TERRITORI DA
CUCIRE 2023 |
Pensato per la nona edizione del Progetto TERRITORI DA CUCIRE |
Capita ancora, ogni tanto, di sentire bisogno di qualcosa. Capita di avere la sensazione che qualcosa manchi anche in questo mondo dove tutto è a portata di mano.
Qualcosa di importante, che abbiamo dimenticato, che un giorno abbiamo smesso di fare perché ci sembrava di non averne più bisogno.
Qualcosa che non facciamo più da tanto tempo, ma di cui conserviamo un ricordo sfuocato.
Cos’era quella cosa? Perché abbiamo smesso di farla? Cos’era successo? E cosa ci sta succedendo adesso che qualcosa riaffiora?
Parlare con gli altri, incontrarli, discutere faccia a faccia, ascoltarsi, io e te, senza televisori, computer e smartphone di mezzo, questo ci manca, di questo sentiamo di avere bisogno.
Solo noi, in cerchio, coi nostri corpi, le nostre voci e i nostri pensieri, così vicini da poterci toccare. Noi, capaci di mostrarci fragili e confusi, incerti e dubbiosi, ma pronti al confronto e al dissenso. Noi, cercatori affamati di coerenza, di pensiero e di azione, attenti alle cose grandi, ma anche alle piccole. Noi proviamo a fare quello di cui sentiamo il bisogno.
Paola Berselli Stefano Pasquini
“No, non è la pioggia atomica, è solo una forte pioggia. Non è la pioggia radioattiva. Intendo una sorta di fine che sta per accadere... Nell'ultimo verso, quando dico, 'le pallottole di veleno stanno contaminando le acque', questo verso rappresenta tutte le bugie che vengono dette alle persone dalle loro radio e dai loro giornali”.
Bob Dylan
Nel 1963 esce “The Freewheelin” il secondo LP di Bob Dylan.
Tra le diverse canzoni di questo album che passeranno alla storia c’è anche “Hard rain’s a gonna fall”. Sembra scritta in risposta alla minaccia della guerra fredda, della terza guerra mondiale, della catastrofe nucleare. Ma in un’intervista Dylan chiarisce che quella di cui parla nella canzone “non è la pioggia atomica, è solo una forte pioggia. Non è la pioggia radioattiva. Intendo una sorta di fine che sta per accadere…”.
Sessant’anni dopo, ancora una volta, “una sorte di fine sta per accadere”, il mondo di prima si sta sgretolando, cade a pezzi e si disintegra a una velocità supersonica. Siamo come pugili suonati, k.o., stesi al tappeto dopo un diretto micidiale in piena faccia, eppure facciamo finta che non sia successo nulla.
Scappiamo dalle nostre responsabilità, dalle nostre idee, dai nostri valori. Tutta roba vecchia, del mondo di prima, che non serve più a nulla.
Saltiamo in fretta e furia su macchine, navi, traghetti, aerei che ci portano via, lontano, per un week-end di sogno, nei B&B, nei ristoranti, nelle discoteche, negli autogrill, sulle spiagge, sulle montagne, nei musei, alle mostre, davanti ai monumenti di tutti i continenti del mondo.
Lontano dal lavoro, dalla scuola, dalle preoccupazioni, dai problemi, dalle miserie della vita quotidiana, quella vita che nel corso del tempo ci siamo costruiti e che sembra non riusciamo più a sopportare, che diciamo di voler cambiare senza sapere come.
Non riusciamo più a decidere, ci sembra di non avere gli strumenti per farlo, di non essere in grado, tutto è complesso, al di fuori della nostra portata.
La giostra gira sempre più in fretta e non riusciamo a fermarla, né a scendere.
Che cosa ci sta succedendo? Che cosa ci sta succedendo?
È questa la domanda che ci stiamo facendo e che vogliamo condividere con gli spettatori che vorranno incontrarci nelle piazze di Valsamoggia.
Su questa domanda, assieme ai partecipanti al nostro Laboratorio Permanente di Pratica Teatrale e al Laboratorio di Comunità aperto a tutti i cittadini, stiamo costruendo un Varietà Militante in 5 puntate che dal 28 giugno al 26 luglio, ogni mercoledì alle ore 20, approderà nelle 5 piazze delle municipalità che compongono il comune di Valsamoggia.
Siamo partiti dalla canzone di Dylan, che sarà la nostra sigla (con tanto di corpo di ballo) nella versione dance di Bryan Ferry datata 1973.
Un diluvio sta per cadere, una sorta di fine, e noi ci balliamo sopra.
Molta energia, e molta ironia, ma anche molto impegno civile sono gli ingredienti del nostro varietà.
Si potrà ridere amaramente con “Aspettando Godot” o sognare con “il Cavallo e il Cavaliere” delle favole poetico-filosofiche di Giuliano Scabia, ascoltare racconti autobiografici su quello che stiamo vivendo, si cercherà di indovinare “Chi l’ha scritto?” ascoltando le parole di pensatori, poeti e filosofi (in palio ci sono ricchi premi in natura), si affronteranno le provocazioni della Profetessa Paola Berselli e si immagineranno risposte alle domande impossibili del Presentatore Stefano Pasquini, si raccoglieranno gli stimoli degli Ospiti e soprattutto si potrà discutere insieme liberamente su “che cosa ci sta succedendo?” nell’Assemblea che chiude ogni serata.
Nell’occasione presenteremo in anteprima il libro di Laura Bevione e Raffaella Ilari che racconta le otto edizioni precedenti del progetto TERRITORI DA CUCIRE, dal 2015 al 2022.
Naturalmente ci sarà qualcosa da mangiare insieme nel corso della serata. Tutti possono contribuire. Noi ci mettiamo un piatto, una forchetta e un bicchiere compostabili. Faremo un’insalata di verdure di stagione con i prodotti dei nostri orti, o con ortaggi bio comprati da produttori di Valsamoggia, accompagnata da pane e focacce autoprodotte. Gli spettatori possono contribuire portando: verdure già lavate per arricchire l’insalata, prodotti da forno già tagliati e porzionati per accompagnarla, qualsiasi prodotto che si mangi con le mani (finger food) già porzionato, frutta di stagione già lavata.
Sentiamo forte il bisogno di stare insieme, nelle piazze, che sono la Casa della Comunità, di discutere e confrontarci sulla vita che facciamo, su quello che abbiamo fatto e su come immaginiamo il futuro.
A presto, nelle piazze di Valsamoggia.
CALENDARIO
28/06 Monteveglio / Parco Arcobaleno
05/07 Piazza di Savigno
12/07 Piazza di Castelletto
19/07 Piazza di Crespellano
26/07 Piazza di Bazzano
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“CHE COSA CI STA SUCCEDENDO?”
Varietà militante in 5 puntate
con la partecipazione di Greta Scaglioni, Greta Boselli, Marilena Monari, Pasqualina Siotto, Valentina Nanni, Morena Diamantini, Donatella Ianelli, Daniela Correggiari, Giovanni Zanasi, Stefania Vigarani, Stefania Scarlatti, Germana Fratello, Diana Vitale, Maria Luisa Bompani, Simonetta Politi, Paola Jara, Stefanie Baumann, Barbara Vagnozzi, Valeria Collina, Claudia Caputo, Rosella Ciman, Duilio Carli, Clara Garagnani, Angelo Garagnani, Giulia Medici, Alberto Riviello, Nuvola Vandini, Matteo Bagnoli, Valentina Zoldan, Sandra Kaczanow, Francesca Ganzerla, Ghislaine Bourbon, Giancarlo Sissa, Alessandra Gabriela Baldoni, Sophie Bardiau, Giorgio Malagutti.
progetto e direzione artistica
Paola Berselli, Stefano Pasquini
direzione tecnica
Massimo Nardinocchi, Maurizio Ferraresi
movement trainer
Nuvola Vandini
organizzazione
Irene Bartolini, Paola Berselli
ufficio stampa
Raffaella Ilari
sito web
Martina Zanarini
social
Benedetta Paganini, Raffaella Ilari
documentazione fotografica
Alessandro Accorsi, Giovanni Battista Parente
video
Gabriele Veggetti
è un progetto del Teatro delle Ariette
con il patrocinio del Comune di Valsamoggia
nell’ambito di Bologna Estate 2023, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna - Territorio Turistico Bologna-Modena.
INFORMAZIONI
Teatro delle Ariette
Tel. 051 6704819 - 6704373 oppure Whatsapp 338 8389138
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