05/02/2021
MARIOLINA
cari Paola e Stefano, che tenera quell'immagine di voi due davanti al camino! Non so perché, ma in questo periodo ho voglia di contatto con voi. lo sento come un dono che ci fate, quel vostro scrivere di voi. Già dopo il vostro racconto Un giorno, sulla donna incontrata, (un racconto bellissimo, mi è sembrato di leggere la sceneggiatura di un film,) mi era venuta voglia di scrivervi ancora. Adesso lo faccio perché sento profondamente vere le parole sull' abituarsi. Io vivo da tempo nella casa di famiglia, dietro Piazza Saffi, la piazza principale di Forlì. Allora, quando ero bambina, nelle strade adiacenti alla Piazza, c'era il calzolaio Camillo, il lattaio Carlo, un deposito di biciclette, la torrefazione di un caffè di cui non ricordo il nome, e due volte alla settimana la mattina presto mi svegliavo con l'odore del caffè tostato, ed altre botteghe. Piano piano sono subentrate le boutique (tipiche dei centri storici!), si fa largo qualche emporio cinese ed io ogni volta mi ritrovo a chiedermi; ma cosa c'era prima? Per anni magari sono passata davanti ad un negozio ed ora che non c'è più non mi ricordo cosa c’era. È vero che l'abitudine non è di per sé negativa, forse è una strategia di sopravvivenza dell'essere umano. Io mi ritrovo anzi a crearmi delle abitudini, dei piccoli riti che scandiscono il mio quotidiano. Sto imparando a sottrarre ma quello di cui in questo momento sento forte il valore, sono le relazioni. Forse perché ci sono un po’ impedite, forse perché io vivo sola, anche se serenamente sola, ma mi sembra che il senso di noi è dato anche dalle relazioni che siamo riusciti a crearci. Per cui il poter tornare a prendere un caffè in un bar con un'amica, adesso che siamo gialli! è una piccola cosa che colora la mia giornata.
Mi ha fatto compagnia in questo periodo un bel romanzo di Valerie Perrin, di cui si è molto parlato, Cambiare l'acqua ai fiori, con una bellissima figura femminile, Valerie. Ed un altro romanzo di Ilaria Tuti, Fiore di roccia, sulle portatrici, le donne che durante la prima guerra mondiale portavano al fronte viveri e munizioni. Anche qui figure di donne forti, di montagna, donne che come le partigiane sono rimaste neglette dalla Storia. Mi piaceva condividere con voi il piacere di queste letture
Un abbraccio
Mariolina
Mi ha fatto compagnia in questo periodo un bel romanzo di Valerie Perrin, di cui si è molto parlato, Cambiare l'acqua ai fiori, con una bellissima figura femminile, Valerie. Ed un altro romanzo di Ilaria Tuti, Fiore di roccia, sulle portatrici, le donne che durante la prima guerra mondiale portavano al fronte viveri e munizioni. Anche qui figure di donne forti, di montagna, donne che come le partigiane sono rimaste neglette dalla Storia. Mi piaceva condividere con voi il piacere di queste letture
Un abbraccio
Mariolina
LE VOSTRE RISPOSTE A "CI STIAMO ABITUANDO"
05/02/2021 PAOLA
05/02/2021 MARZIA
05/02/2021 MARIOLINA
05/02/2021 ANTONIO
05/02/2021 LAURA
06/02/2021 DUILIO
06/02/2021 BEATRICE
06/02/2021 ANITA
06/02/2021 ALDO E FEDERICA
07/02/2021 LUISA E GIORGIO
07/02/2021 MARIA AGNESE
07/02/2021 ELEONORA
08/02/2021 DANIELA
08/02/2021 LETIZIA
10/02/2021 CLAUDIA
12/02/2021 STEFANO - ULTIMA VOSTRA RIFLESSIONE