19/02/2021
UN ANNO FA
Il 23 febbraio 2020, un anno fa, eravamo su al teatro. Non eravamo soli. Con noi c’erano circa cinquanta persone. Per la precisione non eravamo dentro al teatro, eravamo fuori, due file di panche parallele alla parete di sud-ovest. E tutti insieme abbiamo trebbiato a mani nude il grano che avevamo raccolto nel mese di luglio 2019. Abbiamo parlato, ascoltato, Andrea ci ha raccontato un sacco di storie sul grano. Alla fine del pomeriggio avevamo pulito 3 chili e mezzo di chicchi. Verso le 18, è arrivata la notizia: in Emilia-Romagna chiudono i teatri, i cinema e le scuole. Ci siamo salutati in fretta. Tutti sono tornati a casa, qualcuno in Veneto, gli altri tra le provincie di Bologna e Modena. Noi abbiamo fatto in tempo a partire la settimana dopo con una tournée, prima a Pescara, poi nel Nord della Francia dove i teatri erano ancora aperti. Siamo arrivati alle Ariette lunedì 9 marzo verso le 18 dopo un viaggio di 1200 chilometri attraverso la Francia, la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia. Ferro è partito in fretta e furia per raggiungere Barbara a Padova. Mercoledì 11 marzo è cominciato il lockdown nazionale.
Mercoledì 18 novembre 2020 i teatri erano di nuovo chiusi già da più di 3 settimane. Noi abbiamo preso i 3 chili e mezzo di chicchi di grano trebbiati a mano, insieme, il 23 febbraio scorso. Li abbiamo mescolati agli 800 grammi trebbiati a mano dagli spettatori durante tutte le repliche di TRENT’ANNI DI GRANO, da Matera a Bologna, da Pieve Santo Stefano a Castrovillari, prima e dopo l’inizio della pandemia. Siamo andati su fino al confine, nel punto più alto delle Ariette, quello dove l’estate scorsa abbiamo fatto lo spettacolo E RIAPPARVERO GLI ANIMALI. Li abbiamo seminati con una vecchia seminatrice a mano prodotta nella ex DDR (la Germania Est), regalo di Sergio e Jones per il nostro matrimonio (18 giugno 1989).
I semi hanno germogliato e adesso sono lì, fragili fili d’erba in mezzo ai campi delle Ariette. Sono tutti vicini, stretti, abbracciati gli uni agli altri, per farsi caldo, per resistere al gelo dell’inverno. Aspettano la primavera per crescere forti e ritornare grano, bello, biondo, alto, per morire di nuovo e rinascere ancora.
LE VOSTRE RISPOSTE A "UN ANNO FA"
19/02/2021 CAMILLA
19/02/2021 LORETTA
20/02/2021 MARINA
20/02/2021 DOMENICO
20/02/2021 PAOLO
20/02/2021 MAURIZIO
20/02/2021 LETIZIA
21/02/2021 GIULIANO
22/02/2021 ROBERTA
22/02/2021 GILIOLA
23/02/2021 UBER
26/02/2021 LAURA
Il 23 febbraio 2020, un anno fa, eravamo su al teatro. Non eravamo soli. Con noi c’erano circa cinquanta persone. Per la precisione non eravamo dentro al teatro, eravamo fuori, due file di panche parallele alla parete di sud-ovest. E tutti insieme abbiamo trebbiato a mani nude il grano che avevamo raccolto nel mese di luglio 2019. Abbiamo parlato, ascoltato, Andrea ci ha raccontato un sacco di storie sul grano. Alla fine del pomeriggio avevamo pulito 3 chili e mezzo di chicchi. Verso le 18, è arrivata la notizia: in Emilia-Romagna chiudono i teatri, i cinema e le scuole. Ci siamo salutati in fretta. Tutti sono tornati a casa, qualcuno in Veneto, gli altri tra le provincie di Bologna e Modena. Noi abbiamo fatto in tempo a partire la settimana dopo con una tournée, prima a Pescara, poi nel Nord della Francia dove i teatri erano ancora aperti. Siamo arrivati alle Ariette lunedì 9 marzo verso le 18 dopo un viaggio di 1200 chilometri attraverso la Francia, la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia. Ferro è partito in fretta e furia per raggiungere Barbara a Padova. Mercoledì 11 marzo è cominciato il lockdown nazionale.
Mercoledì 18 novembre 2020 i teatri erano di nuovo chiusi già da più di 3 settimane. Noi abbiamo preso i 3 chili e mezzo di chicchi di grano trebbiati a mano, insieme, il 23 febbraio scorso. Li abbiamo mescolati agli 800 grammi trebbiati a mano dagli spettatori durante tutte le repliche di TRENT’ANNI DI GRANO, da Matera a Bologna, da Pieve Santo Stefano a Castrovillari, prima e dopo l’inizio della pandemia. Siamo andati su fino al confine, nel punto più alto delle Ariette, quello dove l’estate scorsa abbiamo fatto lo spettacolo E RIAPPARVERO GLI ANIMALI. Li abbiamo seminati con una vecchia seminatrice a mano prodotta nella ex DDR (la Germania Est), regalo di Sergio e Jones per il nostro matrimonio (18 giugno 1989).
I semi hanno germogliato e adesso sono lì, fragili fili d’erba in mezzo ai campi delle Ariette. Sono tutti vicini, stretti, abbracciati gli uni agli altri, per farsi caldo, per resistere al gelo dell’inverno. Aspettano la primavera per crescere forti e ritornare grano, bello, biondo, alto, per morire di nuovo e rinascere ancora.
LE VOSTRE RISPOSTE A "UN ANNO FA"
19/02/2021 CAMILLA
19/02/2021 LORETTA
20/02/2021 MARINA
20/02/2021 DOMENICO
20/02/2021 PAOLO
20/02/2021 MAURIZIO
20/02/2021 LETIZIA
21/02/2021 GIULIANO
22/02/2021 ROBERTA
22/02/2021 GILIOLA
23/02/2021 UBER
26/02/2021 LAURA