L'ESTATE.FINE
Ideazione e progetto Paola Berselli e Stefano Pasquini
con la presenza e il lavoro di Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Gregorio Fiorentini, Marta Moriconi, Stefano Pasquini, Claudio Ponzana
immagini Gregorio Fiorentini e Stefano Massari
montaggio e regia Stefano Massari
È stato a Santarcangelo di Romagna, nella primavera - estate del 2004.
Noi (Teatro delle Ariette), in coproduzione con Santarcangelo dei Teatri, abbiamo realizzato un evento teatrale su un terreno agricolo di 6000 metri quadrati, coltivando ortaggi e mais, costruendo una scenografia vivente, immaginando una drammaturgia vegetale in grado di accogliere e condizionare la presenza umana.
Abbiamo dedicato il nostro lavoro a P. P. Pasolini.
Lo spettacolo che ne è uscito, L'ESTATE.FINE, ora vive fuori dal campo, in altri luoghi (teatri, capannoni, parchi...), e si reinventa di volta in volta a seconda dell'ambiente che lo accoglie, ma mantiene un legame intimo e profondo con l'esperienza che lo ha generato.
L'ESTATE.FINE non sarebbe nato senza l'esperienza dei sei mesi di coltivazione del campo-teatro, senza l'accoglienza del ritmo della terra, del suo suono, senza le scoperte che il tempo, soltanto il tempo e il cielo e il sole e la pioggia e le piante ci hanno regalato.
1. COLTIVARE UN CAMPO (SANTO?) marzo - giugno di Gregorio Fiorentini e Stefano Massari
2. MAGNIFICO DOLORE DELLA LUCE luglio di Stefano Massari
3. DOPO LA FINE settembre di Gregorio Fiorentini e Stefano Massari
4. LE STAGIONI DE L'ESTATE.FINE fotografie di Stefano Vaja - diario di Stefano Pasquini
5. Titoli di coda
con la presenza e il lavoro di Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Gregorio Fiorentini, Marta Moriconi, Stefano Pasquini, Claudio Ponzana
immagini Gregorio Fiorentini e Stefano Massari
montaggio e regia Stefano Massari
È stato a Santarcangelo di Romagna, nella primavera - estate del 2004.
Noi (Teatro delle Ariette), in coproduzione con Santarcangelo dei Teatri, abbiamo realizzato un evento teatrale su un terreno agricolo di 6000 metri quadrati, coltivando ortaggi e mais, costruendo una scenografia vivente, immaginando una drammaturgia vegetale in grado di accogliere e condizionare la presenza umana.
Abbiamo dedicato il nostro lavoro a P. P. Pasolini.
Lo spettacolo che ne è uscito, L'ESTATE.FINE, ora vive fuori dal campo, in altri luoghi (teatri, capannoni, parchi...), e si reinventa di volta in volta a seconda dell'ambiente che lo accoglie, ma mantiene un legame intimo e profondo con l'esperienza che lo ha generato.
L'ESTATE.FINE non sarebbe nato senza l'esperienza dei sei mesi di coltivazione del campo-teatro, senza l'accoglienza del ritmo della terra, del suo suono, senza le scoperte che il tempo, soltanto il tempo e il cielo e il sole e la pioggia e le piante ci hanno regalato.
1. COLTIVARE UN CAMPO (SANTO?) marzo - giugno di Gregorio Fiorentini e Stefano Massari
2. MAGNIFICO DOLORE DELLA LUCE luglio di Stefano Massari
3. DOPO LA FINE settembre di Gregorio Fiorentini e Stefano Massari
4. LE STAGIONI DE L'ESTATE.FINE fotografie di Stefano Vaja - diario di Stefano Pasquini
5. Titoli di coda