12/12/2020
LUISA
A PASQUI
Quando ho letto la tua lettera sulla paura del vuoto, mi è subito venuto in mente Franco, che ha paura a salire su una scala o su un tetto ma adora le montagne alte, i canyon, i burroni, e ci si avvicina senza battere ciglio. Però una volta è salito sul tetto del vicino perché Zorro, il nostro micio ormai in Paradiso, stava lassù da quattro giorni, intimorito da un nuovo cane. L'ha preso e portato in salvo. Franco è un tipo così: se c'è da salvare qualcuno, non pensa più alle sue paure. E secondo me sei così anche tu. Però non credo sia opportuno organizzare una gita in montagna, magari con Gianni, e chiedere a qualcuno di noi di scivolare verso un burrone affinché tu possa provare a te stesso e a noi che le vertigini sono sparite. Comunque, ho pensato che quando potremo vederci, tu e Franco, con una magica trasfusione, potreste scambiarvi un po' del vostro coraggio e dimezzare un po' le vostre paure.
Però la tua paura del vuoto è anche un'attrazione, che ha a che fare col nulla. Ma che nulla, se l'hai riempito di cose da fare, di animali e natura, di amore e speranza per il futuro! Questo non è più il vuoto dei burroni, è un vuoto che nutre. E' il vuoto del saper aspettare facendo poco o molto, nel proprio spazio, immaginando e usando le braccia. Sono contenta che abbiate scelto di aspettare per il vostro teatro. Un piatto di tagliatelle visto sul web non è quello che scotta e profuma in mano. Però, se decidete diversamente, vorrà dire che ci sono buone ragioni che non erano state previste. Il vuoto è fecondo, genera disperazione ma anche voglia di rinascita. Certo, fare della creatività il proprio mestiere, come è per voi, comporta a volte rinunce e adattamenti un poco ripugnanti, non solo in situazioni estreme come questa. Lo sapete sicuramente, non devo dirlo io. Sì, niente sarà come prima, quando potrete tornare a fare teatro. Ma chissà quali nuove meraviglie ci aspettano, che non avevamo previsto, noi e voi!
A PAOLA
La paura del tempo vuoto. Quanto mi sono arrovellata con questa paura quando dovevo decidere se andare in pensione! Così, dopo aver deciso, mi sono riempita di tante attività, bellissime, ma che a poco a poco mi hanno travolta come tanti lavori da fare, compreso l'impegno alle Ariette. Eh, no, mi sono detta all'inizio di quest'anno, bisogna che lasci andare qualcosa. Poi ci ha pensato il covid, spazzando via tutto. Erano anni che non scrivevo, se non i testi che ci chiedevate per gli spettacoli. Da sola non avevo più nulla dentro. Si può dire che questa situazione del covid, per disperazione ma anche per gioia, mi ha regalato di nuovo la voglia di scrivere e in generale di creare, con qualsiasi materia.
Ma non sempre mi mantengo vuota e serena. Conosco i lunghi elenchi cose da fare. Ho biglietti ovunque, che aggiorno periodicamente. Devo anch'io riempirmi il tempo e vivo ansie assurde se penso di non aver fatto tutte le cose che si devono fare, quello che il mio senso di colpa, esteso fino alle carte delle caramelle buttate nella spazzatura sbagliata e alle zanzare uccise, mi ordina. Non guarisco così in fretta.
Anch'io sto bene quando ho cancellato tutte le cose da fare, ma poi arriva una bolletta e mi guasta l'anima. Tutto ciò che ha a che fare con il denaro, le istituzioni, gli obblighi che non si possono evadere, mi fa impazzire. Sono quelle cose da fare che non vorresti avere. Quando sto lì, vuota, in attesa che qualcuno mi scriva o telefoni, che dal mondo delle relazioni e delle tasse arrivi qualcosa di bello o di brutto ma insomma qualcosa, provo a calmarmi. Posso scrivere, leggere, curare le mie micie ammalate, fare un collage per Ginevra, guardare i tramonti di Corlo, che non sono male, spolverare per curiosità, al solo scopo di trovare cose che mi ero dimenticata di avere, posso tagliarmi le unghie dei piedi e togliermi i baffi e la barba, posso pensare con fiducia alle mie malattie…....e posso lasciare andare, smetterla di controllare tutto, sapere che tanto tutto va come vuole, con o senza di me, che io faccia in ordine tutto quello che io penso salvi me e il mondo o che non faccia nulla, se non quelle azioni importanti che elenchi tu e quelle assolutamente gratuite, come sdraiarsi a terra a prendere morsi e pulci di un gatto o di un cane.
Mia nonna Maria aggiungeva all'elenco di tua madre Teresa, la morte. Murir bisegna murir, l'è un fatt da fer. Paura del vuoto. Paura del tempo. Paura di morire?
Un abbraccio
Luisa
LE VOSTRE RISPOSTE A "LA PAURA DEL VUOTO"
05/12/2020 FRANCESCA - GRAZIE...
05/12/2020 NOEMI
05/12/2020 CAMILLA
05/12/2020 GIULIANO - A Pasqui, Paola e al Teatro delle Ariette.
05/12/2020 GRETA
05/12/2020 PIERLUIGI
05/12/2020 CLAUDIA
05/12/2020 NERIO
05/12/2020 CARLA - PAURA DEL VUOTO
05/12/2020 GRETA - PAROLE NUOVE
05/12/2020 ILVA
05/12/2020 IRENE
05/12/2020 RAFFAELLA - RISPOSTA ALL'APPELLO!
05/12/2020 DUILIO
05/12/2020 DANIELA - MI MANCATE
06/12/2020 FERRO - UN GRANDE ABBRACCIO. FERRO
06/12/2020 STEFANO - IL BLUES DEL FONDITORE
06/12/2020 ANDREA
07/12/2020 ELIA
07/12/2020 LAURA
07/12/2020 DUILIO
08/12/2020 MARIA GIULIA - RISPONDENDO
08/12/2020 GERMANA - VI RISPONDO VOLENTIERI!
08/12/2020 VALENTINA - Risposta a La paura del vuoto di Valentina
08/12/2020 BARBARA - LIBRO DI LUISA
09/12/2020 MARCO
09/12/2020 DONATELLA - LIBRO DI LUISA
12/12/2020 LUISA
13/12/2020 STEFANIA
14/12/2020 ROSSELLA - UNA QUESTIONE DI RITMO
17/12/2020 VALENTINA - SALUTI DA PARIGI
18/12/2020 ANDREA
A PASQUI
Quando ho letto la tua lettera sulla paura del vuoto, mi è subito venuto in mente Franco, che ha paura a salire su una scala o su un tetto ma adora le montagne alte, i canyon, i burroni, e ci si avvicina senza battere ciglio. Però una volta è salito sul tetto del vicino perché Zorro, il nostro micio ormai in Paradiso, stava lassù da quattro giorni, intimorito da un nuovo cane. L'ha preso e portato in salvo. Franco è un tipo così: se c'è da salvare qualcuno, non pensa più alle sue paure. E secondo me sei così anche tu. Però non credo sia opportuno organizzare una gita in montagna, magari con Gianni, e chiedere a qualcuno di noi di scivolare verso un burrone affinché tu possa provare a te stesso e a noi che le vertigini sono sparite. Comunque, ho pensato che quando potremo vederci, tu e Franco, con una magica trasfusione, potreste scambiarvi un po' del vostro coraggio e dimezzare un po' le vostre paure.
Però la tua paura del vuoto è anche un'attrazione, che ha a che fare col nulla. Ma che nulla, se l'hai riempito di cose da fare, di animali e natura, di amore e speranza per il futuro! Questo non è più il vuoto dei burroni, è un vuoto che nutre. E' il vuoto del saper aspettare facendo poco o molto, nel proprio spazio, immaginando e usando le braccia. Sono contenta che abbiate scelto di aspettare per il vostro teatro. Un piatto di tagliatelle visto sul web non è quello che scotta e profuma in mano. Però, se decidete diversamente, vorrà dire che ci sono buone ragioni che non erano state previste. Il vuoto è fecondo, genera disperazione ma anche voglia di rinascita. Certo, fare della creatività il proprio mestiere, come è per voi, comporta a volte rinunce e adattamenti un poco ripugnanti, non solo in situazioni estreme come questa. Lo sapete sicuramente, non devo dirlo io. Sì, niente sarà come prima, quando potrete tornare a fare teatro. Ma chissà quali nuove meraviglie ci aspettano, che non avevamo previsto, noi e voi!
A PAOLA
La paura del tempo vuoto. Quanto mi sono arrovellata con questa paura quando dovevo decidere se andare in pensione! Così, dopo aver deciso, mi sono riempita di tante attività, bellissime, ma che a poco a poco mi hanno travolta come tanti lavori da fare, compreso l'impegno alle Ariette. Eh, no, mi sono detta all'inizio di quest'anno, bisogna che lasci andare qualcosa. Poi ci ha pensato il covid, spazzando via tutto. Erano anni che non scrivevo, se non i testi che ci chiedevate per gli spettacoli. Da sola non avevo più nulla dentro. Si può dire che questa situazione del covid, per disperazione ma anche per gioia, mi ha regalato di nuovo la voglia di scrivere e in generale di creare, con qualsiasi materia.
Ma non sempre mi mantengo vuota e serena. Conosco i lunghi elenchi cose da fare. Ho biglietti ovunque, che aggiorno periodicamente. Devo anch'io riempirmi il tempo e vivo ansie assurde se penso di non aver fatto tutte le cose che si devono fare, quello che il mio senso di colpa, esteso fino alle carte delle caramelle buttate nella spazzatura sbagliata e alle zanzare uccise, mi ordina. Non guarisco così in fretta.
Anch'io sto bene quando ho cancellato tutte le cose da fare, ma poi arriva una bolletta e mi guasta l'anima. Tutto ciò che ha a che fare con il denaro, le istituzioni, gli obblighi che non si possono evadere, mi fa impazzire. Sono quelle cose da fare che non vorresti avere. Quando sto lì, vuota, in attesa che qualcuno mi scriva o telefoni, che dal mondo delle relazioni e delle tasse arrivi qualcosa di bello o di brutto ma insomma qualcosa, provo a calmarmi. Posso scrivere, leggere, curare le mie micie ammalate, fare un collage per Ginevra, guardare i tramonti di Corlo, che non sono male, spolverare per curiosità, al solo scopo di trovare cose che mi ero dimenticata di avere, posso tagliarmi le unghie dei piedi e togliermi i baffi e la barba, posso pensare con fiducia alle mie malattie…....e posso lasciare andare, smetterla di controllare tutto, sapere che tanto tutto va come vuole, con o senza di me, che io faccia in ordine tutto quello che io penso salvi me e il mondo o che non faccia nulla, se non quelle azioni importanti che elenchi tu e quelle assolutamente gratuite, come sdraiarsi a terra a prendere morsi e pulci di un gatto o di un cane.
Mia nonna Maria aggiungeva all'elenco di tua madre Teresa, la morte. Murir bisegna murir, l'è un fatt da fer. Paura del vuoto. Paura del tempo. Paura di morire?
Un abbraccio
Luisa
LE VOSTRE RISPOSTE A "LA PAURA DEL VUOTO"
05/12/2020 FRANCESCA - GRAZIE...
05/12/2020 NOEMI
05/12/2020 CAMILLA
05/12/2020 GIULIANO - A Pasqui, Paola e al Teatro delle Ariette.
05/12/2020 GRETA
05/12/2020 PIERLUIGI
05/12/2020 CLAUDIA
05/12/2020 NERIO
05/12/2020 CARLA - PAURA DEL VUOTO
05/12/2020 GRETA - PAROLE NUOVE
05/12/2020 ILVA
05/12/2020 IRENE
05/12/2020 RAFFAELLA - RISPOSTA ALL'APPELLO!
05/12/2020 DUILIO
05/12/2020 DANIELA - MI MANCATE
06/12/2020 FERRO - UN GRANDE ABBRACCIO. FERRO
06/12/2020 STEFANO - IL BLUES DEL FONDITORE
06/12/2020 ANDREA
07/12/2020 ELIA
07/12/2020 LAURA
07/12/2020 DUILIO
08/12/2020 MARIA GIULIA - RISPONDENDO
08/12/2020 GERMANA - VI RISPONDO VOLENTIERI!
08/12/2020 VALENTINA - Risposta a La paura del vuoto di Valentina
08/12/2020 BARBARA - LIBRO DI LUISA
09/12/2020 MARCO
09/12/2020 DONATELLA - LIBRO DI LUISA
12/12/2020 LUISA
13/12/2020 STEFANIA
14/12/2020 ROSSELLA - UNA QUESTIONE DI RITMO
17/12/2020 VALENTINA - SALUTI DA PARIGI
18/12/2020 ANDREA