25/11/2020
AZZURRA
CARI
Cari amici delle Ariette,
ho letto la vostra mail accorata e ho sentito il desiderio di scrivervi.
Per tanti motivi.
Il primo, credo sia legato al poter ricordare tante cose importanti e belle condivise con voi. Dagli incontri alle Ariette, con tutte le vicende fatte di odori, sapori, emozioni, parole condivise insieme al vino buono.
A quando lavoravo al San Martino e avere gli animali lì è stato così potente. Al laboratorio qui da noi SassiScritti in Appennino. Al vostro festival meraviglioso dove ho letto a Monteveglio.
A vederli tutti di fila, questi ricordi, di presenza e tepore, di stare stretti stretti sugli spalti delle Ariette, ai tanti amici incontrati, mi viene un sentimento che forse è un po' stupore e forse un po' magone.
Quello che scrivete lo capisco: lo sento da molte parti, questo smarrimento, quando mi confronto con gli amici del teatro (e non solo, naturalmente). Il teatro credo sia quello più attonito, perché è come chiedere di tirar su una vigna senza la terra.
Come si fa a fare teatro senza stare nello stesso spazio?
La risposta che provo a darmi è che questo tempo che accade così forse possa essere vissuto come un momento d'inverno.
Che le cose sotto si muovono, nel buio e nel ghiaccio, e prima o poi usciranno fuori. L'indecisione di sapere quanto questo inverno possa durare - e se non sarà troppo lungo o rigido per noi, se non ci spazzerà via- probabilmente è la cosa più difficile.
Ma mi sto accorgendo che un tepore, seppure minimo ma fondamentale, una fiammella che scalda e aiuta, viene sempre dagli altri, dal condividere con gli altri.
Prendersi dei tempi per ragionare, per fare dei disegni, scrivere poesie, ipotizzare come sono questi semi laggiù nel freddo, come proteggerli e nutrirli, con chi continuare ad allearsi, come vivere, di cosa c'è bisogno... questo è quello che mi sostiene.
Ascoltare gli altri. Faccio questi piccoli incontri di poesia dove mi accorgo che le persone hanno proprio bisogno di parlarsi. Che a volte aspettano quel momento come un sollievo per prendersi cura di sé e degli altri.
E poi ascoltare gli altri amici del teatro e della poesia, quelli che ho più vicini.
Studiare, scrivere, pensare.
Scrivere lettere.
Il desiderio di scrivere lettere di carta, ricevere lettere di carta e cose fisiche, macchiate di caffè e inchiostro.
Non è molto, ma se volete, ci possiamo scrivere e posso arrivare fino alle Ariette almeno con una busta che ha passato le stesse mani, e voi potete arrivare a me e SassiScritti con un'altra busta che ha attraversato le stesse stanze.
Forse speravate in qualcosa di più, ma questo è quello che posso dire, per lo meno per ora.
Grazie mille,
LE VOSTRE RISPOSTE A "DOVE SAREMO NEL MESE DI DICEMBRE?"
24/11/2020 LUIGI
24/11/2020 CLARA - MERCATO SETTIMANALE
24/11/2020 MARINA E DISMA
24/11/2020 LIVIA - SALUTI E UN PENSIERO
24/11/2020 PIERRE
24/11/2020 GIULIANO
25/11/2020 SABINE - RISPONDO AL VOSTRO APPELLO
25/11/2020 MARZIA E MAURIZIO - LA LIBERTA', UN DIRITTO INVIOLABILE
25/11/2020 DANIELA - MI MANCATE
25/11/2020 LUISA
25/11/2020 AZZURRA - CARI
25/11/2020 ALBERTO
25/11/2020 SANDRA - PENSIERI
26/11/2020 PAOLA
26/11/2020 ANNA IDA - PENSIERI DAL FUTURO
26/11/2020 LUISA
27/11/2020 DUILIO
27/11/2020 CHIARA - VIVERE SENZA MUSICA
28/11/2020 GIULIANO - PANDEMIA
29/11/2020 MARIA GIULIA - RISPONDENDO
30/11/2020 ELENA
01/12/2020 GERMANA - VI RISPONDO VOLENTIERI!
01/12/2020 PAOLA
03/12/2020 MARZIA E MAURIZIO - LA LIBERTA', UN DIRITTO INVIOLABILE
04/12/2020 VALENTINA
Cari amici delle Ariette,
ho letto la vostra mail accorata e ho sentito il desiderio di scrivervi.
Per tanti motivi.
Il primo, credo sia legato al poter ricordare tante cose importanti e belle condivise con voi. Dagli incontri alle Ariette, con tutte le vicende fatte di odori, sapori, emozioni, parole condivise insieme al vino buono.
A quando lavoravo al San Martino e avere gli animali lì è stato così potente. Al laboratorio qui da noi SassiScritti in Appennino. Al vostro festival meraviglioso dove ho letto a Monteveglio.
A vederli tutti di fila, questi ricordi, di presenza e tepore, di stare stretti stretti sugli spalti delle Ariette, ai tanti amici incontrati, mi viene un sentimento che forse è un po' stupore e forse un po' magone.
Quello che scrivete lo capisco: lo sento da molte parti, questo smarrimento, quando mi confronto con gli amici del teatro (e non solo, naturalmente). Il teatro credo sia quello più attonito, perché è come chiedere di tirar su una vigna senza la terra.
Come si fa a fare teatro senza stare nello stesso spazio?
La risposta che provo a darmi è che questo tempo che accade così forse possa essere vissuto come un momento d'inverno.
Che le cose sotto si muovono, nel buio e nel ghiaccio, e prima o poi usciranno fuori. L'indecisione di sapere quanto questo inverno possa durare - e se non sarà troppo lungo o rigido per noi, se non ci spazzerà via- probabilmente è la cosa più difficile.
Ma mi sto accorgendo che un tepore, seppure minimo ma fondamentale, una fiammella che scalda e aiuta, viene sempre dagli altri, dal condividere con gli altri.
Prendersi dei tempi per ragionare, per fare dei disegni, scrivere poesie, ipotizzare come sono questi semi laggiù nel freddo, come proteggerli e nutrirli, con chi continuare ad allearsi, come vivere, di cosa c'è bisogno... questo è quello che mi sostiene.
Ascoltare gli altri. Faccio questi piccoli incontri di poesia dove mi accorgo che le persone hanno proprio bisogno di parlarsi. Che a volte aspettano quel momento come un sollievo per prendersi cura di sé e degli altri.
E poi ascoltare gli altri amici del teatro e della poesia, quelli che ho più vicini.
Studiare, scrivere, pensare.
Scrivere lettere.
Il desiderio di scrivere lettere di carta, ricevere lettere di carta e cose fisiche, macchiate di caffè e inchiostro.
Non è molto, ma se volete, ci possiamo scrivere e posso arrivare fino alle Ariette almeno con una busta che ha passato le stesse mani, e voi potete arrivare a me e SassiScritti con un'altra busta che ha attraversato le stesse stanze.
Forse speravate in qualcosa di più, ma questo è quello che posso dire, per lo meno per ora.
Grazie mille,
LE VOSTRE RISPOSTE A "DOVE SAREMO NEL MESE DI DICEMBRE?"
24/11/2020 LUIGI
24/11/2020 CLARA - MERCATO SETTIMANALE
24/11/2020 MARINA E DISMA
24/11/2020 LIVIA - SALUTI E UN PENSIERO
24/11/2020 PIERRE
24/11/2020 GIULIANO
25/11/2020 SABINE - RISPONDO AL VOSTRO APPELLO
25/11/2020 MARZIA E MAURIZIO - LA LIBERTA', UN DIRITTO INVIOLABILE
25/11/2020 DANIELA - MI MANCATE
25/11/2020 LUISA
25/11/2020 AZZURRA - CARI
25/11/2020 ALBERTO
25/11/2020 SANDRA - PENSIERI
26/11/2020 PAOLA
26/11/2020 ANNA IDA - PENSIERI DAL FUTURO
26/11/2020 LUISA
27/11/2020 DUILIO
27/11/2020 CHIARA - VIVERE SENZA MUSICA
28/11/2020 GIULIANO - PANDEMIA
29/11/2020 MARIA GIULIA - RISPONDENDO
30/11/2020 ELENA
01/12/2020 GERMANA - VI RISPONDO VOLENTIERI!
01/12/2020 PAOLA
03/12/2020 MARZIA E MAURIZIO - LA LIBERTA', UN DIRITTO INVIOLABILE
04/12/2020 VALENTINA