezzi”in via Rio Marzatore 2781 a Castello di Serravalle, in mezzo ai campi dell’azienda agricola Le Ariette, dove ha sede la nostra compagnia.
Il “Deposito Attrezzi”, dopo aver ospitato in questi anni spettacoli, incontri e artisti di grandissima qualità nazionale e internazionale, sarà ristrutturato e migliorato nei suoi servizi e nella sua funzionalità durante il 2009 e pienamente disponibile e rinnovato a partire dal 2010.
Un teatro, un faro del teatro, un teatro in campagna: il “DEPOSITO ATTREZZI Teatro Rurale della Valle del Samoggia”.

Il Deposito Attrezzi sarà:
- Sede di produzione, sperimentazione e presentazione delle attività della nostra compagnia.
- Luogo di rappresentazione di spettacoli nazionali e internazionali.
- Luogo di laboratorio di pratica teatrale rivolto ai cittadini del nostro territorio.
- Luogo di incontro con personalità ed esperienze significative del mondo teatrale.
- Luogo di ospitalità per il lavoro di studio e di creazione di compagnie teatrali italiane e straniere.
- Cantiere di studio, dibattito e sperimentazione.
- Archivio di memoria sociale ed emotiva del territorio e dei suoi cittadini.

9 ottobre 2008
Si è chiuso il Festival 2008.
La carovana del Circo Ariette è ora al coperto, tra solide mura di mattone. Gli animali nella stalla o nel pollaio, gli uomini nelle case, le cose nel magazzino. Ripartiranno tutti insieme in febbraio per l’avventura del Festival Veo a Valencia. Noi uomini ripartiamo il 22 ottobre per il Nord della Spagna, uomini e farina perché andiamo a fare il “Teatro da mangiare?”. Saremo di nuovo a casa il 10 novembre.
Vorrei lasciare qui sul diario, in questo momento di mezzo, quando le cose sono sospese e si fanno i progetti per il nuovo anno, per il triennio, per il futuro, le parole che Paola ha letto l’ultima notte del festival, dentro il teatro di legno ormai vuoto, in piedi, davanti agli spettatori, anche loro in piedi, perché non c’erano più le sedie e le panche, perché tutti stavamo per partire.
C’era solo un tavolo lungo e sopra al tavolo delle lampadine accese e la ciambella di Garagnani che avremmo mangiato dopo inzuppata nel vino.

IL TEATRO CHE HO IN TESTA
Il teatro che ho in testa, la società che ho in testa.
Non posso immaginare teatro se non immagino società.
Il mio teatro racconta il mio stare al mondo, il mio stare nella società.
Sento la società, oggi, frantumata, confusa. Sento gli uomini soli, smarriti. Sento il rifiuto della fatica e la ricerca della comodità, della piacevolezza. Sento il desiderio di consumo, di scorciatoie, di fughe, di irresponsabilità e di deriva. Sento il dolore, la paura della morte, della povertà, dei poveri e degli altri. Sento il fastidio che gli altri ci provocano.
Eppure sto a meditare in mezzo a un campo, sudato, lavorando di mano.
So che il teatro è immaginazione seguita da azione. So che il teatro è creazione pura, concreta, di spirito che si incarna nella materia, nei corpi, nei suoni. So che il teatro è azione dentro la società, è dialogo, è specchio. Il suo farsi e disfarsi e rifarsi inevitabile lo sottrae alla condizione di oggetto consumabile e lo consegna alla dimensione del rito.
Molto semplicemente il teatro che ho in testa è l’unico che ho visto e conosciuto quando ero bambino, e la società era comunità, e mi portavano tutte le domeniche mattina alla messa, dove si raccontavano storie di uomini e di dio, si cantava, si vedevano e si facevano cose magiche e dove sempre rimaneva un punto di mistero.
Quanto mi manchi ora questo sentimento di riconoscimento nella comunità e quanto sia triste per me pensare a come le gite domenicali agli outlet o agli ipermercati abbiano sostituito le messe non so dire.
Il teatro che ho in testa è nelle mie braccia e nella mia bocca, in ogni azione e parola di cittadinanza, in ogni gesto e bisbiglio di amorevole cura per le persone, gli animali, le piante e le cose. Senza questa cura paziente, costante, il mio teatro non esiste e neanche la mia piccola comunità. Senza l’azione quotidiana che, giorno dopo giorno, genera, rigenera, si auto genera non esisterebbero il prima, il dopo e il durante, il sopra, il sotto e il dentro.
Vedo nell’azione di Noè, nella sua abilità di costruire un’arca capace di accogliere la vita in tutte le sue forme, la possibilità di attraversare il buio, di interrogarlo e di ascoltarlo.
E così nella società teatrale stiamo a cercare i modelli, se sia meglio il festival di tendenza o di tradizione, se il contemporaneo e il turistico possano integrarsi e quali sono i punti di contatto tra arte, cultura ed enogastronomia.
Che posto ha il teatro nella società dello svago?
Non ho niente da dire in proposito, chino la testa, abbasso gli occhi e mi rimetto al lavoro.
La società dello svago non è la mia, io non ci vivo. Io vivo in un posto dove non ci sono vacanze, io vivo in un tempo dove non c’è tempo libero, io vivo dove si vive ininterrottamente dalla mattina alla sera, da sole a sole, da luna a luna.
In quel posto dove io vivo il teatro sta accanto a tutte le altre cose, più o meno viventi, con la stessa dignità e necessità di un fiore, di un passero o di me stesso.
In quel posto dove io vivo non ci sono risposte, ma domande continue, il sole brucia d’estate, la neve gela d’inverno, il pane è pane, le parole sono parole, i gesti sono gesti, i vivi sono vivi, i morti sono morti, le guerre sono guerre e l’amore è amore, e tutte queste cose e molte altre ancora esistono e siedono assieme in un parlamento terrestre che fa quelle leggi a cui io obbedisco.
Mi piace stare ad ascoltare i rumori, stare a guardare i gesti degli uomini e i movimenti degli animali, delle piante e della terra quando tira il vento. Mi piace ascoltare le parole fino a non capirle più e zappare la terra fino allo sfinimento. Mi piace cantare.
Se non potessi fare il teatro che ho in testa sarebbe come non poter parlare, camminare, giocare, respirare.
Allora, nel posto dove io vivo, l’ho anche fatto un teatro, con i mattoni, con le mie mani, con i miei soldi e sono passati quasi dieci anni e sta ancora in piedi, ma quando lo guardo non mi sembra di essere stato io a farlo e non so se oggi ne sarei ancora capace.
Anche quei filari di alberi che portano i lumini rossi di “Prima di Pasolini” sono già così grandi che non ricordo più di averli piantati io quindici anni fa. Come quel campo a Santarcangelo che abbiamo coltivato col mais e gli ortaggi per farci “L’estate.fine” nel 2004, io non ricordavo di averci seminato cemento eppure, quando sono tornato a vederlo, ci era cresciuta sopra una casa.
Le lucciole quelle sì. Lo spettacolo si deve fare ai primi di giugno perché è ai primi di giugno che sui nostri campi di grano arrivano le lucciole.
Nel posto dove vivo io, quelle sere d’estate che ti strappano il cuore, mi sembra di vedermi ancora tra i pali, a giocare portiere su un campo di terra e di polvere, perché in fondo era quello il mio sogno bambino, è quello il teatro che ho in testa, braghe corte e maglietta.
Stasera il cielo è rosso, il mondo è in fiamme e il granturco è più alto di me.
Nel posto dove vivo io certe volte la musica, da una balera, arriva attraversando la pianura, arriva da posti dove non dormono mai e dove il circo non ha mai fine.
Allora io col braccio stringo Paola alla vita e cominciamo a ballare il valzer su per la collina e arrivano i cani, le oche, i gatti, le galline, i conigli, le pecore e la pony e saliamo in corteo su fino al tetto del mondo e Paola è vestita di bianco e io di nero.
E’ notte, nel cielo c’è la luna piena e tutta la terra è coperta di neve.
Stefano Pasquini

7 luglio 2008
A TEATRO NELLE CASE Festival d'autunno
12-30 settembre 2008
Dodicesima edizione
CIRCO ARIETTE

Circo Ariette è un festival viaggiante, una carovana di uomini e animali, teatro, spettacoli, musica, divertimento e festa.
Un Circo senza tenda, che vive sotto il cielo, un posto dove stare, incontrarsi, passare del tempo, mangiare e bere qualcosa, ballare e chiacchierare.
E’ un accampamento fatto di caravan, stalla, pollaio e arena spettacoli, fatto di cose concrete, di terra, di erba, di legno, ma è anche un luogo dell’anima e del sogno, dove le storie si intrecciano e si confondono, le storie degli attori e degli spettatori, degli uomini, degli animali e delle cose.
Ci si possono trovare: “la roulotte del poeta” e “il caravan del primo ricordo”, la tigelleria “da mangiare?” e il bar “la coda del gallo”, “la ruota della fortuna”, la musica di “digei italiano”, “lo zoo sentimentale” e tanti spettacoli.

Dal 12 al 30 settembre 2008 Circo Ariette sposterà il suo accampamento nei Comuni di Castello di Serravalle, Monteveglio e Bazzano.
Partecipano a Circo Ariette:
il Teatro delle Ariette al completo e i suoi animali vivi e meno vivi con gli spettacoli “Bestie” circo filosofico da cortile, “Padre nostro” una preghiera da circo e “Lo zoo sentimentale” incontro con gli animali vivi e meno vivi delle Ariette
la Compagnia Tardito/Rendina con lo spettacolo “Circhio Lume” teatrodanza ai confini del clown
la Scuola di Arti Circensi e Teatrali con “Circo Sgrlab!”
il Teatrino dei Piedi di Veronica Gonzales con lo spettacolo “C’era due volte un piede”
il Théatre de Chambre con lo spettacolo “Appuntamento”
la Compagnia Cuocolo-Bosetti con “Il Caravan del primo ricordo” e lo spettacolo “La natura delle cose”
il poeta Giancarlo Sissa con “la roulotte del poeta”
il calzolaio Renzo Franchini e il fornaio Angelo Garagnani in video

30 aprile 2008
A TEATRO NELLE CASE Primavera
16-17-18 e 23-24-25 maggio 2008
al Teatro delle Ariette-Deposito Attrezzi - via Rio Marzatore 2781 – Castello di Serravalle BO
VITA ALLE ARIETTE (quasi un circo)

Il pezzo di terra, il luogo.
La casa, per tanti, per tutti quelli che ci abitano: uomini, bestie, fiori, frutti e foglie.
La patria, sotto il cielo, dove le regole e le leggi sono quelle non scritte.
Soprattutto la porta, il varco verso il cuore di quella vita che ogni tanto, miracolosamente, raggiungiamo (Paola e io), quella vita così potente, misteriosa e vera come sorgente, come luce, vento.
Quella vita sì, che fa sentire vivi, che fa sentire tutto, granello di sabbia, goccia d’acqua.
La vita che ci sposa ogni giorno di primavera.
PROGRAMMA

venerdì 16 e venerdì 23
dalle ore 20 nello spazio adiacente al Deposito Attrezzi saranno in funzione gli stand:
la coda del gallo bar aperitivi con Greg
soft land music dj Ponz
da mangiare? tigelleria en plein air di Paola, Stefano e Maurizio
la stalla la casa degli animali delle Ariette

ore 21,30 al Deposito Attrezzi
PADRE NOSTRO
l’inizio di un nuovo percorso teatrale autobiografico
di e con Paola Berselli e Stefano Pasquini
regia Stefano Pasquini

ore 22,30 al Deposito Attrezzi
LES REVES DE CALAIS
video film realizzato durante la residenza creativa nel marzo 2008 a Calais (Francia)
soggetto Paola Berselli e Stefano Pasquini
montaggio e regia Stefano Massari

sabato 17 e sabato 24
dalle ore 20 nello spazio adiacente al Deposito Attrezzi saranno in funzione gli stand:
la coda del gallo bar aperitivi con Greg
soft land music dj Ponz
da mangiare? tigelleria en plein air di Paola, Stefano e Maurizio
confessati con il poeta
il mercatino delle meraviglie
la ruota della fortuna con ricchi premi in natura
la stalla la casa degli animali delle Ariette

ore 21,30 al Deposito Attrezzi
dopo la trasferta internazionale di Calais (Francia) torna il grande spettacolo
BESTIE circo filosofico da cortile
con la partecipazione degli animali vivi e meno vivi delle Ariette
di Paola Berselli e Stefano Pasquini
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Gregorio Fiorentini, Stefano Pasquini, Valentina Perrone, Claudio Ponzana, Giancarlo Sissa
regia Stefano Pasquini

ore 22,30
soft land DANCE music dj Ponz

domenica 18 e domenica 25

ore10,30 nella Stalla di legno e al Deposito Attrezzi
dopo la trasferta internazionale di Calais (Francia) debutta alle Ariette
LO ZOO SENTIMENTALE
incontro con gli animali vivi e meno vivi delle Ariette per un pubblico di tutte le età
di Paola Berselli e Stefano Pasquini
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Gregorio Fiorentini, Stefano Pasquini, Claudio Ponzana
regia Stefano Pasquini

ore 13,00
pranzo popolare
con polenta, tigelle e ciambella

ore 16,00
LO ZOO SENTIMENTALE replica
tutto il pomeriggio fino alle ore 19 saranno in funzione gli stand:
la coda del gallo bar aperitivi con Greg
da mangiare? tigelleria en plein air di Paola, Stefano e Maurizio

ISTRUZIONI
• L’accesso agli stand è libero
• Le consumazioni (aperitivi, bevande, tigelle, polenta e dolci) si pagano secondo quantità direttamente presso gli stand
• Per gli spettacoli prenotazione telefonica obbligatoria allo 051 6704373
• Padre nostro + Les reves de Calais ingresso 10 euro
• Bestie ingresso 10 euro
• Lo zoo sentimentale ingresso 5 euro (sia adulti che bambini)

INFO E PRENOTAZIONI
Teatro delle Ariette
Via Rio Marzatore 2781 - 40050 Castello di Serravalle BO
+39 051 6704373 - info@teatrodelleariette.it

15 dicembre 2007
Piccola storia di un progetto

Giugno 2004. Facciamo il “Teatro da mangiare?” al Festival de l’Arpenteur vicino a Grenoble. Marie France Ponczner, programmatrice de La Villette di Parigi, lo vede e ci invita per novembre a Lille 2004, capitale europea della cultura. Lì ci vede Francis Peduzzi, direttore della Scène Nationale Le Channel di Calais e ci invita a portare lo spettacolo nel suo teatro per 10 giorni a novembre 2005.
Proprio mentre noi recitiamo al Channel, loro cominciano un immenso e meraviglioso progetto di ristrutturazione. Aprono il cantiere (chiamato VITA) che a dicembre 2007 riconsegnerà Le Channel, il vecchio macello, alla città di Calais con 2 sale teatrali, 1 Grande Halle per esposizioni, 1 Chapiteau da circo, 3 Padiglioni Laboratorio, Libreria, Torre Belvedere, Bar, Ristorante, Foresteria e Uffici.
Ci teniamo in contatto. Nel 2006 noi torniamo spesso a lavorare in Francia. Produciamo la “Boite Italie” con il Théatre de Chambre e sempre con il Théatre de Chambre partecipiamo al progetto “Mariages” a Dunkerque dove realizziamo un atelier di action culturelle con un gruppo di ragazze disagiate della periferia e presentiamo diversi nostri spettacoli (“Teatro da mangiare?, “Secondo Pasolini”, “Caravane Ariette”).
Peduzzi segue il nostro lavoro in Francia. Viene anche in Italia, a Porretta, a vedere “Vite”, lo spettacolo che facciamo con Gianmaria Testa e a Volterra per il debutto di “Bestie”.
Noi seguiamo lo sviluppo del cantiere, in aprile e in giugno. Ci sentiamo al telefono in novembre, lui dice – venite a Calais il 16 dicembre, ho una proposta – .
Noi andiamo, vediamo il cantiere che cresce a ritmo vertiginoso, vivo, bello, potente. Noi diciamo – che meraviglia quello che state facendo! – e Peduzzi risponde – questa bellezza non è solo per noi, la vogliamo condividere – .
Ci propone di programmare le attività del Channel tutto il mese di marzo 2008, carta bianca, si chiama “Libertés de séjour”. Quello che vogliamo, in tutto lo spazio che vogliamo, spettacoli nostri, action culturelle, invito di altre compagnie e realtà culturali. Noi facciamo il progetto, loro mettono i soldi, lo spazio e tutta la loro professionalità.
Così nasce “Les jours de la semaine”, il progetto attraverso il quale abiteremo tutto Le Channel e anche il centro della città.
Invitiamo alcune delle compagnie che stimiamo e che collaborano con noi, italiane e straniere (Théatre de Chambre, Cuocolo-Bosetti, Raffaello Sanzio, Erri de Luca, Gianmaria Testa), presentiamo i nostri spettacoli (Teatro da mangiare?, Teatro di terra, L’assente, L’estate.fine, Lo Zoo Sentimentale, E’ finito il tempo delle lacrime), realizziamo un atelier di action culturelle “Les reves de Calais” con gli abitanti della città.
Andiamo, pronti all’ascolto, per incontrare Calais e portiamo con noi il territorio umano, l’ambiente di provincia, rurale, fatto di qualità umane e professionali, nel quale viviamo e operiamo da quasi 20 anni creando un cortocircuito fecondo tra arte e vita.
Per questo, oltre alle attività più strettamente teatrali, accompagneranno la nostra residenza al Channel anche l’Associazione Contadini Biologici della Valsamoggia, i Fornai Garagnani di Bazzano e Le Sfogline di Castello di Serravalle, coinvolti in incontri culturali, laboratori, eventi festivi, spettacolari e conviviali.
Perché non si può separare il gesto teatrale da tutti quei gesti, piccoli e grandi, che quotidianamente accompagnano la nostra vita, la edificano, come mattoni, uno dopo l’altro, come pane che lievita, sfoglia tirata al mattarello, come chicchi, semi che cadono in terra e muoiono e crescono e danno frutti di nuovo che cadono ancora in un movimento infinito.

25 settembre 2007
A TEATRO NELLE CASE Festival d’autunno
1 – 11 novembre 2007
undicesima edizione
Vedi il programma

Quest’anno non sarà il solito festival. Non sarà una vetrina di spettacoli.
È vero, abbiamo sempre immaginato il festival come un corpo unico, dove ogni singolo evento andava a comporre il disegno di un’idea. Così sono nate le due ultime edizioni del festival: Vite e Utopie.
Esiste una dimensione poetica della realtà. È una realtà parallela. Esiste sempre. Dipende dal nostro sguardo la possibilità di raggiungerla. È la dimensione poetica dell’incontro, della festa, dei riti collettivi, dei gesti quotidiani del lavoro (di un calzolaio, di un fornaio o di un artista) e della vita.
Questa dimensione apre le porte e accende il desiderio.
In noi ha acceso il desiderio di costruire un evento capace, per 10 giorni, di entrare nel ritmo del respiro di un luogo, di un territorio e di una comunità. Un evento di festa e di gioia, gioia dell’arte e dell’incontro, della musica e del teatro.
Come da bambini, quando aspettavamo l’arrivo del circo, del luna-park, delle giostre, dei carrozzoni, tutte le lucine colorate, i torroni, gli animali, le musiche e tanta, tanta gente che perdeva tempo.
Così quest’anno abbiamo invitato Antonio Catalano e abbiamo lavorato con lui per costruire un luogo e un tempo da abitare e da vivere poeticamente. Un luogo per tutti, come per tutti è la terra. Un tempo perso, quindi ritrovato. Un universo sensibile.

Il 1 novembre L’Antica Casa Comunale del borgo di Castello di Serravalle ospiterà la festa d’inaugurazione del Festival con la presentazione in anteprima del video-documentario “Renzo Franchini, calzolaio” prodotto dal Festival stesso.
Poi dal 2 all’11 di novembre gli UNIVERSI SENSIBILI di Antonio Catalano invaderanno il paese di Bazzano dalla piazza alla Rocca dei Bentivoglio con allestimenti d’arte, con eventi di festa, di musica, di teatro e con momenti di convivialità, di coinvolgimento degli abitanti, dei musicisti e dei panettieri locali, in particolare il Corpo Bandistico R. Zanoli di Castello di Serravalle (3 e 10 novembre), l’Orchestra Arcobaleno formazione giovanile creata dall’associazione musicale L’arte dei Suoni www.artedeisuoni.org (1, 4 e 11 novembre) e il fornaio di Bazzano Mario Angelo Garagnani che per l’occasione aprirà il suo storico laboratorio familiare trasformandolo in un Universo Sensibile dove gli spettatori potranno osservare il suo lavoro notturno o ascoltarlo raccontare storie della sua vita, del suo lavoro e del suo paese, oltre che naturalmente assaggiare il suo pane (2, 4, 9 e 11 novembre).
A completare il programma del Festival Elena Guerrini, con Andrea Arrighi, porterà a Monteveglio Madame Hélène e la sua “Cucina Erotica” convivio per un’attrice e il suo ospite-spettatore con musica, cibo, vino e parole (9-10 novembre).

29 agosto 2007
Raccogli tutto e parti. Però, prima di partire, guarda tutto quello che hai raccolto. Tieni solo quello che è assolutamente necessario. Bisogna partire leggeri perché non sai quanto durerà il viaggio e non sai dove andrai. Probabilmente la metà di quello che hai tenuto non ti servirà e dovrai liberartene. Strada facendo ti accorgerai invece che non hai quello che ti serve e che dovrai inventartelo, perché non puoi sapere quello che ti servirà nel nuovo mondo, perché il nuovo mondo sarai tu a inventarlo.
Ma intanto stai in mezzo al guado, indietro non si torna e davanti è buio. In fondo non si sta male in questa terra di nessuno, ma stai attento a non affezionarti, è arrivato il momento di salire sull’Arca, sta per cominciare a piovere.
Dai una grande festa, invita tutti, e in questa festa liberati di tutto, fatti leggero, balla, ridi, mangia, gioca. Butta le regole, butta le leggi, noi non abbiamo bisogno di leggi, abbiamo bisogno di sentimenti. Porta con te gli animali e le loro storie, quello che ti serve è tutto nel loro sguardo. Porta anche la tua storia, ma solo quella, non cose, non oggetti, non ricordi. Se smetterà di piovere, un giorno, quando uscirai dall’Arca, il mondo nuovo lo dovrai inventare tutto da capo, lo dovrai immaginare, costruire e curare.
È finito il tempo delle lacrime, si è consumato il tempo dei lamenti, ai quali in fondo ti eri abituato, anzi affezionato. La sconfinata leggerezza che ti aspetta è sconosciuta, mentre conosci bene il sentimento della paura che ti inchioda a una fine infinita.
Le prime gocce stanno cominciando a cadere. Oltre c’è buio.
Vi aspettiamo a Mantova al Festival letteratura il 6, 7, 8, 9 settembre con È FINITO IL TEMPO DELLE LACRIME Gran soirèe prediluviana e Zoo Sentimentale.

18 giugno 2007
La Poesia macchiata dalla Cultura del Rumore

Care Ariette,
qui è Lara Bell'Astri. Ho partecipato a "Prima di Pasolini". Per intenderci, sono la ragazza della 2CV.
Grazie per il Vostro gesto di ospitalità totale: non mi conoscevate e mi avete aperto la Vostra casa, l'avete vestita di piccole luci per indicarmi il cammino; mi avete offerto i frutti della Vostra terra e il lavoro-la fatica-il sudore che c'è voluto per raccogliere quei frutti. Aprire la propria casa è come aprire se stessi. Sono onorata della fiducia che mi avete mostrato: lo considero il più bel dono che una persona possa ricevere La fiducia è un tesoro di valore inestimabile! Non ho pagato un biglietto, ma non basterebbe tutto il denaro di questo mondo per ripagare il Vostro gesto.
Ho seguito il percorso per raggiungere il Deposito insieme ad un paio di amici, parallelamente al gruppo di passeggeri-universitari del pullman, una massa informe di natura umana -?-forse- che avanzava un po' spinta da una forza d'inerzia, un po' in cerca dell' "evento", della "cosa sbalorditiva" per la quale sicuramente erano stati invitati lì (l'hanno capito che era un invito o tutto è dovuto?).
Ah, non poteva essere diversamente, altrimenti, perché mai allontanarsi dalla città, dalla patria del divertimento "uso&consumo" alla portata di tutti per andare in un posto quasi al di là del mondo, dove non ci sono neanche i lampioni per la strada e dove regna la natura. No, no, sicuramente doveva accadere qualcosa di sensazionale. Eh già, sensazionale: qualcosa che ha a che fare con i sensi e il senso, il significato. Peccato che ai giorni nostri il sentire sia stato barattato in cambio del cellulare, della mancanza di consapevolezza, dell'annientamento dell'identità, dell'omologazione ad un prototipo standard di livello infimo.
Man mano che procedevo nel cammino, mi si apriva davanti un paesaggio incantevole: un piacere per gli occhi e per tutti i sensi. Purtroppo, dalla massa informe proveniva un chiasso continuo e invadente che non mi permetteva di sentire-ascoltare. Arrivati al Deposito, che sorpresa! Una tavola apparecchiata con cura che aspettava tutti noi: ogni cosa era stata preparata per noi, messa lì a nostra disposizione con così grande accoglienza. Voi non c'eravate, c'erano gli animali, una parte di Voi. Gli animali custodi vigili del luogo: stupiti del nostro arrivo, impauriti da un chiasso che non aveva senso. A un certo punto qualcuno dice: ‹‹I mici piangono ››. E io: ‹‹Ci vuole così tanto a capire che sono impauriti dalla nostra presenza ed è necessario fare silenzio?››. Sembrava che avessi detto un'enormità.
La massa informe si è avventata sul cibo: mi sembravano i Proci che si avventavano alla tavola del palazzo regale di Itaca.
Sono rimasta fuori, da sola, seduta sulle panche a godermi il paesaggio. D'altronde, era stato preannunciato un evento naturale e io l'aspettavo come un bimbo che aspetta davanti al camino l'arrivo di Babbo Natale: non potevo allontanarmi da lì, altrimenti me lo sarei perso. Un evento unico, così come è uno spettacolo teatrale, che solo quel giorno lo vedi in quel modo e mai più si ripeterà esattamente in quella forma.
A un certo punto, mi giro e vedo una luce spuntare dietro gli alberi in cima alla collina alla mia sinistra. Mi chiedo:‹‹Vedo bene?››. Per essere sicura, mi metto gli occhiali. Ora vedo una luce espandersi che ha un contorno tondeggiante:‹‹Ma...è la Luna!! Non ci credo..ma, sì che è Lei!››. Senza pensare ho fatto un salto e sono corsa dentro, dai Proci, con la foga del bimbo che annuncia che è arrivato Babbo Natale e ho esclamato:‹‹Venite a vedere: c'è la Luna!››. Mi hanno guardato sbigottiti:‹‹E allora?!››. Però, poi, si sono alzati e sono venuti all'esterno: non si può mica dire di no ad un bambino che ti dice che là fuori c'è Babbo Natale in carne ed ossa!
I commenti:‹‹No, non è la Luna, è un effetto scenico, staranno proiettando una luce››. L'intenditore del momento:‹‹Mah, è difficile avere un proiettore che produca una luce simile. Ecco, una cosa così si riesce a fare con una mongolfiera, etc.etc.››. ‹‹Saranno là dietro gli alberi con delle luci potenti che fanno quell'effetto››.
Intanto, la Luna cresce e mostra per intero il suo splendore. E' buio. A parte i ceri disposti sul percorso che emanano una luce discreta e le lucciole intermittenti, è Lei la Luce. Ho pensato a Van Gogh, mentre dipingeva quel suo quadro notturno con albero e luna.
La massa dice:‹‹Sì, allora era solo la luna...››. Sembra che lo dica quasi con delusione. Subito dopo ritornano alla tavola. E io me ne rimango fuori: è un'occasione unica, mangerò dopo. Ero commossa a vedere la Luna e mi chiedevo: ‹‹Tutti queste persone che fanno rumore e non stanno qui a guardare la luna, ma la vedono tutti i giorni la luna? E una luna così!››. Io non la vedo. Abito in città: dalle mie finestre vedo palazzi e un fazzoletto di cielo lassù in alto. Mi manca così tanto la luna...
Ero immersa in queste riflessioni, quando, d'un tratto, vedo una luce fioca che, dall'alto della collina, segue il sentiero avanzando verso il Deposito. Mi alzo, cambio posizione, cerco di capire di cosa si tratta: quando la luce è ormai vicina a me, vedo una persona che regge una scatola luminosa e riconosco chi è. Allora mi avvicino al Deposito e dico a tutti:‹‹Ssssh››, mentre "Lui" entra senza destar nota-è un ragazzo, la massa pensa sia "uno di loro". Si siede fra tutti e comincia a parlare-il rumore non è calato, ci son voluti ancora degli "Ssssh". Ooh, finalmente arriva il silenzio e tutti seguono la narrazione. In quel tempo c'è un'atmosfera raccolta, attenta e il racconto scorre fluido, fino al suo termine.
Poi, "Lui" si allontana-la massa ha avuto il suo evento! Lo aspettavano dal momento in cui erano arrivati-non potevano farne proprio a meno. Tutto ritorna come prima. Ahimé. Comincio a sentire fame-impossibile raggiungere le vettovaglie, che la massa si tiene ben strette: chi è davanti al pane, si è accaparrato il pane; chi è davanti alla ricotta, ne ha il dominio. Raccolgo alcune ciliegie dal centro della tavola e vado fare una passeggiata sul colle: la massa si era sparsa qua e là, dove avevate posizionato le panche. Grida, fumo e cani che abbaiavano. Impauriti? Arrabbiati? Mi chiedo:‹‹Ma Voi, Ariette, state vedendo tutto quello che sta accadendo? Permettete questo? Cosa state pensando?››.
Immaginavo che non vi avrei visti, per questo ho deciso di scrivervi-era troppo forte l'impulso di comunicare con Voi.
Scendo dal colle, mi riunisco ai miei amici e prendiamo la via del ritorno. Man mano che ci allontaniamo dal Deposito, ci viene regalato il Silenzio (!). Poi, i conigli e la musica di Tom Waits-una sosta per ascoltare quelle note in Santa Pace.
Arrivo all'auto. E' buio. Anche questo è un regalo che mi avete fatto: eh già, in città non esiste neanche più una cosa semplice come il buio. Accendo i fari e mi accorgo di un biglietto stretto dal tergicristallo. Per un attimo ho pensato:‹‹Ma, come? Ho fatto tutto il viaggio di andata senza accorgermi che avevo sul vetro una pubblicità?!››. L'istante dopo mi si sono illuminati gli occhi e ho aperto la portiera con gran velocità, realizzando che no, non era una pubblicità, ma un biglietto che avevate messo appositamente Voi.
Ecco, lì ho trovato scritta la conferma di quello che avevo pensato. Un atto di amore-grande-totale. Avevo le lacrime dalla rabbia: pensavo alla massa informe...No, non se lo meritava un atto di amore così grande, non l'ha neanche saputo riconoscere. E allora? Che cosa vogliono dalla vita? Cosa cercano? Se un essere umano non vive in cerca dell'amore, lo si può chiamare tale? E pensare che quella dovrebbe essere tutta "gente di teatro": il teatro, un'entità sacra, quello per cui vivo e per cui lotto, perché venga risparmiato dalle brutture esterne e che possa ridonare alle persone "il senso delle cose", "il bello della vita".
Grazie per questo splendido evento: quella sera ho visto la Luna e ho potuto addormentarmi con quel paesaggio negli occhi.
Mi piacerebbe poter parlare con Voi di persona per un confronto di idee. Ecco qui di seguito i miei dati.
Cordialmente, Lara Bell'Astri.
lunedì 4 giugno 2007

2 aprile 2007
A TEATRO NELLE CASE Primavera
Sabato 5, 19, 26 maggio 2007
Domenica 27 maggio 2007
dalle ore 20 alle 01
al Teatro delle Ariette-Deposito Attrezzi via Rio Marzatore 2781 – Castello di Serravalle BO
E’ FINITO IL TEMPO DELLE LACRIME
gran soirée prediluviana


Quando le cose vanno veramente male e le prospettive sono buie nere, quando il futuro scompare e il presente è confuso che è tutto un casino, quando la lingua è consumata dagli accidenti e non ne puoi più di lamentarti, allora sì che non hai più voglia di piangere. Respiri. E cominci a raschiare il fondo del barile con le unghie. Cerchi una qualità da mettere in gioco, qualche spicciolo da puntare sull’ultimo giro di tombola. Lo trovi. Lo giochi. Quando perdi anche lì, allora sì che ti viene da ridere. Non ho detto che ridi. Ho detto solo che ti ‘viene’ da ridere. E’ soltanto un attimo, una frazione di secondo. Ma in quell’attimo ti accorgi con chiarezza che è finito il tempo delle lacrime.

Di Paola Berselli e Stefano Pasquini
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Gregorio Fiorentini, Rosa Massari, Stefano Pasquini, Claudio Ponzana, Giancarlo Sissa e gli animali delle Ariette.
Regia Stefano Pasquini
TEATRO DELLE ARIETTE - 2007

PROGRAMMA
Dalle ore 20 alle 22 nello spazio adiacente al Deposito Attrezzi saranno in funzione gli stand:
la coda del gallo bar aperitivi con Greg
il mercatino delle meraviglie di Rosa
soft land music di Ponz
confessati con il Poeta
da mangiare? ristorante en plein air di Paola, Stefano e Maurizio
lo zoo sentimentale animali vivi e meno vivi per grandi e piccini
la ruota della fortuna con ricchi premi in natura

Alle ore 22 al Deposito Attrezzi
grande spettacolo
BESTIE circo filosofico da cortile
con la partecipazione degli animali vivi e meno vivi delle Ariette

Dalle ore 23,30 alle 01
dj set con dj Kojak
la coda del gallo bar e stuzzichini con Greg
buonanotte

ISTRUZIONI
• L’accesso alla gran soirée prediluviana è libero.
• Le consumazioni (aperitivi, tigelle, dolci e bevande) si pagano secondo quantità direttamente presso gli stand.
• Per il grande spettacolo “BESTIE circo filosofico da cortile” prenotazione telefonica obbligatoria allo 051 6704373 ingresso 10 euro.

INFO E PRENOTAZIONI
Teatro delle Ariette
Via Rio Marzatore 2781 - 40050 Castello di Serravalle BO
+39 051 6704373 - info@teatrodelleariette.it

16 febbraio 2007
Alla data di oggi.
La scoperta dell’acqua calda, la forza del dubbio, meglio tardi che mai.
Da parecchio tempo, da quando abbiamo ricominciato a fare teatro qui in campagna, da più di 10 anni ormai, quando parlo di teatro faccio esempi di natura agricola. E’ un po’ un vezzo, mi piace fare la parte del contadino, un po’ fuori posto, ma è anche vero che la campagna mi ha aperto gli occhi sul mondo più di quanto non abbiano fatto, negli anni precedenti, i libri. Come ho detto altre volte: è stata la campagna che mi ha fatto capire il teatro, e il teatro mi ha fatto comprendere meglio la campagna.
In teatro si parla tanto di necessità. Per spiegare cosa intendo io per necessità, faccio spesso l’esempio dell’albero di mele. Lo faccio tanto spesso che Paola, appena sente la parola albero, già comincia a sorridere e a fare la faccia da “ecco ci risiamo”. Anch’io effettivamente mi domando come mai non mi venga in mente un altro esempio, almeno per variare un poco, tanto più che alle Ariette vengono abbastanza bene le pesche, le albicocche e le ciliegie, le mele mica tanto.
La sostanza dell’esempio è molto semplice, ha a che fare con la difficoltà del riconoscersi.
Un albero di mele fa mele, è la cosa che può fare meglio, è l’unica cosa che può fare, e può tentare di farle il meglio possibile. Non importa se il mercato chiede prugne, tentare di fare prugne per un melo è ridicolo, inutile.
Un albero di mele che fa mele nel miglior modo possibile è quello che io intendo per necessità.
Di fronte alla limpidezza dell’evidenza sembra non esserci spazio per l’errore…invece, prima del debutto di BESTIE, affermavo che non avremmo usato un teatro all’italiana come un teatro all’italiana.
E come dovevamo usarlo, come una casa di riposo? Dovevamo raccogliere cavoli dall’albero di mele?
Il peccato di presunzione è sempre il primo in agguato e così ci sono voluti i passaggi di BESTIE a Volterra, Salzano, Roma, all’ex macello di Vignola, all’Arena e a Correggio per capire ciò che credevo di avere già capito: che gli alberi di mele fanno le mele, che se sei in un ex macello, in un campo, sotto una tenda o in un teatro all’italiana, è l’intima natura dello spazio che devi comprendere e rispettare, è con lei che ti devi alleare. E l’intima natura di uno spazio è scritta nel suo DNA, ma anche nella sua storia sociale di appartenenza alla comunità, è un po’ di tutti.
E ognuno potrà dire che preferisce lo spettacolo all’ex macello, sotto la tenda di un circo o dentro un teatro all’italiana.
Se poi nel dibattito sul teatro e sull’arte in genere le squadre si dividono tra chi dice che per fare arte bisogna avere qualcosa da dire e chi dice che il problema è come dirlo, posso affermare che, a 46 anni, ho finalmente con limpidezza compreso che non c’è contrasto tra le due posizioni, che avere delle cose da dire necessarie non ci esonera dalla necessità di riflettere su come dirle per rispettarne l’intima natura e che nessuno potrà mai riflettere su come si dicono le cose se queste cose non ci sono.
Il gesto infinito e inesauribile del movimento perpetuo della vita è riconoscere l’intima natura delle cose, e attraverso l’intima natura delle cose riconoscere noi stessi, per essere noi stessi, cioè per essere continuamente irriconoscibili.
Stefano Pasquini

14 novembre 2006
Nell’ex macello di Vignola, a 10 Km da casa nostra, Bestie ha trovato la sua forma ed è la forma del sogno che lo ha generato, la sua origine. Non è la forma che abbiamo cercato poi, non è il teatro all’italiana, la battaglia col teatro l’abbiamo persa, in quel luogo non riusciamo a tirare fuori la vita.
La vita l’abbiamo trovata dentro una gabbia, assieme ai nostri animali, tutti, la pony, le pecore, le galline, le oche, il cane e noi. La vita dentro una gabbia, la libertà dentro una gabbia.
Bestie, il circo filosofico della nostra esistenza. Ora non è più questione di critiche positive o negative, che piaccia o non piaccia, ora sappiamo quello che abbiamo fatto, quello che abbiamo trovato: Bestie è il nostro presente, espressionisticamente è il cuore esatto del nostro presente, di noi, dentro le Ariette, dentro il mondo, dentro la corrente del tempo che ci trascina tutti, le Ariette e noi dentro le Ariette.
Attorno stanno le bestie a guardarci, da un altro mondo, da un altro tempo, dal nostro parallelo eterno.

Poi è arrivato il festival d’autunno, subito dopo, attaccato.
E’ arrivato Ascanio Celestini e sono arrivate centinaia di telefonate di prenotazione che ci hanno sommerso, sì perché noi siamo sempre noi, di segretaria abbiamo solo quella telefonica, l’ufficio è sempre casa nostra, al telefono si risponde mentre si pranza, o si va a letto e il festival lo facciamo in 5. Facciamo di tutto: direzione, organizzazione, tecnica, biglietteria, spettacoli, mensa di mezzogiorno... Noi 5 più Laila che è venuta dalla Francia per darci una mano.
Eppure tutto ha funzionato, ci sono stati Cuocolo-Bosetti, Pippo Delbono, Franchini il calzolaio... proprio tutto come da programma, anzi meglio, sembra impossibile, sembra che sia passato un anno, come fai a non essere soddisfatto?
1000 spettatori in una settimana. Grazie e se volete scriverci qualcosa... sarebbe bellissimo.

19 settembre 2006
A TEATRO NELLE CASE Festival d’autunno
Bazzano, Castello di Serravalle, Monteveglio
30 ottobre - 5 novembre 2006.
VITE

BESTIE (... è finito il tempo delle lacrime)

Prossimo appuntamento:
26-27-28 ottobre, Vignola (MO), Festival Vie

27 agosto 2006
BESTIE (... è finito il tempo delle lacrime)

BESTIE ha debuttato come previsto il 24 - 25 luglio 2006 al Festival Volterrateatro, che è stato anche coproduttore dello spettacolo.
Dalla stampa ha raccolto prevalentemente critiche negative, abbiamo quindi bisogno di incontrare ancora gli spettatori per capire meglio cosa sia quello che abbiamo fatto.
I prossimi appuntamenti saranno: 13-14 settembre, Roma, Festival Bella Ciao e 26-27-28 ottobre, Vignola (MO), Festival Vie.
Intanto cogliamo l’occasione per ringraziare tutti quelli che si sono interessati al nostro lavoro, che lo hanno seguito, che sono venuti a vederlo, che lo hanno sostenuto economicamente, in particolar modo gli “azionisti popolari” che al 25/08/06 hanno finanziato il progetto per un totale di 1840,00 €.

A TEATRO NELLE CASE Festival d’autunno si realizzerà nei comuni di Bazzano, Castello di Serravalle, Monteveglio dal 30 ottobre al 5 novembre 2006.
Il programma è quasi pronto, il titolo di questa edizione è VITE.
Saranno ospiti del festival: Ascanio Celestini, Cuocolo-Bosetti, Pippo Delbono, Giacomo Franchini, Giancarlo Sissa, Théatre de Chambre-Teatro delle Ariette, Gianmaria Testa-Teatro delle Ariette.

1 luglio 2006
BESTIE (... è finito il tempo delle lacrime)

BESTIE è
La nuova creazione del Teatro delle Ariette.
Una produzione indipendente interamente immaginata, gestita, organizzata, amministrata e realizzata dal Teatro delle Ariette.
Un cammino attraverso il diluvio.
Un viaggio nel tempo che va dal tramonto all’alba.
La moltitudine di domande che abitano il nostro presente.
La lucidità di quel momento magico prima di addormentarsi (o prima di morire, forse).
Il nostro teatro, ma questa volta senza cibo.
Teatro al presente, vivente, politicamente scorretto, esteticamente imperfetto, emotivamente bruciante.
La provocazione di usare un teatro all’italiana come un relitto.
Lo sguardo delle bestie sugli uomini.
Il minimo tributo dovuto ai nostri animali, a tutti gli animali che hanno accompagnato le nostre vite, alla disperata salvezza trovata in fondo ai loro occhi, all’impulso eterno della loro vita.
Il luogo dove stanno gli animali e gli uomini, dentro la pancia del teatro come se fosse l’Arca.
E’ anche un viaggio attraverso il ‘900, la nostra cultura, la cultura di prima del diluvio e in questo viaggio abbiamo incontrato le parole di Kantor, Pessoa, Beck, Bob Dylan e Kafka.

BESTIE debutterà al festival Volterrateatro il 24-25 luglio 2006.