15/01/2021
DANIELA
PENSIERI
Cara Paola e caro Stefano,
penso a voi spesso, molto di più di quello che riesco a esprimere. Leggo le vostre lettere con piacere, mi fanno sentire pensata e immagino il piacere che provate nel ricevere tante risposte, allora eccomi qua.
“UN GIORNO” l’ho sentita come una favola, piena di calore umano come voi sapete dare con tanta semplicità e naturalezza. Mi sorprende che una persona possa dormire così a lungo, infagottata su di un divano. Forse perché io ultimamente dormo poco e male. E la stessa persona, casualmente la incontrate sul vostro cammino, sui calanchi. È un racconto premonitore che mi fa sentire bene.
Anche noi siamo passati a piedi davanti alle Ariette tante volte e abbiamo sbirciato dentro nella speranza di vedervi.
Nella vostra vita ci sono animali, calanchi, c’è il grano e la madre terra: elementi famigliari anche a me e a Gianni. Una volta eravamo molto vicini a un branco di cinghiali: non li abbiamo visti ma li abbiamo sentiti grufolare e ci è arrivato un odore molto forte di selvatico. Siamo rimasti impietriti, col fiato trattenuto. Un’altra volta un capriolo fuggiva inseguito da un gruppo di cani, si è fermato spaventatissimo dietro a un albero poco sopra di noi. Mi hanno detto che un capriolo può morire di infarto per lo spavento e lo sforzo subito dallo scappare.
Una sera venendo al laboratorio ci hanno attraversato la strada mamma cinghiale e la sua prole. Erano 6 o 7 cinghialotti trotterellanti buffi, tozzi quasi simpatici. Questa estate, in montagna, abbiamo visto un vitellino appena nato. Era accovacciato nel campo avvolto da una membrana giallognola, ancora non si reggeva sulle zampe. Da principio la mucca non voleva saperne di quel vitellino, era altezzosa lo annusava e girando il suo culone si allontanava. Io non capivo, pensavo già a un vitellino abbandonato che non poteva sopravvivere. È andata avanti e indietro alcune volte poi finalmente ha cominciato ad accarezzarlo con la lingua e dopo circa un’oretta il vitellino si è messo in piedi pronto per prendere il latte.
Poi il grano, la farina, i biscotti, il pane, le focacce….
Vi ho pensato la vigilia di Natale al forno Garagnani e il 31 dicembre intenti a preparare le brioches e mi sono chiesta se qualcuno avesse osato e fosse arrivato lì …poi ho letto il vostro commento.
Questa mattina hanno confermato il nuovo colore: arancione/rosso. Mi ero illusa di rivedere voi e i partecipanti al laboratorio, di poter parlare di un nuovo progetto. La sorpresa che avete svelato il 3 gennaio è stata una fiamma che oggi 15 gennaio si è spenta. Non si può uscire dal Comune. Occorre ancora pazienza. Io l’ho esaurita e ho dovuto chiedere aiuto. La mamma alla fine di novembre è risultata inspiegabilmente positiva al Covid, quindi isolata dentro all’isolamento imposto da marzo dell’anno scorso. A Natale è risultata negativa. A febbraio compie 95 anni, è confusa e dice di desiderare la sua famiglia.
Con queste belle giornate, ora un po’ più lunghe, faccio passeggiate attorno a casa per ossigenare il cervello e non impazzire. Apprezzo tutto quello che mi circonda, osservo con attenzione, guardo gli alberi spogli che permettono di vedere oltre e penso alla primavera, alle foglie nuove che spunteranno sino a nascondere il paesaggio per proteggerlo e renderlo più intimo e sono contenta di poter godere di tutto questo.
Vi voglio bene.
Daniela
LE VOSTRE RISPOSTE A "UN GIORNO"
13/01/2021 LUCA
13/01/2021 DANIELA
13/01/2021 GINEVRA
13/01/2021 LAURA
13/01/2021 MARINA
13/01/2021 PIETRO E MANUELA
13/01/2021 CHRISTOPHE
13/01/2021 ROBERTO
13/01/2021 LETIZIA
13/01/2021 ILVA
13/01/2021 ALINA
13/01/2021 PAOLO - DOMANDE
13/01/2021 PAOLO
14/01/2021 ELIA
14/01/2021 NERIO
14/01/2021 LUISA
14/01/2021 MARCO
14/01/2021 TOMMASINA BIANCA
14/01/2021 CONSUELO
15/01/2021 DANIELA - PENSIERI
20/01/2021 IRENE
26/01/2021 MORENA
27/01/2021 MARGARET