QUARTICCIOLO. LA VITA ATTORNO A UN TAVOLO
Teatro Biblioteca Quarticciolo
in collaborazione con Municipio V – Roma Capitale e Palestra Popolare Quarticciolo
presenta Teatro delle Ariette in
QUARTICCIOLO. LA VITA ATTORNO A UN TAVOLO
regia e montaggio Alberto Caviglia
un progetto di Paola Berselli e Stefano Pasquini
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Pasquini
Si tratta del documentario che accompagna e restituisce l’omonimo progetto realizzato per il Teatro Biblioteca Quarticciolo all’interno del quartiere Quarticciolo di Roma nel mese di settembre 2020.
La compagnia arriva al Quarticciolo dove resterà in residenza per circa tre settimane. Si installa e comincia, insieme ad Alberto Caviglia (videomaker), a girare per il quartiere con un tavolo a rotelle, una macchinetta del caffè e un megafono, per incontrare i residenti e annunciare lo spettacolo che presenterà in quattro diversi cortili del quartiere. Riprese del quartiere, dei suoi luoghi di incontro e di convivialità: i mercati, i ristoranti, i bar. Incontri casuali. Interviste.
Nei cortili, trasformati in immaginari caffè mediterranei, con tavolini, ghirlande luminose, canne, pentole e verdure arrivano gli spettatori, la compagnia li accoglie e serve loro vino, mandorle, taralli e intanto prepara il couscous. Comincia così lo spettacolo TEATRO NATURALE? Io, il couscous e Albert Camus (10-13 settembre), il racconto della piccola odissea di Stefano. Durante l’estate del 1978, a 17 anni, seguendo l’amore, ha attraversato in un lampo 50 anni di cultura e di storia del Mediterraneo (l’Italia degli anni di piombo, la Spagna della Guerra Civile e poi della dittatura di Franco, l’Algeria colonia francese e poi in guerra per l’indipendenza), ha mangiato per la prima volta il couscous e ha scoperto “Lo straniero” di Albert Camus. Alla fine condividendo il couscous la compagnia chiede agli spettatori chi vuole ricambiare l’invito, chi vuole ospitare la compagnia nella propria casa per un pranzo o una cena. Si espone il progetto. Si fissano gli appuntamenti.
La compagnia Teatro delle Ariette e Alberto Caviglia vanno a pranzo o a cena a casa degli spettatori che li hanno invitati. Incontro, racconti, ascolto e riprese con la video camera.
Organizzazione delle immagini e delle storie raccolte durante gli inviti a pranzo e nelle incursioni nel quartiere. Montaggio e lavoro per la creazione del film-documentario che avrà come protagonisti gli ospiti e le loro storie, il quartiere e i suoi luoghi, i cittadini incontrati.
Preparazione artistica, tecnica e gastronomica della giornata di restituzione pubblica del progetto.
Restituzione pubblica del film (29 settembre), realizzato da Alberto Caviglia (che ha lavorato come assistente alla regia e collaboratore di Ferzan Ozpetek a partire dal 2006, continuando a partecipare ad altri progetti cinematografici e televisivi), in una situazione di festa, in un cortile trasformato in cinema all’aperto, con un grande schermo per la proiezione, ghirlande luminose e cibo preparato sul posto dalla compagnia (le famose tigelle) e quello portato dagli spettatori.
in collaborazione con Municipio V – Roma Capitale e Palestra Popolare Quarticciolo
presenta Teatro delle Ariette in
QUARTICCIOLO. LA VITA ATTORNO A UN TAVOLO
regia e montaggio Alberto Caviglia
un progetto di Paola Berselli e Stefano Pasquini
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Pasquini
Si tratta del documentario che accompagna e restituisce l’omonimo progetto realizzato per il Teatro Biblioteca Quarticciolo all’interno del quartiere Quarticciolo di Roma nel mese di settembre 2020.
La compagnia arriva al Quarticciolo dove resterà in residenza per circa tre settimane. Si installa e comincia, insieme ad Alberto Caviglia (videomaker), a girare per il quartiere con un tavolo a rotelle, una macchinetta del caffè e un megafono, per incontrare i residenti e annunciare lo spettacolo che presenterà in quattro diversi cortili del quartiere. Riprese del quartiere, dei suoi luoghi di incontro e di convivialità: i mercati, i ristoranti, i bar. Incontri casuali. Interviste.
Nei cortili, trasformati in immaginari caffè mediterranei, con tavolini, ghirlande luminose, canne, pentole e verdure arrivano gli spettatori, la compagnia li accoglie e serve loro vino, mandorle, taralli e intanto prepara il couscous. Comincia così lo spettacolo TEATRO NATURALE? Io, il couscous e Albert Camus (10-13 settembre), il racconto della piccola odissea di Stefano. Durante l’estate del 1978, a 17 anni, seguendo l’amore, ha attraversato in un lampo 50 anni di cultura e di storia del Mediterraneo (l’Italia degli anni di piombo, la Spagna della Guerra Civile e poi della dittatura di Franco, l’Algeria colonia francese e poi in guerra per l’indipendenza), ha mangiato per la prima volta il couscous e ha scoperto “Lo straniero” di Albert Camus. Alla fine condividendo il couscous la compagnia chiede agli spettatori chi vuole ricambiare l’invito, chi vuole ospitare la compagnia nella propria casa per un pranzo o una cena. Si espone il progetto. Si fissano gli appuntamenti.
La compagnia Teatro delle Ariette e Alberto Caviglia vanno a pranzo o a cena a casa degli spettatori che li hanno invitati. Incontro, racconti, ascolto e riprese con la video camera.
Organizzazione delle immagini e delle storie raccolte durante gli inviti a pranzo e nelle incursioni nel quartiere. Montaggio e lavoro per la creazione del film-documentario che avrà come protagonisti gli ospiti e le loro storie, il quartiere e i suoi luoghi, i cittadini incontrati.
Preparazione artistica, tecnica e gastronomica della giornata di restituzione pubblica del progetto.
Restituzione pubblica del film (29 settembre), realizzato da Alberto Caviglia (che ha lavorato come assistente alla regia e collaboratore di Ferzan Ozpetek a partire dal 2006, continuando a partecipare ad altri progetti cinematografici e televisivi), in una situazione di festa, in un cortile trasformato in cinema all’aperto, con un grande schermo per la proiezione, ghirlande luminose e cibo preparato sul posto dalla compagnia (le famose tigelle) e quello portato dagli spettatori.